Andrea Annecchini: “Gerbere in dicembre”, una potente metafora di rinascita

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È fuori dall’8 febbraio 2021 il nuovo singolo di Andrea Annecchini, il terzo estratto dall’album “Apri gli occhi” uscito il 21 marzo 2020 ed edito da GNE RECORDS di Giancarlo Prandelli.

L’album arriva dopo un percorso che lo ha portato, con il singolo di lancio “Anime a metà”, alle nomination per la finalissima di Sanremo Music Awards 2019 e alla conquista del podio, con il riconoscimento di miglior brano dell’anno.

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Questo terzo singolo, “Gerbere in dicembre”, molto sentito dall’artista, che ne è autore insieme al maestro Giancarlo Prandelli, affronta il tema della solitudine, della depressione ed emarginazione utilizzando una metafora potente: siamo tutti gerbere in dicembre, in attesa della primavera per rifiorire ancora.

Tematica che lo stesso videoclip riprende con essenzialità, senza interessarsi ad effetti speciali, animazioni risonanti o location mozzafiato, con una comunicazione diretta ed immediata con lo spettatore: tutto ciò che si vede sono due personalità narranti, che sembrano fluttuare in un ambiente asettico, due facce della stessa moneta, che si ritrovano davanti a una lampadina.

Questa simboleggia il risveglio dallo stato di torpore dell’anima, mentre la valigia è simbolo del carico di cui bisogna liberarsi per dar voce piena alla propria essenza e natura (clicca qui per il videoclip)

Ne abbiamo parlato con Andrea, in un’intervista esclusiva per i lettori di DiTutto.

Come nasce l’idea per “Gerbere in dicembre?

“Gerbere in Dicembre”, cantata insieme al mio produttore, grande autore e compositore Giancarlo Prandelli, vuole essere una descrizione di come i rapporti malati e le persone negative ci annullano, ci abbattono e generano in noi depressione e ansia. Ma vuole porre l’attenzione anche sul fatto che questi stadi emotivi sono generati anche da noi, dal fatto che siamo noi ad aprirci troppo quando invece dobbiamo riflettere e stare attenti. Il pezzo del brano che recita “Allontanarsi da chi è diverso da noi” non vuole essere un monito di isolamento, ma piuttosto un consiglio: affrontare i rapporti con parsimonia e riflessione, soprattutto all’inizio di una conoscenza o di una collaborazione. Dandoci subito rischiamo di diventare facile preda di chi, nella sua attitudine, trova più facile prendere che donare.

I tuoi genitori erano un duo artistico, tu stesso hai costituito più di un duo, con tuo cognato e con l’amico Luis Cirulli: quanto conta condividere il percorso artistico con una persona con cui si ha un legame importante?

Quando uniamo i nostri intenti è sempre un’operazione magica, ma se li uniamo con persone che consociamo bene, che entrano in simbiosi con noi, realizziamo dei piccoli miracoli. Credo quindi che sia importantissimo oltre al lavoro, approfondire il legame intimo. In Giancarlo Prandelli, ad esempio, ho trovato un grande insegnante, mi ha spinto a credere di più nelle mie capacità, a non temere il giudizio e a concentrarmi nel perseguire sonorità che seguono la logica moderna e attuale. Ha reso le mie idee più moderne e soprattutto mi ha aiutato a sperimentare di più.

Sappiamo che nei prossimi mesi dovrebbe uscire un libro in cui ti racconti un po’ di più. Da dove nasce l’idea?

Volevo raccontare il cambiamento del distacco e come la vita possa cambiare da un momento all’altro quando meno ce ne accorgiamo. Basta un incontro o un’esperienza a cambiarti completamente, sia il destino sia il cuore. Volevo raccontarmi in questo libro, volevo raccontare cosa esiste oltre alle canzoni, cosa c’è dietro un artista e il suo rapportarsi con il mondo musicale professionistico.Ed infatti parlerò molto della collaborazione e del lavoro che si sviluppa tra un artista ed il suo produttore. Penso che potrebbe essere utile per chi vuole iniziare questo percorso, perché dà un messaggio importante: nulla è impossibile se ci si crede veramente.

Progetti in cantiere?

Sicuramente nei prossimi mesi mi dedicherò alla costruzione di un nuovo album, di altri tanti contenuti che ho da esprimere e rendere pubblici. Prima però partirò per il Sud America con questo album, appena sarà possibile spostarsi, infatti sto ricantando i brani in lingua spagnola. Un progetto che mi entusiasma molto al solo pensiero, perché viaggiare è sempre stata una prerogativa della mia vita e un desiderio che finalmente potrò realizzare.

La vittoria dei Sanremo Music Awards mi vedrà partecipare, spero presto, alla via musicale della seta, 25 date in varie capitali europee e asiatiche; durante la manifestazione dei SMW, proporrò la mia musica per arrivare a Pechino e non vedo l’ora che questo accada.

 

Spotify 
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Andrea Annecchini
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