Parlare delle ormai conclamate sfilate di carri allegorici in cartapesta, gruppi e maschere singole del Carnevale Aradeino, non si può prescindere dal ricordarne l’artefice di questa grande girandola ludico/goliardica che da 37 anni propone al grande pubblico la città di Aradeo. Si chiama Oscar Tramacere, una persona che tutti conoscevano e tutti ricordano con affetto. Dagli amici più stretti chiamato “ZAZA”. Oscar era un leader carismatico, ma la sua caratteristica era l’umiltà, il suo cedere il passo agli altri con garbo e simpatia, mai scavalcare qualcuno con arroganza, ma facendo sentire l’altro a proprio agio. La sua esperienza giovanile, le sue simpatie per la non violenza e antimilitarista, quella mitica frase popolare che citava “Fate l’amore non la guerra”, del movimento hippies, i “figli dei fiori” degli anni sessanta, lo portavano a viaggiare tanto ed era stato un emigrante.
Quindi una persona molto aperta e tollerante con tutti. Sono proprio queste qualità, il saper stare bene tra la gente, essere un punto di riferimento di tanti ragazzi e giovani per il suo spirito aperto e democratico, che lo portavano a pensare, a proporre iniziative molto creative. Dunque veniamo all’idea brillante delle sfilate allegoriche di carri e gruppi mascherati del Carnevale Aradeino. Bisogna sapere, per molti ricordare, che negli anni ’50 l’economia di Aradeo era basata unicamente sul lavoro agricolo. Intere famiglie erano impegnate, dalla mattina alla sera, nella coltivazione della terra. Unico sfogo annuale, in cui spariva anche la stanchezza del pesante lavoro nei campi, era proprio il periodo del carnevale. La voglia delle famiglie di riunirsi ed organizzarsi per trascorrere in allegria le serate. Si organizzavano frequenti raduni nelle abitazioni private chiamate comunemente “festini”. Bastava un grammofono, sul quale giravano i dischi in vinile di musica folk come la polka, la mazurka, il tango, il valzer, il fox-trot, un generoso vino rosso delle botti familiari, i pezzetti di carne di cavallo, che a quei tempi era il piatto tipico dei bagordi del carnevale aradeino.
Poi inizia lo svuotamento del paese con l’avvio dell’emigrazione per lavoro all’estero che portò, si qualche beneficio economico, ma svuotò il paese da quelle che erano le tradizioni locali ed in particolare le tradizioni del periodo carnevalesco. Negli anni ‘70/’80, la società cambia velocemente, cominciano a ritornare gli emigrati per lavoro o per studio. Intanto, però, le antiche tradizioni si avviavano a scomparire. Ma l’entusiasmo giovanile comincia a fermentare le idee per rianimare il paese e le sue tradizioni, anche in veste più nuova e moderna. Piano piano si riprende la tradizione del carnevale e come d’incanto tutto sembra tornare come prima: le belle serate di festa, dopo una dura giornata di lavoro. A quel tempo, un numeroso gruppo di amici ritrova lo spirito di aggregazione e si allarga sempre più. In quel gruppo c’era Oscar, ormai detto “l’amico degli amici”, che ha l’intuito di promuovere qualcosa di diverso, di nuovo, che diverta il gruppo di amici ma che interessi anche tutta la cittadinanza.
Il ragionamento fu questo: “Visto che in paese si organizzano ormai numerosi festini con la partecipazione di tantissimi “masci” (maschere singole), perché non pensare ad una vera e propria sfilata in maschera per le vie del paese?” Ora apriamo una piccola parentesi: bisogna sapere che un ragazzo, di qualche anno più piccolo, era diventato la sua ombra. Seguiva Oscar ovunque andasse e in qualsiasi cosa lui facesse, ed era diventato l’amico più fidato. Perciò di quella sua idea ne parla con questo ragazzo dal nome conosciutissimo, Francesco detto Piripiri. Francesco ascolta quello ha da dire Oscar e insieme si buttano a capofitto nell’avventura che seguirà. Già dalla mattina successiva, avendo lavorato tutta la notte sull’idea, Francesco ha già pronto il tema.
Insieme a Oscar sviluppa il progetto, lo sottopongono al vaglio del gruppo di amici ed è così che si vara quella che rimarrà la prima sfilata carnevalesca aradeina, con veri carri allegorici, organizzata da privati cittadini. Correva l’anno 1988. Venne rappresentata la sospirata Pace, siglata da Gorbaciev e Reagan, tra le due potenze mondiali URSS (Unione Sovietica) e USA (Stati Uniti d’America), dopo un lungo periodo di guerra fredda. Fu un evento talmente eccitante e coinvolgente per la gente di Aradeo che assisteva e partecipava entusiasticamente e si riversava per strada e unendosi al carro mascherato che sfilava gioioso cantando e ballando. Visto il successo di quell’idea, l’anno successivo Oscar volle perfezionare la sfilata inserendo la qualità della cartapesta. Contattò il maestro cartapestaio Mimmo Papa, un gallipolino che abitava in Aradeo, ma che aveva una grande esperienza di sfilate carnevalesche per la sua partecipazione a quello più antico di Gallipoli. Dalla collaborazione nasce il primo indimenticabile carro allegorico dal titolo “Colpo grosso”, tratto da una felice trasmissione televisiva dell’epoca ed altri carri.
I carri avevano le grandi dimensioni di veri carri carnevaleschi, per cui si doveva inventare un percorso adeguato alla sfilata che si prevedeva numerosa. Si decise così di partire dalla contrada “Munticeddhri” per arrivare in Piazza San Nicola, nel centro del paese. Il percorso che ancora oggi fa il corteo mascherato. Intanto il gruppo di amici si trasforma ufficialmente in “Gruppo Carnevalesco Aradeino”. Ma, come un fulmine a ciel sereno, la fatica di riprendere le tradizioni e la gioia di creare un gruppo carnevalesco vengono incrinate dalla triste notizia della prematura dipartita del caro Oscar. Il pomeriggio del 2 dicembre 1989 segna un punto nero nella storia del Carnevale di Aradeo. Un infarto fatale stronca la sua giovane vita a soli 43 anni.
Aveva appena avuto l’idea di costruire un carro allegorico dal titolo “Ciao” con la mascotte adottata nei mondiali di calcio 1990 che vennero disputati in Italia. Rappresentata da un omino stilizzato, formato da cubi colorati con i colori nazionali, mentre gioca a calcio. Il disegno, commissionato da Oscar al sottoscritto, restò sulla carta conservata gelosamente. La sua assenza crea un vuoto incolmabile non solo nel Gruppo, ma in tutto il paese. Era venuto a mancare colui che aveva saputo mettere insieme tanti amici in una grande organizzazione che guardava soprattutto a far stare bene i cittadini di Aradeo, il paese sempre amato da Oscar. Nel 1990 il “Gruppo Carnevalesco Aradeino” intitola l’Associazione a Oscar Tramacere. Sono trascorsi 35 anni senza la figura carismatica di Oscar e il carnevale di Aradeo è una realtà che cresce grazie alla sua idea e a quelle persone che hanno proseguito nella scia di Oscar.
Michele Bovino