I premiati & il programma del XVI Premio Ostana

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Ostana (CN), da venerdì 28 a domenica 30 giugno 2024

Lingua: dioula (Burkina Faso); curda (Turchia); ladina (Trentino-Alto Adige); romanì (Romania); letgalla (Lettonia); frisona (Paesi Bassi); gallese (Regno Unito) e come sempre occitana

 “Lo fuec es encà ros dessot la brasa…”
“Il fuoco è ancora rosso sotto la brace…”
Anghilante – S. Sodano

Il “Premio Ostana: scritture in lingua madre” è un appuntamento con le lingue madri del mondo che ogni anno riunisce a Ostana (CN), borgo occitano ai piedi del Monviso, autori di lingua madre da tutto il mondo per un festival della biodiversità linguistica. Il Premio torna per il 2024da venerdì 28 a domenica 30 giugno, come sempre nel centro polifunzionale della borgata Miribrart.

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Lo fuec es encàrosdessot la brasaè il motto che quest’anno accompagnerà il Premio, ed è tratto da “Lo Fuec Es EncàRos”, un canto scritto negli anni ’70 da Dario Anghilante e Sergio Sodanoche ha favorito il risveglio di coscienza e l’amore per la lingua d’oc.Il brano è stato ri-arrangiato dal Collettivo Artistico Premio Ostana, un gruppo di lavoro che da anni anima e segue il Premio Ostana per la sua parte performativa e, in occasione della XVI edizione, sarà la prima canzone-inno ufficiale nella storia del Premio.

“Il fuoco è ancora rosso sotto la brace” perché le lingue madri sono esseri viventi, non solo perché vivono ma perché non vogliono morire, lottano per sopravvivere di generazione in generazione. Le lingue madri regalano visioni del mondo uniche e irripetibili, elaborando pensieri autentici e originali che si distinguono con forza quando lasciano emergere la propria creatività ed entrano anche in dialogo con realtà culturali e linguistiche cosiddette “maggioritarie”.

“Il fuoco è ancora rosso sotto la brace” perché le lingue madri lavorano nell’ombra, invisibili nella loro operatività quotidiana, ma determinanti in ogni contesto sociale, essenziali in ogni esperienza umana, significative all’interno di ogni relazione personale e culturale. L’UNESCO ha riconosciuto la ricchezza da loro rappresentata proclamando il “Decennio Internazionale per le lingue indigene 2022-2032”: il Premio Ostana si è posto da subito nel solco dell’iniziativa e il suo valore è stato riconosciuto anche da importanti reti internazionali che si occupano della diversità linguistica e dal capo dello Stato Mattarella che nel 2018 ha conferito al Premio la Medaglia di rappresentanza del Presidente della Repubblica.

Nella sua storia il Premio ha dato voce finora a88 autoridi 47 lingue da tutti e 5 i continenti, consolidando una vera e propria rete internazionale di autori, appassionati e sostenitori della diversità linguistica che fanno di Ostana un appuntamento di riferimento in tutto il mondo. Per questa ragione, in occasione della XVI edizione, il Premio inaugura il sito multilingue, nel quale si potranno trovare i contenuti informativi anche in lingua inglese.

Il Premio Ostana è un premio letterario, di traduzione, di composizione musicale e di cinema dedicato alle lingue madri, senza distinzione di numero dei parlanti o ampiezza del territorio. Per il 2024 i premiati saranno: KoumaramiKarama (lingua dioula, Burkina Faso) – Premio speciale; FiratCewerî (lingua curda, Turchia) – Premio internazionale; Stefen Dell’Antonio Monech (lingua ladina, Trentino-Alto Adige) – Premio minoranze linguistiche storiche in Italia; Daniel Petrilă(lingua romanì, Romania)– Premio giovani; Jayde Will (lingua letgalla, Lettonia) – Premio traduzione; Michèle Stenta (lingua occitana, Francia) – Premio lingua occitana; Arnold De Boer “Zea” (lingua frisona, Paesi Bassi) – Premio composizione musicale; Roger Williams (lingua gallese ,Regno Unito) – Premio cinema. Otto categorie per otto artisti che, accompagnati da un tutor, trascorreranno a Ostana le giornate del 28-29-30 giugno in compagnia del pubblico in un clima di scambio e di convivéncia.

