Matteo Mora, il sarto degli Emiri e di molti Vip

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<<Un abito deve essere in sintonia con chi lo indossa>>

 

Quella giacca che indossa Enzo Iacchetti in «Striscia» e gli cade a pennello, è made in Borgomanero. L’ha creata Matteo Mora, un sarto che firma abiti su misura per personaggi come gli emiri del Qatar, il campione di Formula Uno Hamilton, il centrocampista granata Marco Benassi e tante altre star del mondo dello sport, dello spettacolo e dell’industria.

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MATTEOMORACONENZOMICCIO«Lavorare per Iacchetti è un piacere, perché è una persona molto disponibile, con cui si è subito a proprio agio – dice Mora – e per lui ho ideato giacca e gilet. Quando devi realizzare un capo per un personaggio che sta in tivù, sotto i riflettori, è fondamentale conoscere esattamente l’effetto cromatico dei tessuti. Una fibra che con la luce naturale è grigia, splendida, sotto i riflettori può diventare bluastra, sparare, diventare brutta. E’ qui che non si può sbagliare e centrare esattamente il tessuto».

Per i personaggi dello spettacolo le direttive, aggiunge Mora, non sono tanto quelle del personaggio, quanto le indicazioni del costumista. «E’ il costumista che conosce a menadito le esigenze di scena e quindi è a lui che bisogna sempre rifarsi».

In questi mesi il sarto borgomanerese ha creato anche giacche per Pavel Nedved, per il campione delle auto Hamilton e ha ideato l’abito di nozze per Benassi. «Sono tutte esperienze molto interessanti perché sono ricche di stimoli e ti fanno crescere professionalmente. Con queste persone poi si crea anche un legame di amicizia, di simpatia».

Tra i clienti di Matteo ci sono gli emiri del Qatar. «Loro sono per il classico. Conoscono tutto degli abiti, i tessuti, gli accessori, ogni dettaglio tecnico, e sono giustamente esigenti». Quando arriva la chiamata dal Medio Oriente Mora sa che deve fare la valigia, prendere il suo set di tessuti esclusivi e gli attrezzi del mestiere e il primo aereo per il Qatar. «Sono persone che amano il taglio classico, inglese, assolutamente sartoriale, mai sopra le righe». Per questo il sarto di Borgomanero va personalmente a prendere le misure, discutere l’abito col cliente e poi tornare per le prove, che possono essere parecchie. «Questo tipo di clientela è così colta e preparata che un giorno mi hanno chiesto delle asole che nessuno sa più fare: ho dovuto scovare un’asolaia nel Biellese e un tipo di tessuto a Napoli, però alla fine il risultato è stato perfetto».

A chiedere gli abiti «made in Borgomanero» sono anche gli alti dirigenti e i politici di Bruxelles e del Parlamento Europeo: «Chiedono abiti di alta qualità ma che hanno grande vestibilità, perché li indossano nelle riunioni, nelle sessioni al Parlamento, ai ricevimenti o alle conferenze, e l’abito non si deve mai sgualcire».

Per i vip europei Mora privilegia un tessuto particolare, idrorepellente: «A Bruxelles piove parecchio, e il sarto deve utilizzare una stoffa che riesca a mantenere la propria freschezza anche con l’acqua, così mi servo di un tessuto che non assorbe le gocce e che resta sempre a punto anche in condizioni difficili».

Tutti gli abito che escono dalla sartoria di Mora sono personalizzati: nome e cognome del cliente sul taschino interno della giacca, fodere coi disegni che ricordano la personalità di chi li indossa. «Per fare un bel vestito occorre prima parlare a lungo col cliente. Un abito deve essere in sintonia con chi lo indossa; alla perfezione tecnica va aggiunta la capacità di interpretare la personalità».

Nicola Mauro Marino

 

 

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