Il Carnevale è, da sempre, il momento in cui la gioia e la spensieratezza si fondono con la tradizione, creando una festa che abbraccia tutti, giovani e adulti, locali e turisti. È il periodo in cui la città si trasforma, i colori della cartapesta prendono vita e le strade si riempiono di suoni e risate. Il Carnevale di Gallipoli, con la sua ricca tradizione, è un appuntamento che ogni anno riesce ad attrarre migliaia di visitatori, ma credo che ci sia un potenziale inespresso che merita di essere sviluppato. Immagino un Carnevale che vada oltre i giorni tradizionali, un Carnevale che si estenda per diverse settimane, magari su più domeniche, per creare un’esperienza coinvolgente e continua. Ogni domenica potrebbe essere dedicata a un tema diverso, con eventi che spaziano dall’arte alla musica, dalla gastronomia alle tradizioni locali, offrendo così a tutti un programma ricco e variegato, capace di attrarre visitatori da ogni angolo del mondo. Questa estensione non solo permetterebbe di destagionalizzare l’afflusso turistico, ma darebbe anche un impulso nuovo all’economia locale, portando il Carnevale fuori dai confini del periodo carnevalesco e facendone una celebrazione che dura nel tempo, un appuntamento fisso e atteso ogni anno.
Per dare vita a questa idea e garantirne il successo, ritengo fondamentale istituire una Fondazione del Carnevale di Gallipoli, un ente che si occupi di coordinare tutte le attività legate a questo evento, creando una rete tra gli artisti locali, i maestri cartapestai, le scuole e le istituzioni. Una fondazione che, oltre a organizzare il Carnevale, possa lavorare su progetti durante tutto l’anno, promuovendo la tradizione e l’artigianato legato alla cartapesta, valorizzando il nostro patrimonio in modo continuo e coinvolgente. Sarebbe anche l’occasione per sostenere i giovani artisti e le nuove generazioni, offrendo loro un luogo dove crescere e imparare. In questo contesto, la creazione di un Museo del Carnevale sarebbe un passo fondamentale. Immaginare un luogo in cui le maschere, i carri allegorici e tutte le opere d’arte realizzate dai nostri maestri cartapestai vengano esposte e raccontate è un’idea che non solo arricchirebbe l’offerta turistica, ma permetterebbe anche di custodire e trasmettere alle future generazioni la nostra storia e tradizione. Il museo potrebbe diventare un punto di riferimento per chi desidera comprendere la storia del Carnevale e dell’arte della cartapesta, ma anche un luogo interattivo, dove i visitatori possono imparare e partecipare attivamente a laboratori e attività.
Un altro passo verso la valorizzazione del nostro Carnevale potrebbe essere la creazione di una sinergia con il Carnevale di Aradeo, unendo le forze per dare vita a un evento che abbracci l’intero Salento. Questa collaborazione potrebbe portare a una manifestazione di dimensioni ancora più grandi, capace di attrarre visitatori da tutta Italia e oltre. Un Carnevale salentino, che mescola le tradizioni di due comuni, potrebbe diventare un simbolo della cultura locale, un evento che rappresenta l’orgoglio e la bellezza di una terra unica.
Sono convinto che, se riuscissimo a rendere il Carnevale di Gallipoli un evento più lungo e strutturato, alimentato dalla creazione di una Fondazione e di un Museo, riusciremmo a proiettarlo su un palcoscenico internazionale. Non solo come una festa popolare, ma come una vera e propria espressione culturale, capace di coinvolgere e affascinare il mondo intero, portando Gallipoli e il Salento al centro della scena turistica e culturale mondiale.
Mi auguro che queste riflessioni possano stimolare un dibattito positivo e che possano esser prese in considerazione per contribuire a un futuro più brillante e ricco di opportunità per il Carnevale di Gallipoli, per la nostra città e per tutto il nostro territorio.
Fernando Nazaro