“LA LORO VITA NON E’ UN GIOCO” la mostra video fotografica di Beppe Convertini

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Serata d’inaugurazione della mostra video fotografica  ‘La loro vita non è un gioco’ di Beppe Convertini che accoglie il presidente della regione Lombardia Attilio Fontana, l’assessore regionale al lavoro e  all’istruzione Melania Rizzoli, il segretario generale di Terre Des Hommes Donatella Vergari, Susanna Messaggio, Jo Squillo, Federica Torti.Justine Mattera, Elisa D’Ospina alla presenza di centinaia di ragazzi delle scuole lombarde e tanti amici dell’attore conduttore.

La mostra andrà avanti sino al 14 Novembre a Palazzo Lombardia in piazza città di Lombardia per poi approdare a Roma a Palazzo Doria Pamphili nel nuovo anno.

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Sono in mostra 70 foto e i video della missione umanitaria che Convertini ha fatto in Myanmar per Terre Des Hommes.

Beppe dichiara: “Questa esperienza mi ha fatto capire quanto io sia un uomo fortunato e che nella vita quotidiana bisogna cercare di mantenere i piedi per terra e non lamentarsi delle piccole e stupide cose che non vanno ma soprattutto mi ha fatto sentire vivo perché finalmente mi sono reso utile realmente donando il mio tempo ai bambini Birmani privati di tutto anche di un futuro.”

La mostra

LA LORO VITA NON E’ UN GIOCO

Acqua, salute e istruzione per i bambini del Myanmar è articolata in quattro sezioni la prima e’ la sicurezza alimentare e nutrizione, la seconda la gestione sostenibile delle risorse idriche ,la terza il diritto all’istruzione vale per tutti e la quarta coltivare saperi e sapori. Un orto a scuola perché?

‘È un dovere morale per chi fa il mio lavoro mettere a disposizione la propria popolarità per chi ha più bisogno.

Io ho perso mio papà a 17 anni per un cancro ai polmoni e ogni sera alcuni medici volontari venivano a casa prendendosi cura moralmente e medicalmente di mio padre.

Lui aveva tra le varie metastasi  una  esterna sul viso e tutte le sere loro tamponavano la fuoriuscita di sangue  e lo sostenevano moralmente e tutto ciò lo facevano gratuitamente e questo mi ha spinto ad essere davvero disponibile per il prossimo e quindi impegnarmi in tante campagne sociali e soprattutto a spendermi personalmente sul campo come in questo caso in Myanmar.

Mi sono occupato dell’educazione,dell’istruzione,dell’alimentazione,dello sfruttamento del lavoro minorile..

Dall’alba a sera tardi nelle baraccopoli di Yangoon approvvigionavamo le famiglie meno abbienti di viveri e medicinali e quindi visite nelle scuole per rifornire di libri,quaderni, penne matite  e tutto il necessario per poter studiare dedicando il tempo ai cuccioli Birmani studiando e giocando con loro!’

 

 

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