Commenta Ines Cavalcanti, Direttrice Artistica del Premio Ostana: “Anche quest’anno il Premio Ostana è riuscito nel suo intento di portare al festival otto artisti, premiati nelle diverse categorie, che rappresentano, oltre a sè stessi, la summa delle azioni creative possibili per promuovere una di quelle lingue che l’Unesco considera, a gradi diversi, “in pericolo di estinzione”. Il fuoco è ancora rosso sotto la brace, e può tornare a ravvivarsi anche grazie al “soffio” di tutti coloro che parteciperanno alle giornate in condivisione con gli artisti”.

Il racconto del programma e delle storie dei Premiati 2024

Da sempre il Premio Ostana celebra la produzione artistica in lingua madre in qualsiasi forma, dalla poesia alla prosa, dalla musica al cinema, dall’arte alla traduzione. Il Premio Speciale dell’edizione 2024 è Koumarami Karama, una giovane artista poliedrica del Burkina Faso che, tanto con la sua opera autoriale e drammaturgica come con il suo lavoro di ricerca, contribuisce a tenere viva e attiva la sua lingua madre, il dioula. Attrice, regista teatrale, drammaturga, Karama, classe 1984, è nata a Naniagara, nella regione delle Cascate. Con i suoi testi in dioula tratta della difesa dei valori originari burkinabé e di come possano vivere e dialogare nella contemporaneità, con un costante spunto di riflessione sulle relazioni di genere: concilia i profondi valori africani con una modernità che valorizza l’emancipazione femminile e favorisce la presa di coscienza sul problema del terrorismo nel paese. In ambito teatrale è riconosciuta come attrice, drammaturga e regista: ha ottenuto due volte il primo premio del prestigioso RITLAMES di Ougadougu, Burkina Faso, un festival teatrale rivolto alle lingue madri (Rencontresinternationales de théâtre en languesmaternelles). Il Premio Ostana le conferisce il Premio Speciale 2024 per la sua ricerca autoriale e drammaturgica e per il suo attivismo sociale all’interno del mondo dioula. KoumaramiKarama sarà protagonista di una conversazione e passeggiata teatrale domenica 30 giugno, alle ore 10:00:“N’tséé: ho il potere di fare” a cura di Oliviero Vendraminetto, in compagnia dei musicisti-artisti del Premio Ostana.

La lingua come conciliazione, quindi, ma anche forma di resistenza: due fili conduttori che accomunano la produzione degli artisti ospitati dal Premio in questi sedici anni. Per ricevere il Premio Internazionale 2024, infatti, arriverà a Ostana FiratCewerî: scrittore, traduttore, giornalista, editore e innovatore della moderna letteratura curda. Inizia a scrivere poesie in curdo da adolescente, quando si trasferisce con la famiglia a Nişebin (Nusaybin), dove si unisce al movimento rivoluzionario e fonda con alcuni amici un’associazione culturale. Nel 1980,FiratCewerîdeve lasciare il paese e si stabilisce in Svezia. Nello stesso anno pubblica il suo primo libro ed è coinvolto nei movimenti e nelle attività letterarie curde. All’inizio degli anni Novanta fonda la rivista Nudem (Tempi Nuovi), pubblicata per dieci anni senza interruzioni, che svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo e nella resistenza della letteratura curda, incoraggiando nuovi scrittori a scrivere nella propria lingua madre, e traducendo in curdo numerose opere della letteratura mondiale. Dalla primavera 2023 è redattore ospite de la rivista internazionale svedese PEN/Opp, che dà spazio a scrittori e giornalisti a cui non è consentito pubblicare nei loro paesi d’origine. I romanzi e i racconti di FiratCewerî sono tradotti in svedese, tedesco, italiano, arabo, turco, persiano e dialetto sorani (variante curda irachena). Ad oggi ha pubblicato cinque romanzi: l’ultimo, “Ez ê yekîbikujim” è stato tradotto in italiano con il titolo “Il Matto, la Prostituta e lo Scrittore” da Francesco Marilungo per Calamaro Edizioni (2022). Firat Cewerîè premiato per l’impegno e la determinazione a promuovere il curdo in tutta la sua ricchezza, in particolare nella variante parlata in Turchia: il Kurmanji. In un contesto storico, culturale e politico come quello curdo, dove la difesa della propria lingua si scontra col tentativo da parte dei poteri dominanti di limitarlo, Firat Cewerî, anche dall’esilio, non ha mai smesso di occuparsi del suo popolo, contribuendo alla divulgazione e allo sviluppo della propria lingua e della propria letteratura, scrivendo e pubblicando poesie, racconti, romanzi, traducendo in curdo opere della letteratura mondiale, lavorando assiduamente alla promozione dell’editoria in lingua curda.

