Selfie mania: un tedesco cade nel vuoto da 200 metri mentre scatta una foto a Madeira e muore.

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Scattare la foto perfetta è costato la vita a un ventiquattrenne tedesco. L’uomo voleva scattare una foto in cima al Pico do Arieiro, sull’isola portoghese di Madeira, quando ha perso l’equilibrio. Per lo Sportello dei Diritti il fenomeno delKillfie” o “selfie estremo” uccide centinaia di persone nel mondo e potrebbe essere inserito nella lista delle attività più pericolose al mondo”

Quella che doveva essere una vacanza meravigliosa si è trasformata in tragedia per un gruppo di amici. Giovedì 27 marzo 2025, i quattro hanno percorso a piedi sette chilometri lungo le vette più alte dell’isola portoghese di Madeira. Un itinerario molto popolare grazie ai social media, ma caratterizzato da sentieri ripidi. Poco prima del punto panoramico del Pico do Arieiro, alto circa 1.800 metri, si dice che un uomo di 24 anni abbia scavalcato la barriera dello stretto sentiero per scattare una foto. Il fatale incidente lo riporta il quotidiano Diário de Notícias.

Il tedesco è scivolato ed è caduto per 200 metri sotto gli occhi dei suoi amici. I presenti hanno chiamato i servizi di emergenza, ma ci sono volute diverse ore perché la squadra di soccorso localizzasse il gruppo nella zona rocciosa. In totale sono stati impiegati circa 40 membri della squadra di soccorso. Sono stati utilizzati anche i droni, ma la nebbia ha reso difficoltosa la ricerca. Solo nel tardo pomeriggio la squadra di soccorso ha raggiunto la vittima. Il medico ha potuto solo certificarne la morte.

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Il sentiero è stato in gran parte chiuso e non è chiaro quando sarà nuovamente accessibile ai visitatori. Le autorità vogliono innanzitutto esaminare le misure di sicurezza adottate per garantire la sicurezza dei turisti in futuro. Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, l’incidente è l’ennesima prova di una strage silenziosa da selfie.

La nuova moda che dilaga tra gli amanti dei selfie e dei social network risulta, infatti, quella di immortalarsi in pose così estreme da essere pericolose per la propria vita, per il puro piacere di ottenere più commenti e like. Dunque, video e diretta Facebook, una strage che continua, una messa in fila di vite sprecate, che davvero è difficile da decifrare con qualsiasi parametro riconducibile al buonsenso della persona umana.

La via più efficace resta comunque quella della prevenzione legata alla divulgazione degli effetti nefasti del fenomeno in oggetto ovvero maggior controllo da parte dei gestori dei video che circolano in rete; far precedere le immagini da frasi che mettano in guardia sul contenuto nocivo o pericoloso delle stesse invitando a non replicare quanto si vedrà o, ancora, attraverso la rimozione dei video più pericolosi che possono creare allarmanti effetti emulativi.

 

Foto puramente indicativa – fonte web

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