Annalisa Muzio:« La partecipazione attiva dei cittadini ai nostri progetti dimostra che siamo sulla strada giusta»

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Venerdì 4 ottobre u.s. Presso il Teatro D’annunzio di Latina, si è svolta la presentazione ufficiale alla città della legge 130 del 2024 sul Centenario della Città e sull’istituzione della Fondazione Latina 2032. Al Consiglio straordinario oltre ai rappresentanti delle forze armate, istituzioni civili e religiose, oltre a numerosi cittadini e studenti delle scuole superiori hanno preso parte anche il ministro della Cultura, Alessandro Giuli e il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca. In questa giornata storica abbiamo incontrato e scambiato due chiacchiere con Annalisa Muzio Assessora con delega all’urbanistica da ottobre 2021.

Iscritta presso l’Ordine degli avvocati di Latina, specializzata in diritto amministrativo, societario, bancario e fallimentare, nonchè Membro della Commissione di diritto sportivo presso il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Latina, l’assessora è anche capogruppo del movimento Fare Latina. Referente della Consulta per i Borghi, associazione no-profit per la promozione e la valorizzazione dei Borghi di Latina. Annalisa Muzio è Presidente dell’Osservatorio per lo Sport e per il Turismo Sportivo della Provincia di Latina, associazione no-profit per la promozione della cultura dello sport, del turismo sportivo e del territorio. Per Farelatina è tempo di progetti e di pianificare il futuro. Ecco cosa ci ha raccontato l’Assessora. 

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Dall’inizio del suo mandato, qual è il progetto di cui è più orgogliosa?

Sono particolarmente fiera di aver lavorato con dedizione al progetto Latina Capitale della Cultura 2026 che ci ha visto arrivare tra le dieci città finaliste nonostante fosse la prima volta che Latina partecipava ad una competizione di tale portata. Sono fiera del lavoro che stiamo svolgendo per restituire centralità ai borghi e alla marina, settori che in passato erano stati trascurati. Abbiamo avviato progetti concreti di riqualificazione che daranno nuova vita a queste aree, migliorando la qualità della vita dei cittadini. Inoltre, la partecipazione attiva dei cittadini ai nostri progetti dimostra che siamo sulla strada giusta per costruire una città più inclusiva e sostenibile. Sono fiera del progetto che  sto portando avanti sul centro storico che prevede una prima fase di riqualificazione ed arredo per poi passare ad interventi più profondi e strutturati che coinvolgeranno la pianificazione e la revisione urbanistica del piano.

Come spiega il successo di FareLatina e gli ampi consensi che il movimento sta riscontrando?

Francamente non credo che esistano formule predefinite o strategie che possano decidersi a tavolino e che possano decretare il successo di un movimento politico. Il successo di Fare sta nel suo capitale umano, nel lavoro delle persone, del gruppo, della squadra. Sta nella passione e nel profondo attaccamento ai valori della lealtà, della correttezza, della trasparenza, e soprattutto nell’amore e nel senso di appartenenza al nostro territorio che è nel DNA di tutti gli attivisti del nostro movimento politico. Quando ho deciso di fondare il movimento politico, nel 2020, venivo già da una lunga esperienza di associazionismo avendo ideato e guidato per anni Minerva, una associazione culturale che ha come scopo l’esaltazione dei talenti del nostro territorio, l’Osservatorio per lo sport e per il turismo sportivo della provincia di Latina che si occupa di progetti sportivi, di turismo sportivo, marketing territoriale ma anche di temi come inclusione e disabilità. Mi sono, quindi, rivolta alla città mantenendo sempre intatte le mie caratteristiche di persona schietta e pragmatica ed ho proposto, con semplicità, temi e progetti concreti. Ma soprattutto ho sempre convintamente comunicato quanto fosse importante l’impegno civico prima ancora della appartenenza a quel partito politico piuttosto che ad un altro. Il successo del movimento Fare, che oggi ha anche un coordinamento provinciale avendo costituito i direttivi del Fare in vari comuni della nostra provincia, come Sermoneta, Cori, Sabaudia, Aprila, San Felice Circeo, Cisterna e Norma, forse lo si trova nella nostra capacità di intercettare i bisogni reali della comunità e di offrire risposte concrete. Abbiamo sempre privilegiato il dialogo, ascoltando le esigenze dei cittadini e traducendole in azioni tangibili. La vicinanza al territorio, la trasparenza e una visione a lungo termine sono i pilastri su cui abbiamo costruito il nostro consenso. Questo ci ha permesso di guadagnare la fiducia dei cittadini, che vedono in noi una forza politica che non ha una struttura prettamente verticistica ma che privilegia il confronto ed il coordinamento collaborativo tra tutti gli attivisti e che ha quale obiettivo quello di trasformare le parole in fatti.