Sarà a Ostana sabato 29 giugno, alle ore 17:15 in una conversazione con Aldo Canestrari dal titolo “Sono affetto da un virus letterario, la mia lingua è il mio rifugio”.

La poesia e la traduzione, del resto, sono alleati fondamentali nella battaglia per la sopravvivenza delle lingue madri, e tanti autori, anche giovani, si impegnano strenuamente in questa lotta, tenendo accesa la brace delle proprie lingue madri. Questo è il caso di Daniel Samuel Petrilă:nato nel 1993 a Salonta, contea di Bihor (Romania) è un poeta e traduttore romeno di origine rom. Nato da madre rom e padre romeno, Daniel vive la sua infanzia in una comunità rom tradizionale dove il romanì è parlato quotidianamente. A 19 anni inizia a pubblicare poesie su “Adolescenţa Tini”, la rivista del Collegio Nazionale “Arany Janos” da Salonta. Parallelamente all’attività poetica e letteraria, Daniel si è laureato all’Universidad de Bucarest in Lingua e Letteratura Rom e si occupa di linguistica, in particolare di linguistica rom. La sua più importante pubblicazione in questo ambito è il Dizionario Dialettale della lingua Rom București nel 2019. Oggi Daniel è una voce importante e riconosciuta del giovane mondo intellettuale rom romeno, attualmente coordina la rivista online “RromanoVak” (Voce dei Rom), e organizza il Concorso internazionale di creazione letteraria e traduzioni “BronisławaWajs”. Riceve il Premio Giovani per il suo impegno e per il suo già consolidato ruolo di riferimento nel mondo intellettuale rom. La diffusione della scrittura, in un contesto in cui il tasso di analfabetismo rimane elevato tra la popolazione, rappresenta la speranza tangibile per colmare il divario socio-culturale e permettere a chi è rom di accedere a migliori condizioni sociali.

Giovane poesia romanì: una scrittura per andare oltre la vergogna” è il titolo della sua conversazione con Marco Ghezzo, in programma sabato 29 giugno, alle ore 14:30.

Come da tradizione il Premio Ostana dedica una sezione alla composizione musicale e l’edizione 2024 potrà contare su un artista d’eccezione. A Ostana arriverà infatti Arnold De Boer, in arte “Zea”, dal 2009 cantante e chitarrista della leggendaria band underground olandese The Ex. Nel 2011 la sua vita viene sconvolta da una tragedia: la morte di sua madre, giovanissima, per cancro. In un momento di grande dolore, l’ispirazione per tornare a scrivere arriva nella lingua che aveva sempre condiviso con lei, la lingua materna nel senso letterale del termine, e così inizia a scrivere testi in frisone e così, prima nel 2017 e poi nel 2021, pubblica due interi album in frisone, molto ben accolti a livello internazionale. Le sue composizioni in lingua frisona sono personali, intime e dirette, i testi sono poetici; la lingua gioca un ruolo assolutamente centrale: lingua come fonte, come muro, come arma, come tempo, come storia, lingua come forma musicale. Per questo De Boer lavora sia su testi propri sia su composizioni di altri scrittori, poeti e cantautori frisoni. Negli ultimi vent’anni, Arnold De Boer ha suonato in più di quaranta Paesi in tutti i continenti ed è notevole che, ovunque vada, canti ormai per lo più in frisone. Per il suo attivismo artistico, linguistico, culturale, ha fondato un’etichetta discografica con la quale promuove il proprio lavoro di diffusione del frisone ma anche musiche e lingue provenienti da tutto il mondo. Il Premio Ostana vuole riconoscere il suo uso della propria lingua madre come una forma di musica declinata in un pensiero attento alla contemporaneità, sensibile alla storia, intelligente e comunicativo. Viene premiato per saper essere trasversale, per il suo elogio al multilinguismo, per la consapevolezza che ogni lingua esprima qualcosa di unico e che questa unicità, all’interno della moltitudine, vada preservata, innovata, vitalizzata, perché, come dice Arnold, “Crescere avendo a disposizione più di una lingua è un antidoto contro la rigidità mentale”.

