Raccontami del tuo nuovo album “Brucerei il Mare”, quanto tempo ci è voluto per comporre le canzoni e registrarle?
Le canzoni racchiuse in questo album sono in parte recenti e in parte di vecchia data, ma quando ho capito che avrei voluto realizzare un album ‘violoncello e voce’ hanno tutte trovato nuova vita in questo concept musicale. Dal momento della mia decisione e dell’appoggio indispensabile della mia etichetta ThisPlay Music e Cramps edizioni, tutto è andato molto velocemente! In un’estate caldissima e già ricca di impegni per me, sono entrata in studio e ho registrato tutto l’album… Subito dopo abbiamo realizzato il videoclip del primo singolo e poi via per il tuo di promozione in collaborazione col brand Pinko.
Qual è il significato del videoclip di “Brucerei il Mare” e come è stato realizzato?
Questo videoclip è nato dall’idea di Stefano Scandaletti, il regista, che in lotta contro il tempo ha sviluppato un soggetto abbastanza complesso, realizzandolo in due giorni di riprese. Sono a lui grata perché mi ha dato l’opportunità di mettermi davvero in gioco in questo video. Ho dovuto recitare i panni di me stessa, cosa non facile! Volevo mostrarmi per quella che sono, anche tra amici, in situazioni reali … ma senza togliere il pizzico di follia che mi contraddistingue. Il video rappresenta l’effetto centrifuga in cui a volte mi sento catapultata e il mio appartamento buio, in cui non riesco ad accendere la luce se non alla fine del video, rappresenta un po’ il mio mondo interiore.
Suoni il violoncello fin da piccola, com’è nato l’amore per questo strumento?
Il realtà da bambina ho iniziato a suonare il pianoforte e il canto … il violoncello è stata una scelta in età adolescenziale, o meglio … io dico sempre che mi ha scelto lui! È stato un colpo di fulmine, vero e proprio, inspiegabile. Probabilmente perché quando da bambina frequentavo l’accademia di musica, uno dei miei maestri era violoncellista e quello strumento mi era inconsapevolmente rimasto nel cuore. Quando ho deciso di iscrivermi in conservatorio e diventare una musicista mi sono buttata ed è iniziata la mia storia col violoncello.
Se non avessi fatto la cantautrice a cosa ti saresti dedicata?
Faccio fatica ad immaginare la mia vita separata da quello che faccio … ma sicuramente sarei rimasta nel campo artistico e creativo … il teatro rimane il mio piccolo sogno nel cassetto! Lo so, ancora il palcoscenico 🙂 ! Altrimenti mi sarei data all’architettura e alle belle arti.
Credi che l’album presenti un filo conduttore tra i vari brani o consideri questi ultimi dei mondi un po’ più separati tra loro?
Credo che i brani abbiano un filo conduttore, che sta negli arrangiamenti, nel suono espressivo del violoncello, e nell’intimità di ogni brano. Alcune canzoni dell’album trovano poi il loro naturale prolungamento in 3 interludi strumentali. C’è una poetica malinconia autunnale di fondo … ma ogni brano ha naturalmente delle sfaccettature a sé, e anche gli arrangiamenti e i suoni utilizzati dal violoncello elettrico, conferiscono una personalità definita ad ognuno di loro.
Come ti definiresti in quanto artista?
Sicuramente sempre alla ricerca. Ho bisogno di nutrirmi di stimoli diversi e ho ancora tanta voglia di imparare … quando compongo o scrivo però cerco di lasciarmi andare, di bastare a me stessa in quel momento e di raccogliere quello che ho da offrire.
Quali sono le tue passioni oltre alla musica?
Mi piace molto lo yoga perché è una disciplina che mi mette in ascolto del mio corpo, mentre io tendo a essere molto più ‘mentale’.
E mi piace trovarmi spesso un luoghi diversi, passeggiare per città che non conosco come se nulla fosse, vedere nuove realtà e ascoltare la sensazione di sentirmi un’altra persona.
I tuoi obiettivi per il futuro? Hai nuovi progetti in preparazione?
In questo periodo sto preparando il prossimo tour e quindi sono ancora concentrata su questo disco e su come farlo arrivare al pubblico. Non vedo l’ora dei prossimi concerti!