Intervista Esclusiva alla band romana IL VOLO DI COLIN

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A tre anni dal primo EP, il 21 Settembre 2018 è uscito il nuovo lavoro discografico de Il Volo di Colin, band romana dalla vita artistica interessante che ha dedicato un album a chi dedica la propria vita all’arte.

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Sognatore Sveglio è un Concept album che racconta la vita, le storie e gli stati d’animo di un musicista talentuoso, che scopre come la follia non è altro che la normalità che ha raggiunto la perfezione.

Benvenuti ragazzi. E’ un piacere avervi ospiti di DITUTTO. Raccontateci un po’ come è nato il volo di Colin.

Era un giorno qualunque del mese di ottobre anno Domine 2012. Una Telefonata di Paolo Pallotto, a Max Arigoni ,dopo essersi conosciuti su un portale di musicisti, Paolo fa ascoltare un po’ di materiale a Max che di contro gli fa leggere alcune sue liriche. Nasce l’intesa musicale. Poi un libro ‘In volo nel paese degli Alberi’ di Ben Gadd e decidono di chiamarsi ‘Il Volo di Colin’. Chi è Colin? Leggetevi il libro.

Una band che dall’album fa ascoltare un suono pulito e piacevole come d’altronde la voce di Massimiliano Arigoni, che riscontri riceve dal pubblico e dagli addetti ai lavori?

Non sempre abbiamo avuto l’impressione che questo binomio tra suono pulito e voce ‘educata’ del cantante fosse recepita come congeniale al genere di musica che proponiamo. Quando invece noi ne facciamo proprio una caratteristica di originalità e di orgoglio. Abbiamo comunque molti addetti ai lavori e molti sostenitori che ne apprezzano la particolarità e ne siamo molto grati.

Che musica ascoltano i componenti della band?

I più svariati ed elencarli tutti non basterebbe una sola intervista. Diciamo che nella band ci sono diverse anime che vanno dal progressive al cantautorato italiano passando per il blues e l’hard rock. Siamo comunque tutti d’accordo nel ritenere il sound dei Porcupine Tree e Steven Wilson un modello che ci ha molto influenzato.

Henry è il primo singolo estratto dal vostro concept album. Chi rappresenta Henry, oltre ad essere il protagonista delle vostre canzoni?

Henry è il talento che prende coscienza di sé e si butta nella mischia, si mette in gioco dopo una prima parte della sua vita vissuta nella cosiddetta confort zone. Questa presa d’atto lo renderà libero e felice anche se poi non raggiungerà tutti gli obiettivi che si era prefissato. E’ un messaggio universale rivolto a tutti osare, osare, osare, per appagare le proprie passioni  ma sopratutto per stare bene con se stessi.

Avete pubblicato il videoclip di Henry con le riprese fatte al Teatro Lo Spazio di Roma dove avete presentato il “Sognatore sveglio”. Come è andata quella serata e quali sensazioni avete provato?

La presentazione è stata fatta proprio al Teatro Lo spazio di Roma e il video è stato girato in presa diretta proprio durante il live. Ci piaceva l’idea che il brano chiave del concept fosse costruito come la sintesi, la cronostoria, il resoconto, di tutte le emozioni di quel momento e di quella bellissima serata. E’ stato grandioso, Sold out. Vedere sbirciando dall’uscita di emergenza la gente in coda a fare il biglietto lì per assistere al nostro concerto è stata una grande emozione.

L’album c’è, il videoclip del singolo anche. In cosa vi concentrerete nei prossimi mesi?

Promozione attraverso live e media. Crediamo tanto in questo disco che va suonato e ascoltato attentamente.

Dal 2012 ad oggi avete visto e ascoltato tanta musica. Qual è lo stato della musica nel 2018 secondo Il volo di Colin?

Ci sone cose interessanti e altre meno, sicuramente molte proposte sono lontane dal nostro modo di concepire la musica e distanti dal nostro mood musicale. Qualitativamente forse però è peggiorato. Si pensa al tutto e subito a discapito dell’accuratezza.

In Italia si arriva spesso ad affiancare un artista ad uno un po’ più conosciuto. Ma questo potrebbe significare anche arrivare al pubblico a cui piace quel “big”. A chi direste di ricordare con il vostro stile, il vostro sound e la vostra musica?

Non ci piacciono le etichette appiccicate addosso della serie – sì siete fichissimi mi ricordate Tizio o Caio- .Facendo un discorso più in generale potremmo dire invece che coloro che vengono ai nostri concerti potrebbero rivivere  le atmosfere e i live di quegli artisti e band che amavano la ricercatezza del suono e degli incastri armonici in cui ogni parte musicale viene costruita con cognizione e senso e non buttata lì. Noi almeno ci proviamo. Esiste ancora questo pubblico? Noi crediamo di sì più che altro lo speriamo.

Ultima domanda prima di salutarvi. Quanto è importante per il volo di Colin il sostegno alle vostre canzoni? Ci sono persone che vorreste ringraziare?

Vitale direi per continuare il nostro viaggio e percorso musicale.

Vorremmo ringraziare sicuramente le nostre famiglie per la pazienza ed il sostegno dimostratoci. Poi gli addetti ai lavori che si sono accorti di noi. E tutti coloro che ci seguono e seguiranno in futuro.

Grazie di essere stati con noi su DITUTTO.

Grazie a Voi.

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