Marcello Romeo ritorna alle origini con il nuovo singolo “Ghibli”

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Terzo estratto dall’album “Dolce Amaro” (pubblicato il 10/02/2021), raccolta di 12 brani, alcuni dei quali inediti altri rivisitazioni di brani già pubblicati, il nuovo singolo  “Ghibli” del cantautore bolognese Marcello Romeo rappresenta un ritorno alle origini espresso dalla tematica del “ricordo”; una dedica agli italiani nati in Libia, nel gusto di tornare bambini e ricercare quei profumi, quei colori, quei momenti, quella musicalità così lontana ormai.

Un video evocativo ed affascinante https://youtu.be/7_b2lW3_95c accompagna il brano; il cantautore immagina di essere nuovamente nel suo paese natale con Melissa nei panni di  due turisti coinvolti in mille avventure…

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“Ghibli” si differenzia dagli altri video (“La mela baciata”, “Zattera di sale”, “Mani leggere”, etc..) per questo intento di dare vita al ricordo, che non è tangibile, ma spesso è indistruttibile.

Nel brano Marcello si è avvalso della collaborazione di Ettore Cimpincio per la cura meticolosa degli arrangiamenti, della voce di Melissa La Giglia (cantautrice e attrice nel video), di Ghourrabou  Brahim, personaggio della vita notturna live bolognese, della regia di Milo Barbieri e della supervisione del discografico producer Raffaele Montanari.

 

Abbiamo voluto saperne di più direttamente dalla voce di Marcello, in esclusiva per i lettori di DiTutto.

Come nasce “Ghibli”?

“Ghibli” nasce da una poesia di Nadia Verocchi  e  dal ricordo delle origini. Si tratta di un pensiero comune che hanno tanti italo-libici, cioè il sogno, simile alla saudade brasiliano, di una forma struggente di malinconia molto vicino alla nostalgia.  Di questo popolo di italiani nati in Africa non se ne parla più. Anzi quasi non se ne è mai parlato. Resta solo un ricordo in chi lo ha vissuto.

E l’idea del video?

Il video è stato costruito su una trama iniziale scritta da me, molto più lunga, ma che per esigenze di tempo insieme al regista Milo Barbieri è stata volutamente ridotta e concentrata su alcuni punti salienti, cioè la bellezza misteriosa antica di quei tempi che oggi non abbiamo più, la ricerca di ciò che ci ha affascinato e la narrazione attraverso dei simboli (monete. mappa, scrigno, deserto, ballerini arabi). Molto importanti, per la realizzazione dell’idea, sono state le partecipazioni di Melissa la Giglia, Ghourrab Brahim, Astrid Toh

Chi sono i cantautori italiani e internazionali a cui ti ispiri?

Per gli artisti italiani direi Dalla, De Gregori, Battisti, ma il cantautore del passato che più ha influenzato il mio modo di scrivere è sicuramente Califano. Per gli internazionali Elton John e Keane.

Raccontaci il tuo percorso artistico

Una vita come pianista nei Night a Bologna, dai diciannove anni sino ai trenta,  un primo album negli anni Ottanta poi un silenzio assoluto musicale sino al 2013 circa, anno nel quale  la passione per la musica ed in particolare della musica in teatro, hanno  ripreso  il sopravvento. E quindi l’incontro con la PMS Studio dove sono diventati realtà i miei brani del passato ed i nuovi.

A quale brano del tuo album sei più legato e perché?

Non ne ho uno in particolare ma, “Smeraldo e Catrame”, “Zattera di Sale”, “Mani Leggere” e “Ghibli” hanno qualcosa da dire in più rispetto agli altri.

Prossime uscite?

Stiamo registrando, in PMS studio, una decina di brani nuovi, tra i quali in programma anche la continuazione di Ghibli (“Ragazza di Sabratha”). Ma al momento non so esattamente quale sarà il primo singolo in uscita nel 2022… Forse un brano dallo stampo cantautorale, nato in collaborazione con Andrea Dessì, arrangiato da Raffaele Montanari e con il prossimo coinvolgimento   di una grande artista della fisarmonica bolognese…ùil titolo? Pericolosa-mente. Ma non anticipiamo troppo…

 

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