Gli Arcade Boyz, sul loro canale YouTube da 550.000 iscritti, raccontano a modo loro, la musica degli artisti più amati da ragazze e ragazzi. Fada e Barlow, gli Arcade Boyz, tra l’altro, sono appena stati intervistati dal quotidiano La Stampa e hanno vinto un premio importante, ovvero sono stati i più votatio dal pubblico ai Media Music Awards di Esse Magazine come miglior YouTube Creator. Spesso si esprimono senza peli sulla lingua su temi importanti come la depressione o la dipendenza dai social.
Lo fanno a modo loro, a volte andando sopra le righe, senza mai però pretendere di avere facili soluzioni. Ecco come si definiscono: “siamo due quarantenni falliti. In passato non eravamo in grado di condividere lo spazio vitale con una società formata da ‘uomini medi’ che hanno reso il loro lavoro principale la cosa che gli ha sempre rovinato la vita“, spiega Fada. “E poi siamo dei ‘falliti’ perché da sempre la nostra sincerità ci crea problemi“. “Siamo due ventenni di 40 anni che parlano di musica e dicono sempre le cose come stanno“, gli fa eco Barlow. “Senza falsi perbenismi o conformismi di comodo“.
Come vedete la scena musicale italiana?
Fada: “la scena italiana in questo momento è formata dai giovani che hanno davvero fame, a partire dai ragazzi di seconda generazione fino a tutti quelli che emergono dalle province! Tutto il resto è un misto di lustrini e pop commerciale senza anima! Diciamo che la differenza tra gli uni e gli altri è il bisogno comunicativo delle nuove generazioni contro l’eredità con percezione falsata portata dal filone ‘trap stupida’ del 2016”.
Barlow: “nonostante il mainstream proponga i soliti nomi, l’underground freme e ribolle di nuove proposte e di sangue giovane. Basti pensare alla nuova ondata ‘pop punk’. E’ formata da tanti ragazzi riciclati dalla trap, ma anche da tanti talenti genuini… Sia chiaro, preferisco il punk senza prefissi annacquati! Comunque, in ogni genere musicale, i giovani di qualità ci sono. Ma non potete aspettare che ve la servano in tavola bella e pronta. Sta a chi ascolta cercare e supportare gli artisti emergenti“.
Seguite altri generi oltre all’hip hop?
Fada: “ho sempre pensato che seguire un solo genere musicale porti al suicidio artistico e/o mentale. La musica è bellissima a 360 gradi e se l’ascoltatore ‘di passaggio’ scoprisse anche solo un quarto di quello che il panorama musicale mondiale può regalare, probabilmente ora staremmo vivendo in una società migliore. Finita questa piccola ma obbligatoria premessa, sì. Adoro esplorare e scoprire la musica in tutte le sue forme e arti. A volte cerco anche di trovare del buono nelle cose che non ho mai sopportato, solo per il gusto di ampliare le mie vedute (non solo musicali)“.
Barlow: “amiamo tutta la musica, se ben fatta. Anzi, devo dire che negli ultimi anni mi sono aperto molto anche a generi che per me erano avevano avevano sopra una enorme red flag, ovvero ci avevo messo una bella croce sopra“.
Lorenzo Tiezzi