DiSTORY. Intervista Esclusiva alla cantante Ramona Ricchiuto

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Con il suo inedito intitolato “Vestita di pizzo”
è uno degli artisti di DiSTORY
il disco che celebra il XX° Anniversario di DiTutto

 

Di Patrizia Faiello

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Ramona Ricchiuto è nata a Lecce il 5 Gennaio 1992, laureata in Giurisprudenza e con la musica nel sangue. La sua passione per il canto si manifesta già alla tenera età di 3 anni, quando per la prima volta sale su un palco vincendo un piccolo concorso di voci bianche.

La sua formazione musicale inizia all’età di 14 anni con il Maestro Ferdinando Mancarella, che l’accompagnerà nella partecipazione a numerosi concorsi provinciali e regionali, ottenendo sempre ottimi risultati.

Studia chitarra classica durante le scuole e nel 2010 intraprende un corso accademico triennale di canto e musical, a Modena, con l’artista Heron Borelli (cantante ed attore teatrale della scuola di Massimo Ranieri). Dal 2011 al 2016 è la cantante solista della “Big Band Castello”, si esibisce col jazz e lo swing in concerti dal vivo nel Nord Italia.

Sono numerose le apparizioni televisive come ospite, in particolare nel programma televisivo “A tambur battente show”. Numerosi anche i nomi degli artisti con cui ha l’opportunità di collaborare o esibirsi, alcuni tra questi: Teo Ciavarella, Lele Barbieri, Will Weldon Roberson, Michele Torpedine, Heron Borelli, Johnny Borelli, Roberto Valgimigli, Francesco Mancarella, Lorenzo Mancarella, Umberto Iervolino.

Ad oggi fa parte di una compagnia teatrale a Modena e nel 2019 esce con il suo singolo “Vestita di pizzo” nella compilation “Distory”, distribuita, in collaborazione con “L’Arca del Blues”, in tutta Italia. Oggi lavora ad un nuovo progetto musicale, insieme ad importanti autori e compositori, tra cui Mario Fanizzi.

 

 

Quando ti sei avvicinata alla musica?

La musica ha sempre fatto parte della mia persona e della mia vita. Nonostante sia trascorso tanto tempo, ho ancora qualche ricordo della prima volta in cui sono salita su un palco: cantavo insieme a mia sorella e mio cugino, il brano era “Vengo anch’io. No, tu no” del grande Enzo Jannacci, durante i miei interventi il pubblico rideva di gran gusto ed io mi divertivo con la spontaneità e la tenerezza che solo una bambina di tre anni poteva esprimere.

Come nasce l’idea di voler partecipare con un tuo brano alla compilation “Distory tutti i colori della musica”?

“Musica”, a mio parere, vuol dire condividere, progettare, vivere momenti di aggregazione, di conoscenza, di emozione e di crescita; “Distory” è un progetto che racchiude tutto questo ed un modo per esprimere gratitudine verso grandi artisti e persone speciali, che mi danno fiducia e che credono in me.

Di cosa parla il tuo brano?

Di una relazione deteriorata dalla routine, di una donna che non si sente valorizzata dal suo uomo, che viene trascurata e trattata male. Anche le donne più forti, in alcune situazioni, non hanno il coraggio di rispondere e trascinano rapporti già finiti, per paura di soffrire o di rimettersi in gioco. La protagonista di questa storia si sente in gabbia, bloccata in una quotidianità che non la fa più essere felice…ma quando sogna e si stacca dalla realtà riacquista sicurezza, femminilità, carattere e personalità. Quando sogna si sente finalmente libera e bella!

Sei reduce dall’esperienza dell’esclusiva serata musicale per la presentazione di  “Distory” dove ti sei esibita dal vivo davanti ad una importante platea, accompagnata dall’orchestra dell’Arca del Blues diretta dalM° Francesco Mancarella. Esperienze di questo tipo cosa lasciano ad un giovane emergente?

Questo tipo di esperienze mi arricchiscono e mi fanno sentire fortunata: ad oggi non è così scontato esibirsi, dire chi sei e davanti ad un pubblico che ascolta; quando oltretutto sei accompagnato da musicisti di una certa esperienza non puoi che essere felice e vivere a pieno il momento.

Qual è stata l’esperienza musicale più significativa che finora hai vissuto?

Fortunatamente tutte le esperienze musicali vissute mi hanno lasciato qualcosa di significativo, non sarebbe giusto citarne solo una. Sicuramente cantare in TV ed in teatro dà una carica emotiva particolare. Un’esperienza diversa, ed anche molto divertente, che ricordo anch’essa come significativa, è stata girare il video di questo inedito.

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Chi è il tuo idolo musicale?

Non ho un idolo principale a cui ispirarmi nel canto. L’artista che ascolto ed amo di più in assoluto è Elisa, sono affascinata dalla sua anima artistica e dalla sensibilità musicale che traspare in tutto quello che canta. Principalmente sono amante del cantautorato italiano, da Domenico Modugno a Daniele Silvestri, da Luigi Tenco a MaxGazzè. Mi danno molta carica e divertimento lo swing ed il jazz in generale, nomi come Raphael Gualazzi e Simona Molinari.

Progetti futuri?

Nei prossimi mesi vorrei girare il video di un altro bellissimo inedito. E poi, mi sembra scontato dirlo, ho intenzione di continuare la mia bellissima ed eterna relazione d’amore con la musica.

 

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