POISON IVY. La Natura vince Sempre.

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La Natura vince Sempre

Pamela Isley nacque a Washington, figlia unica di una famiglia benestante. Si trasferisce a Seattle per frequentare il corso di studi di botanica al college, ed è lì che si innamora di Marc Legrand, uno dei suoi insegnanti, con cui intraprende una relazione segreta che ne segnerà in peggio il destino.

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La ragazza infatti, rubando alcune erbe speciali da un museo locale, vuole aiutare Legrand con alcuni suoi oscuri esperimenti, ma questi la tradisce avvelenandola – suo malgrado – con la refurtiva. Pamela riesce a sopravvivere all’aggressione in modo prodigioso, diventando invulnerabile a qualsiasi tipo di veleno.
Denunciando l’accaduto all’FBI, la ragazza ottenne solo la derisione e lo scherno dei federali, che per giunta, registrarono l’episodio dando a Pamela il nome canzonatorio di Lilian Rose.

Passando al crimine per sola vendetta personale, Pamela decide di adottare lo pseudonimo di Poison Ivy e di debuttare nella Gotham City della malavita, sfidando in una sola occasione, tutti i criminali più famosi per il titolo di Public Enemy No. 1. Riuscì addirittura a sconfiggerli al primo colpo, ma fu costretta poi, ad affrontare anche Batman e Robin.
Usando il suo “fascino speciale” – quasi non riuscì a spuntarla anche con loro – ma Batman si riprese per tempo dalle sue malìe e la fece arrestare. Poco dopo, Ivy tentò la fuga dalla prigione usando proprio come suo difensore un Batman narcotizzato dal suo veleno, ma il piano fallì e fu catturata ancora una volta.

Alla fine, ella riuscì a scappare di prigione e ad unirsi alla costituenda Injustice Gang, che fu subito sconfitta dalla più esperta Justice League, dando così il via a una serie di scontri tra bande di super buoni e super cattivi che avrebbe caratterizzato quegli anni di DC Comics.
Tempo dopo, Ivy riuscì ad infiltrarsi come membro della giuria in un finto processo condotto contro i criminali di Gotham, organizzato per determinare chi avesse ucciso Batman.

L’intero evento era un astuto piano escogitato da Batman stesso per catturare il solo Joker, che permise a Ivy e ad altri criminali di evitare la prigionia, nonché il rivalersi della donna nei confronti dello psicotico clown, che era il violento amante della sua cara amica Harley Quinn.

Qualche tempo dopo, Ivy unì le forze con quelle di Catwoman e Madame Zodiac per affrontare Batwoman, Batgirl e Huntress. Sebbene all’inizio ebbero successo, Ivy e Catwoman furono successivamente sconfitte e catturate mentre Madame Zodiac le tradì fuggendo. Appenna Ivy riuscì a scappare di nuovo dal carcere, pianificò e ottenne la sua vendetta contro il suo ex amante Marc Legrand, trasformandolo in una creatura molto simile ad un albero di sequoia e sotto il suo totale controllo.

Ivy iniziò così una nuova serie di crimini, finché non venne fermata da Wonder Woman, che si avvalse della creatura Sequoia/Legrand contro di lei, causandone l’inaspettata sconfitta e l’apparente scomparsa.

Sopravvissuta al suo primo “incontro” con Wonder Woman e dopo un altro breve periodo al servizio della Injustice Gang, Ivy tornò a Gotham City dopo aver pianificato un brillante piano per rubare e farsi consegnare i beni della Wayne Enterprises. Il suo colpo riuscì per metà, e nonostante il potere ipnotico, Bruce Wayne resistette alla manipolazione di Ivy per merito dell’intercessione di Robin che svento il furto consegnando alle autorità la donna e recuperando i beni.

Tuttavia, Ivy fu presto rilasciata per mancanza di prove e buona condotta e potè mettersi di nuovo al lavoro per organizzare il successivo piano di conquista. Si alleò con uno scienziato genetista per creare un privato esercito di mostri vegetali dotato di un potenziale distruttivo tale da poter radere al suolo Gotham, e donò loro l’energia vitale necessaria estorcendola con l’inganno da alcuni dirigenti della Wayne Enterprise. La sua incontrollata e malsana sete di potere, portò Ivy a scontrarsi nuovamente con Batman, e l’uomo pipistrello riuscì a vincere a fatica, non cadendo per poco nelle trappole mentali della criminale.

