MAX MAGNANI, una vita in console con Acetone

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Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Max Magnani, che con Sandro Puddu, Maurizio Nari, Jens Lissat, Steve Tosi e DJ Michelle una delle anime di Acetone. Nari e Lissat sono i proprietari di questa label italiana specializzata in funky house che su Beatport, il sito di riferimento di tutti i DJ del mondo sta davvero facendo la differenza.

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Spesso nella Top Ten dei brani più scaricati di questo genere ci sono 5 o addirittura di più brani Made in Acetone. Sono risultati incredibili. “Non so se siamo bravi, questo devono dirlo gli altri. Sappiamo invece che abbiamo tutti  abbiamo una grande passione e che avendo esperienza lavoriamo in maniera professionale”, racconta Magnani.

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Senz’altro voi artisti di Acetone mettete al primo posto la musica, non il marketing e non il vostro DJ brand. Tanti artisti, DJ e non solo, oggi pubblicano musica per poter incassare con DJ set e concerti… non è certo il vostro caso.

Siamo costantemente alla ricerca di qualcosa di nuovo di nuove sonorità, di qualcosa di interessante da proporre al pubblico. Stiamo poi andando molto bene come gruppo di artisti, non solo come numeri uno. Tutte le nostre tracce o quasi piacciono… perché abbiamo concreta esperienza del dancefloor. E’ vero, troppo spesso poi oggi la musica arriva come strumento di marketing dei DJ. Non è certo il nostro caso. Non per caso siamo una label, siamo un collettivo e ognuno di noi vuol far crescere la sua e la nostra musica. Non farsi vedere in un modo o nell’altro.

Suoni spesso nei locali o ti concentri sullo studio di registrazione?

Suono spesso nei locali. Qualche sera fa ho suonato in un club e ho proposto soprattutto musica del nostro catalogo, non per egocentrismo ma perché funziona. Tra l’altro noi, quando pubblichiamo un brano su Acetone, proponiamo sempre o quasi rework o tracce che si basano su musica del passato… Non è che pretendiamo di inventarci tutto. In fondo i DJ, da sempre, fanno così. Prendono il passato musicale e lo ripropongono in modo innovativo. Ci proviamo pure noi e in questo momento ci stiamo riuscendo.

La vostra musica è spesso ispirata ai capolavori del passato.

E’ vero, partiamo quasi sempre dal passato. Proponiamo però sempre tracce dietro le quali c’è  tanto lavoro di arrangiamento e produzione. Per questo piacciono tanto al pubblico e ai nostri colleghi DJ in giro per il mondo, credo. Siamo ossessionati, in senso positivo, dalla qualità. E poi, personalmente, non amo affatto il revival. Guardo sempre avanti.

Lorenzo Tiezzi

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