Sabato 29 giugno, alle ore 21:00, dialogherà con Flavio Giacchero; a seguire, Serada en convivéncia con i musicisti-artisti del Premio Ostana.

Il multilinguismo, del resto, è davvero un ponte che ci permette di vivere in più mondi, e lo sa bene Roger Williams: pluripremiato sceneggiatore e produttore gallese che lavora sia in lingua gallese che in lingua inglese. Ha scritto e prodotto numerosi lungometraggi in lingua gallese: il suo ultimo lavoro, Y Sŵn (2023) ha vinto il premio BAFTA Cymru come miglior lungometraggio nel 2023 eha ricevuto una nomination per il “Broadcast and Celtic Media Festival awards”. Nel film, Williams racconta la travagliata lotta politica di Gwynfor Evans, che si batté per la creazione del canale televisivo S4C interamente in lingua gallese: una storia reale che arrivò a interessare direttamente la politica d’oltre Manica, guidata da Margaret Thatcher, tra il 1979 e il 1980. A Ostana riceverà il Premio Cinema per il valore del suo lavoro nel raccontare la lotta politica di affermazione della lingua gallese nel mondo televisivo e per la capacità di parlare alle nuove generazioni: chi parla una lingua minoritaria ha bisogno di riflettersi nei media e per questo è necessario darne rappresentazione.

“Cinema, tv e nuovi media: l’esperienza gallese” è il titolo della conversazione, a cura di Antonello Zanda, Direttore del Babel Film Festival, in programma venerdì 28 giugno, ore 20:45. Seguirà la proiezione del film Y Sŵn (2023, 89 minuti).

La traduzione è senza dubbio un altro dei filoni fondamentali del Premio, strumento cruciale per la conservazione delle lingue madri. Il Premio Traduzione 2024 vuole rendere omaggio alla vasta opera e al grande contributo di Jayde Will alla diffusione della conoscenza della letteratura in lingua letgalla, una variante della lingua lettone parlata principalmente in Letgallia, nella parte orientale della Lettonia. Nato in Nebraska, Jayde Will si è trasferito in Estonia alla fine degli anni ‘90, dove ha conseguito un Master in Linguistica Fennougrica presso l’Università di Tartu. Dal 2007 ha tradotto quasi 30 libri, dalla storia della Lituania alla poesia lettone. Sin dal momento in cui si è interessato al letgallo nel 2018, JaydeWill si è proposto di portare la nuova poesia letgalla, che rompeva con il conservatorismo del cattolicesimo e di un passato sovietico insistente, all’attenzione di un pubblico europeo e mondiale. Nel 2020 è stata pubblicata da Francis Boutle Publishers l’antologia “The last model, padejaismodels”, una raccolta di poesie di LigijaPurinaša, Raibīs e Ingrida Tārauda e prima traduzione inglese della letteratura letgalla.Le sue traduzioni compaiono in raccolte e antologie; i saggi, racconti e poesie da lui tradotti sono stati ampiamente pubblicati in riviste letterarie e di lifestyle, tra cui WordsWithoutBorderse l’italiana The Passenger, edita da Iperborea. A Ostana riceverà il Premio Traduzione per il grande sforzo profuso nel valorizzare il letgallo e renderlo pari alle altre lingue della Lettonia. Attraverso l’antologia bilingue “The last model, padejaismodels”, Will ha reso disponibile a un pubblico ampio, di lingua inglese, lo spirito di tre giovani poeti letgalli, riportando al centro del dibattito pubblico lettone gli scrittori di una minoranza che rimaneva invisibile agli occhi di molti, segnando uno spartiacque nella storia recente della letteratura di questo paese.

A Ostana converserà con MarionaMiret, sabato 29 giugno, alle ore 11:30.