Inizia per Poison Ivy un periodo contorto, carico di rimorsi e scrupoli morali, in cui più volte e in bilico tra bene e male, non riuscendo a distinguerne perfino la differenza in termini di moralità. Tendendo più volte al lato oscuro, ha però un ultimo ripensamento nel suo operato, senza però considerare i danni gratuiti precedentemente inflitti ad innocenti e a terze parti. Ciò è ancor più evidente dopo aver fondato il gruppo delle Sirene di Gotham, in cui fa confluire tutto il suo disagio interiore nel rapporto con le sue amiche/complici, Harley Quinn e Catwoman.

Dopo aver salvato una moribonda Catwoman da Boneblaster, Poison Ivy la portò nella tana di Edward Nigma, e fu lì che capì che la donna aveva soggiogato l’enigmista al punto da poterne utilizzare liberamente il nascondiglio, e che l’aveva salvata perché intendeva unirsi a lei alla conquista di una Gotham City ormai piegata dalle continue guerre tra bande rivali e spaesata dalla comparsa di un nuovo e inesperto Batman. Catwoman comprese subito il valore di una tale partnership – e da par suo – Ivy temeva che questa avesse perso la sua grinta e le sue abilità originarie e si consultò con Zatanna in merito alle ferite riportate nello scontro con Boneblaster. Zatanna sentenziò che Catwoman aveva delle ferite psicologiche superiori e più gravi di quelle fisiche, e che aveva bisogno di cure adeguate.

Poison Ivy decise che sarebbero state lei e Harley Quinn a fornire a Catwoman il necessario “rinforzo femminile positivo” , e le tre accettarono di diventare una squadra, le Gotham Sirens.

Ivy sapeva inoltre, che l’apporto di Harley Quinn nella squadra femminile sarebbe stato determinante ma temeva anche che l’instabilità psico emotiva di questa, minasse la serenità del gruppo e della loro amicizia, come più volte e malamente era successo in passato.

Nonostante ciò, sperava che l’equilibrio d’intenti e di pensiero raggiunto da un gruppo criminale di sole donne bastasse a placare i malumori dell’amica.

Dopo molte avventure insieme, Harley Quinn però tradì le sue compagne e fece irruzione nell’Arkham Asylum con l’obiettivo di uccidere il Joker, causa del suo processo degenerativo psichico e sentimentale. Tuttavia, la donna scelse di liberare l’amato dalla sua cella, e di nuovo insieme, i due hanno architettarono una violenta manovra di conquista della struttura di igiene mentale.

Poison Ivy si intromise nella coppia e cercò di convincere Harley che il Joker era malvagio e l’unica causa di tutti i suoi malanni, ma Harley Quinn si rifiutò di crederle. Nella confusione, i due vennero neutralizzati da Catwoman e Batman, e la donna gatto disse a Ivy che non sarebbero più state una squadra, anche a causa del suo precedente tentativo di drogarla per scoprire l’identità di Batman.

Ivy fece molto presto ammenda nei confronti di Harley Quinn, e di nuovo insieme, le due partirono alla ricerca di Catwoman per farle pagare il costo del suo tradimento. Trovata e combattuta nei vicoli di Gotham, Catwoman confessa alle amiche di provare profondo affetto per loro e di averle sempre aiutate, vedendo del buono nei loro sentimenti reciproci. Confessa che l’accordo con Batman e la collaborazione con questi, era servita solo a farle imprigionare e a sfuggire al controllo diretto di Cavaliere Oscuro.

Poison Ivy riversò tutta la sua collera distruttiva nei confronti della città di Gotham, dei suoi edifici e dei suoi abitanti, maledicendo Batman per averla manipolata – e mentre questi quasi riusciva faticosamente a fermarla – venne aiutata da Catwoman a fuggire, determinando così un nuovo e continuo ciclo di eventi legati al tormantato rapporto d’amicizia tra le Gotham Siren, Batman e Gotham City.

Christian Imbriani
La scheda

Illustrazione Christian Imbriani

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