Il “Palio dei Borghi” ha riscosso grande successo. È soddisfatta dei risultati raggiunti? Si sta già pensando alla sesta edizione? Quali saranno i punti di forza?

Sono estremamente soddisfatta dei risultati ottenuti dalla quinta edizione del “Palio dei Borghi”. Quest’anno la manifestazione ha ricevuto per la prima volta anche il patrocinio della Regione Lazio a testimonianza del valore non soltanto sportivo ma anche culturale e sociale che tale evento riveste. Il Palio è oramai una tradizione della nostra città perchè ne esalta e celebra la caratteristica unica: i suoi borghi di fondazione che insistono intorno al centro città come petali di un meraviglioso fiore. È stata una manifestazione che ha rafforzato il senso di appartenenza e ha messo in luce le tradizioni e le bellezze dei nostri borghi. Stiamo già lavorando alla sesta edizione, con l’obiettivo di coinvolgere ancora più persone e arricchire il programma con nuove iniziative culturali e sportive e perché no …anche enogatronomiche. Il nostro obiettivo è far sì che il Palio diventi un appuntamento imperdibile per la comunità, puntando sempre di più sulla partecipazione attiva dei cittadini, un evento che abbia respiro nazionale, che renda la nostra città attrattiva e meta turistica, e che caratterizzi Latina come accade per manifestazioni simili in altri comuni.

Ci può anticipare quali saranno i programmi e i progetti per celebrare il centenario di Latina con i finanziamenti statali?

Il centenario di Latina rappresenta un’occasione storica per la nostra città. Rivolgo con l’occasione il mio più sentito plauso – prima come cittadina, e poi come referente di un movimento politico – a coloro che, con dedizione e costanza, hanno plasmato e accompagnato questa legge dalla sua ideazione alla sua definitiva approvazione. Il mio ringraziamento va dunque al primo firmatario, il senatore Nicola Calandrini, e ai cofirmatari, i senatori Claudio Fazzone, Roberto Menia e Andrea Paganella, nonché al sottosegretario Claudio Durigon e all’onorevole Giovanna Miele, ciascuno per il proprio imprescindibile contributo alla realizzazione di questo grandioso risultato. Con i fondi che verranno stanziati dallo Stato e l’istituzione della Fondazione “Latina 2032”, ci impegneremo a realizzare una serie di progetti che non solo celebrino la nostra storia, ma guardino anche al futuro. Tra i programmi previsti ci saranno iniziative culturali, interventi infrastrutturali per la riqualificazione urbana, e la valorizzazione del nostro patrimonio architettonico e naturalistico, con un occhio di riguardo per i borghi e la marina. L’obiettivo è costruire una città moderna e sostenibile, degna di un contesto europeo.

Il Comune di Latina si prepara alla celebrazione del Festival dell’Architettura del ‘900. Come verrà strutturato? Ci può dare qualche anticipazione?

Il Festival dell’Architettura del ‘900 sarà il primo festival dedicato all’ architettura della nostra città. Sarà il primo festival interamente dedicato alla celebrazione delle radici architettoniche della nostra città, un’occasione per mettere in luce l’importanza storica e culturale degli edifici che caratterizzano Latina che è citta di fondazione, città del 900 con delle caratteristiche uniche che poche città hanno. L’evento sarà strutturato in due giornate, con mostre, convegni e visite guidate, coinvolgendo esperti internazionali e locali. Sarà un momento di confronto tra passato e futuro, per riflettere su come l’architettura possa essere uno strumento di valorizzazione del territorio e di promozione turistica. Alcuni edifici simbolo della nostra città verranno aperti al pubblico in modo esclusivo.

Patrizia Faiello

 

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