Il carisma di Sara J Jones si intreccia alle barre di Johnny Joint in “Iceberg”, il loro impeccabile cocktail di generi e introspezione

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Definita dalla critica come una delle più promettenti leve dell’italian-pop al femminile, Sara J Jones, a poco più di due mesi dal successo di “Caramelle” – brano inserito nelle migliori playlist editoriali di Spotify ed insignito di svariati premi per originalità e freschezza -, torna nei digital store con “Iceberg” (Orangle Records/Universal Music Italia), il suo nuovo singolo che, per la prima volta, la vede duettare con il brillante rapper bergamasco Johnny Joint.

Raffinate e sensuali sfumature afrobeat tingono di innovazione un’esplosione sonora unica e audace, capace di fondere i tratti tipici della dance-pop anni ’90 ad un attualissimo beat underground che strizza l’occhio alle più recenti produzioni trap stelle e strisce, dando vita ad una dimensione musico-sensoriale sospesa tra passato e presente, con un immancabile e imprescindibile sguardo verso il futuro.

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Ed è in questa commistione di generi, prospettive e melodie super catchy che l’eleganza interpretativa della cantautrice milanese e il flow impeccabile del rapper classe ’99 collimano in un pezzo a primo ascolto leggero e spensierato, ma che, come ben sintetizzato dal titolo, è solo il vertice, la sommità, di un ben più intimo e celato intreccio di emozioni e riflessioni da parte dei due artisti lombardi.

Scritto in collaborazione con il “punkautore” e compositore brianzolo DiMeglio (al secolo Duilio Di Meglio) e prodotto dall’immancabile tocco di Andrea Cattaldo del Phaser Studio, il brano è la rappresentazione in musica della punta dell’iceberg, di tutto ciò che mostriamo ad un mondo troppo impegnato a rincorrere i suoi stessi diktat per chiederci – e chiedersi – i fattori scatenanti del nostro agire, portandoci ad una condizione di sempre più precario equilibrio sulla quasi impercettibile ma indissolubile connessione tra ciò che siamo stati e ciò che siamo ora, tra quello che, attingendo al pensiero freudiano, rappresenta un esiguo ma evidente 5% di coscienza e cognizione ed un imponente ma imperscrutabile 95% di inconscio.

«Per spiegare la struttura della nostra mente – dichiara Sara J Jones – Sigmund Freud la paragonò ad un iceberg, in cui la parte che emerge dall’acqua corrisponde alla porzione conscia, mentre la parte ben più vasta ma sommersa dall’acqua, rappresenta l’inconscio. Con questo singolo, io e Johnny Joint abbiamo cercato di dar forma e voce al costante equilibrio tra conscio e inconscio, tra quello che si vede e quello che non si vede di una persona, invitando gli ascoltatori a scavare in se stessi per conoscersi a fondo senza timori».

Una ricerca che conduce a frantumare le proprie corazze emotive e tutti quegli auto sabotaggi provenienti dalle più inabissate regioni della nostra mente, perché è solamente “rompendo il ghiaccio” dal suo interno, partendo dalle fondamenta, che è possibile liberarsi da condizionamenti, giudizi e preconcetti, sciogliendo nell’abbraccio della consapevolezza le gelide e asettiche catene dell’insicurezza che per troppo tempo hanno cinto i desideri racchiusi nei nostri cuori.

“Iceberg”, accompagnato dal videoclip ufficiale diretto da Alessandra Miatello e in uscita nel corso delle prossime settimane, evidenzia la versatilità comunicativa, timbrica e stilistica di Sara J Jones, riconfermandone carisma, attitudine e sensibilità artistica.

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