RAI2: “GUARDA… STUPISCI”, RENZO ARBORE torna in tv con NINO FRASSICA e ANDREA DELOGU

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Modesta e Scombiccherata Lezione sulla Canzone Umoristica Napoletana)

 

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un nuovo programma

il 12 e 19 dicembre in prima serata

 

Renzo Arbore torna in TV, su Rai2, con Nino Frassica e Adrea Delogu: “GUARDA… STUPISCI” (sottotitolo: Modesta e Scombiccherata Lezione sulla Canzone Umoristica Napoletana) è il titolo del nuovo programma in onda mercoledì 12 e mercoledì 19 dicembre 2018 in prima serata.

 

Nella storia della musica, una canzone bella, che resiste al tempo, non diventerà mai vecchia, ma antica e quindi intramontabile e quindi degna di essere ricordata per sempre.

Proprio questa è, ormai da tempo, la mission civile di Renzo Arbore che con le due serate da Napoli continua nello sviluppo del suo nuovo format televisivo: l’educational show! Lo spettacolo che “divertendo insegna”.

 

Un’aula universitaria di fantasia intitolata a Totò con studenti “veri” delle discipline dello spettacolo (da trasferire eventualmente in altre città d’Italia) che assistono e riflettono durante uno show del tutto nuovo e originale con cantanti, attori e musica dal vivo dell’Orchestra Italiana di Renzo Arbore.

Per spiegare la canzone umoristica napoletana, durante le due lezioni si parlerà di meccanismi comici (il doppio senso, la canzone sceneggiata, i tic, l’umorismo musicale, l’imitazione, la macchietta etc, etc). Il compito sociale del nuovo programma è quello di raccomandare ai giovani millennials di tenere viva nel tempo la grande cultura del nostro paese, dalla canzone al teatro, dal cinema alla televisione.

 

Ospiti “ragionati, giustificati e non a caso” perché funzionali ai singoli argomenti trattati nelle due lezioni saranno (in ordine sparso): Gigi Proietti, Lino Banfi, Enrico Montesano, Lello Arena, Enzo De Caro, Marisa Laurito, Stefano Bollani, Teo Teocoli, Vittorio Marsiglia e Tullio De Piscopo.

 

“Guarda… stupisci” è un programma di Renzo Arbore, Nino Frassica e Ugo Porcelli e di Giovanna Ciorciolini e Gino Aveta. Con la collaborazione di Luca Rea. Costumi di Graziella Pera. Direzione artistica Renzo Arbore. Regia di Luca Nannini.

 

LA SCENOGRAFIA

Per “Guarda… Stupisci” è stata realizzata da Alida Cappellini e Giovanni Licheri una scenografia ricca di dettagli ed elementi che ricordano Napoli, il suo golfo, le sue tradizioni e gli artefici della canzone umoristica napoletana.

Come per “Indietro tutta 30 e l’ode”, lo studio si ispira ad un’aula Magna, che qui diventa un’“AULA A MARE”, perché è stata “sfondata” una parete per ottenere una “terrazza di Positano”,  incorniciata da colonne la cui copertura ricorda le piastrelle di Vietri, con i limoni e i colori accesi. L’aula questa volta è più barocca, con gli stucchi, gli archi, le lesene.

 

Quello che vediamo da quella “terrazza” è il mare con una nave: un omaggio alla città, al suo Golfo, ma anche il ricordo di un passato di emigrazione e il sogno dell’America o delle tante navi da crociera protagoniste in molte canzoni napoletane.

 

Nella scelta di uno sfondo “tridimensionale” c’è anche il desiderio di creare un’atmosfera più poetica rispetto a quella degli schermi al led che popolano la maggior parte degli studi televisivi

oggi. Il mare è composto da rulli in movimento: un omaggio al teatro che sin dal 700 ha usato trovate sceniche come questa per dare la sensazione del movimento.

 

Sotto la “cattedra”, un acquario incorporato, che ricorda altri studi tv ma con acquario finto in cui si aggira uno squalo che gli attrezzisti hanno ribattezzato “Pasqualo”. Sopra la cattedra: il registro di Andrea Delogu, il Simpaticol (uno “sciroppo” che fa diventare simpatici), e un piatto di spaghetti, omaggio a Totò e al suo Miseria e Nobiltà). Sulle pareti: le immagini dei grandi interpreti della canzone umoristica napoletana e dello stesso principe De Curtis. Al fianco del palco una nicchia in foglia d’oro ospita una statua di San Gennaro circondata da ex voto, realizzata da un artigiano napoletano.

 

Nella parte che ospita l’Orchestra Italiana, la parete è invece ricoperta dalle luminarie delle feste popolari, per ricordare un’atmosfera di festa di piazza.

 

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