Mitch B., un’estate in console. Perché fare il dj è (anche) un lavoro come tutti gli altri

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Ho finito di lavorare alle 4 di mattina. Sono arrivato a casa alle 4:32 ed ho finito di mangiare qualcosa alle 5. Non sono riuscito a farmi la doccia. Mi sono levato le ciabatte, i pantaloni e la maglietta e sono crollato. Alle 8 è suonata la sveglia, avevo un appuntamento con l’osteopata. Stare chinato sulla console mi ha rovinato la postura e ho dolore alla schiena“.

Avete appena letto un pensiero di Mitch B., dj e produttore musicale romagnolo dalla lunga esperienza anche internazionale. A differenza di artisti ipercelebri in tutto il pianeta che si lamentano del pubblico che guarda il telefonino quando non riescono a coinvolgerlo (e tutti i media danno spazio alla ‘polemica’), Alessandro Bruno, questo il suo vero nome, non si lamenta. Lavora e sorride. Molto.

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E quindi, per Mitch B., fare il dj è un lavoro come tutti gli altri?

Non è un lavoro per tutti e spesso non è apprezzato. Fare il dj significa trasmettere emozioni con la musica, significa comunione, famiglia, incontro e soprattutto è regalare la forma più comune e indispensabile di divertimento. Quando si entra in un locale e si decide di mettersi al servizio della gente non lo si fa solo per necessità, deve essere vocazione, maturità ed è una scelta continua, sofferta. Non è solo un lavoro, sono 26 anni della mia vita investiti in un paio di cuffie, e in una collezione di dischi“.

Attenzione alle parole di Mitch B., che ovviamente non è solo un professionista. ”Quando si entra in un locale e si decide di mettersi al servizio della gente...” , dice. Quindi per lui, il dj è al servizio del divertimento del pubblico, ovviamente a modo suo. Ma sempre al servizio di qualcuno: della musica e del pubblico. Non del proprio ego. A un dj questo problema non può proprio capitare.

Raccontaci ancora, Mitch B., in cosa consiste il tuo mestiere

Fare il dj è un impegno fatto prima con la testa e poi con le mani. Paghi tutte le volte che la tua ragazza ti ha detto: ‘Tu non ci sei mai’ lo stesso i tuoi amici che ormai non sanno più nemmeno se sei moro o biondo. Lavori nelle giornate e nei momenti in cui gli altri sono a casa per riposare e divertirsi (weekend, festivi, estate)“.

Ma i veri dj chi sono?

Noi dj cerchiamo di essere psicologi, tecnici, artisti, artigiani e commedianti...”

Riassumendo, sei contento della strada che hai scelto?

Le emozioni dei clienti sono la nostra benzina ed il nostro additivo, e per questo vogliamo benzina di qualità. Quanto alla mia vita personale, non mi piace parlarne sui social, ma anche in questo cerco di trasmettere la parte migliore me. Questa stagione mi sta stancando tanto: spostamenti vari, treni soppressi, aerei persi, e migliaia di chilometri macinati ogni settimana in macchina. Mi sta però regalando forse le emozioni più belle della mia carriera. Sono pronto a ricominciare.  Volendo anche da domattina alle 8, viva la musica!

Lorenzo Tiezzi

 

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