Celebrare la vera amicizia ogni giorno senza atti sensazionali, torniamo ai gesti più semplici

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Il Presidente dell’Ordine degli psicologi della regione Puglia “Una ricchezza immensa da riscoprire e di cui prendersi cura”

Il 30 luglio si celebra in tutto il mondo la giornata dell’Amicizia. “Un legame forte tanto quanto quello dell’amore, in grado di rinsaldare i rapporti affettivi tra esseri umani pur non essendo riconosciuto sotto l’aspetto giuridico e non avendo un ruolo definito nella società quanto le relazioni tra parenti” dichiara Antonio Di Gioia.

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Eppure sono moltissimi gli italiani che affermano di aver trovato negli amici il necessario supporto per affrontare le difficoltà quotidiane e condividere momenti di spensieratezza, interessi e hobby, o soltanto una vacanza, alternando periodi di frequentazioni intense che si interrompono per ritrovarsi dopo anni, oppure quelle amicizie che durano tutta la vita.

Prosegue Di Gioia: “In fin dei conti molti legami nascono perché ci si sente uniti dagli stessi valori e interessi, seppure con profonde diversità di carattere o differenze soggettive, e spesso questo legame risulta molto più intenso e stabile rispetto alla famiglia tradizionale”.

Secondo il Presidente  dell’Ordine degli psicologi di Puglia: “celebrare l’amicizia è importante in quest’epoca in cui la sovraesposizione e l’iper connessione illudono di essere circondati da presunti amici, evitando i legami autentici.

Ciò che viene a mancare è il contatto umano, la condivisione “reale”, rischiando di danneggiare la qualità della relazione.

Secondo un recente studio è a 25 anni che si raggiunge il periodo di maggiore semplicità nello stringere amicizie, per poi iniziare un cammino di maggior consapevolezza nello scegliere le persone di cui circondarsi.

”Sebbene i social network siano uno strumento fondamentale per abbattere le barriere di spazio e di tempo, creano legami illusori che risultano non sinceri”, dichiara il consigliere Ferdinando Di Muro, che sottolinea: “è importante ricordare ai più giovani, e non solo a loro, che perseguire il proprio benessere passa anche dal modo in cui ci relazioniamo con il mondo esterno, senza diventarne schiavi e senza troppe maschere, ma restando sempre la migliore versione di noi stessi”.

 

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