Per ovvie ragioni, la lingua occitana ha da sempre un posto speciale al Premio Ostana e per l’edizione 2024 a ricevere il Premio lingua occitana sarà Michèle Stenta. Nata nel 1945 a Sète (nel dipartimento dell’Hérault in Occitania), Michèle Stenta ha consacrato tutta la sua carriera all’occitano: come professoressa d’occitano, continua a trasmettere l’amore per la lingua; in qualità ricercatrice, ha condotto una importante ricerca sulla tradizione del trobar, sui valori della società cortese prima della Crociata albigese e sul ruolo e la vita della donna nel mondo occitano nei secoli XII e XIII. Ha pubblicato opere sulla letteratura e società medievale, ideato concerti sui trovatori e le trovatrici e fatto conoscere grandi testi del medioevo occitano come Flamenca e la Canço de la Crosada. Nella sua carriera di oltre cinquant’anni, Michèle Stenta ha coltivato un pensiero fra il contemporaneo e lo storico, dando nuova linfa allo studio e alla diffusione della grande tradizione occitana. È impegnata nell’attivismo culturale all’interno dell’Institut d’Estudis Occitans.

A Ostana converserà con GisèleNaconaski, venerdì 28 giugno, alle ore 17:00, in un incontro intitolato “Scrittura e immaginari al femminile dalla fin’amor alla letteratura contemporanea occitana”.

Anche quest’anno il Premio Ostana offre un approfondimento su una minoranza linguistica storicaitaliana: per il 2024 sarà Stefen Dell’Antonio Monech a essere premiato per il notevole impegno nella promozione e divulgazione della lingua ladina attraverso la letteratura, la musica, il teatro. Stefen è un artista poliedrico che fa della vita quotidiana una testimonianza attiva della sua identità, legandola al territorio e alla sua cura e traducendola in arte letteraria: un om da mont (uomo di montagna) che ha fatto della lingua e dell’identità ladina un lavoro – oggi è guida naturalistica e culturale e accompagnatore di media montagna – che sa essere di sprone per le generazioni future. Scrive testi per canzoni e filastrocche, opere teatrali, libri d’arte, storia e etnografia, strumenti didattici per la scuola, prose e poesie. Realizza materiale didattico e programmi culturali per la radio e la televisione. È tra i fondatori del Gruppo teatrale Sedimes e membro del Gruppo letterario ladino Scurlins, con i quali ha organizzato numerose edizioni dei Dis de Letradura, rassegna inter-ladina dedicata alle lingue delle Dolomiti. Il Premio vuole essere un riconoscimento a Stefen Dell’Antonio Monechan che per le numerose Mascherèdes, farse teatrali “domestiche” in uso nel tempo del carnevale tra gli abitati di Alba e Penia, in alta Val di Fassa.

“Il ladino in Val di Fassa: seguendo le impronte di domani” è il titolo della conversazione con Sabrina Rasom in programma sabato 29 giugno, alle ore 10:00.

Il Premio Ostana e il Babel Film Festival di Cagliari collaborano da anni per la sezione cinema. Mettono in comune esperienze fra Sardegna e Valli Occitane: ad ogni edizione, il Babel Film Festival, diretto da Antonello Zanda, Tore Cubeddu, Paolo Carboni, indica il nome di un regista che riceve il “Premio Cinema” al Premio Ostana. Ostana, a sua volta, partecipa al Babel Film Festival per l’assegnazione del Premio Italymbas e laurea un film in lingua minoritaria. Il film vincitore del Premio Italymbas 2024 è “L’ultima Habanera” di Carlo Costantino Licheri, che sarà proiettato sabato 29 giugno alle ore 16:15.

La Cerimonia di premiazione della XVI edizione del Premio Ostana si terrà domenica 30 giugno a partire dalle 14:00.Nel corso della premiazione – che sarà presentata da Paola Bertello – si alterneranno diverse performance artistiche con gli autori, a cura di: Paola Bertello, Flavio Giacchero, Luca Pellegrino, Marzia Rey.

Il programma completo di tutti gli incontri del Premio è disponibile e costantemente aggiornato sul sito www.premiostana.it. Gli incontri saranno come sempre a ingresso libero

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