A Tu per Tu con Laura Djlo. In radio e negli store digitali il nuovo singolo “Schegge impazzite”

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Laura DjLo, vero nome Laura Rizzuti, nasce a Cosenza il 25 aprile del 1981, sotto il segno del Toro. Laureata in Conservazione dei beni culturali e docente di Storia dell’arte alle scuole superiori coltiva costantemente la sua passione per la musica esibendosi come cantante e dj nei locali della Calabria.

Molto attiva sui social, in particolare su Instagram, dove condivide con i followers i suoi vari interessi: moda, estetica, cura del fisico e del corpo, corretta alimentazione e ovviamente la musica.

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Videoclip:https://youtu.be/97NZRvdxe0o

Ciao Laura, partiamo da questo nuovo singolo, come nasce “Schegge impazzite” ecosa rappresenta per te

“Schegge Impazzite” nasce dall’esigenza di sfogare quel senso di oppressione che ognuno di noi, in un modo o nell’altro, ha avvertito durante la pandemia da covid-19. I temi trattati sono temi forti come il non riconoscersi più nella propria vita, la non accettazione del proprio corpo, le paure che in questo momento storico si sono ingigantite e sono diventate ancora più pesanti, l’amore, le cadute e le rinascite. Insomma viene affrontato tutto ciò che scaturisce dal disagio dell’essere umano concludendosi però in chiave positiva con una esortazione a trovare la forza di ricominciare dentro se stessi!

Questo brano farà parte di un album o Ep?

Si, l’idea è quella di poter pubblicare un intero EP perché sono già a lavoro sulla scrittura di nuovi pezzi che non vedo l’ora di poter condividere con tutti voi.

Posso anticipare anche che le prossime canzoni racconteranno non solo di me, ma toccheranno anche temi sociali.

Con quale artista ti piacerebbe collaborare e perché

La mia musa ispiratrice è Elodie, una delle interpreti italiane che ammiro di più.

Amo il suo timbro vocale e il suo carisma!!! Sfacciata, sexy e attenta a tutte le tendenze moda un po’ come me, Elodie è un’icona trasversale che si è sempre esposta in difesa delle donne e nelle battaglie per le rivendicazioni Lgbt. Insomma per me, negli ultimi anni, è diventata un mito!

Quanto ti ha formato musicalmente cantare in una band?

La maggior parte della mia carriera musicale si è sviluppata come front woman di una band in quanto i miei primi passi li ho fatti ai tempi del liceo quando insieme ad alcuni compagni di classe abbiamo fondato la live band “Fuoco sotto la cenere”, poi diventata gli “Stop and go”. Ci siamo esibiti per tanti anni nei locali e nelle piazze della Calabria, raggiungendo l’apice agli inizi degli anni 2000. Aprivamo i concerti di Olga Maria De Souza vero nome di Corona, l’italo-brasiliana conosciutissima a livello mondiale negli anni ‘90 per le sue hit The rhythm of the night, Baby baby, Try me out e I don’twanna be a star. Una bella soddisfazione poter calcare lo stesso palco di una “grande” che ha collezionato dischi d’oro e di platino. Perciò posso dire che la mia crescita musicale è avvenuta proprio all’interno della band.

Che differenza c’è tra questo brano ed il precedente “Sushi bianco”?

“Sushi Bianco” è una canzone di speranza! E’ stata scritta durante il primo lockdown quando ancora non sapevamo cosa aspettarci, se ci sarebbe mai stata una fine del Covid-19 perciò nel mio brano canto di quella fine tanto agognata che si materializza nell’arrivo dell’estate che porta con sé la voglia di amare, di sognare e di tornare di nuovo a ballare in riva al mare con la musica “che gira intorno”. “Schegge Impazzite” nasce in un periodo storico differente e cioè già dopo due anni di pandemia, di chiusure forzate, di serate saltate e rimandate, di paure sul futuro sempre più ingombranti. In me in questo periodo si sono fatti spazio sentimenti contrastanti: da un lato la grande gioia della nascita del secondo figlio e dall’altro la crisi post parto dovuta soprattutto ai cambiamenti del mio corpo e alla vita monotona che ci ha imposto questo maledetto virus.

C’è una canzone di un altro cantautore che avresti voluto scrivere tu? In caso perché.

 “Ciao Ciao” della Rappresentante di lista, brano eseguito per la prima volta durante il Festival di Sanremo e settimo classificato al termine della manifestazione.
Avrei voluto scriverla perché la canzone racconta in uno scenario catastrofico la «crisi generale» che stiamo attraversando tra cambiamento climatico e turbamento sociale. Malgrado ciò è un invito alla leggerezza in un’atmosfera di festa e di rivoluzione che è poi la mia visione attuale del mondo: nonostante tutto voglio continuare a cantare, ballare e fare festa!!!

 

Simone G.

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