Alba Blu di Emanuela Mascherini è un cortometraggio sui segni che la violenza lascia nella psiche delle vittime oltre che sulla pelle. L’opera è stata presentata come Evento Speciale della 45^ edizione del Festival Cinema e Donne 2024 in stretta relazione con La Toscana delle Donne, progetto della Regione Toscana per la valorizzazione del ruolo femminile nei più diversi ambiti sociali.
Alba Blu diretto e interpretato da Emanuela Mascherini con Simone Faucci e Francesco Grifoni, è stato scritto dalla stessa Mascherini con Giuseppe Isoni, e prodotto dalla casa cinematografica STETI produzioni grazie all’ottenimento dei contributi selettivi della DGCA-MiC con la collaborazione di: Images Hunters, Toscana Film Commission, Roma Lazio Film Commission e scuola di Recitazione di Latina Acting Lab i cui Allievi, formati proprio da Emanuela Mascherini, hanno collaborato come figurazioni. Alba Blu è distribuito da Esen Studios.
Nel cast anche Maria Fantastica Valmori (Berlinale talent e vincitrice dell’European Film Award Miglior Montaggio 2020 per il film Il Varco di Federico Ferrone e Michele Mazzolini) e il Dop Francesco Di Pierro che ha firmato la fotografia di importanti corti che hanno vinto Nastri d’argento e David di Donatello (Moby Dick di Nicola Sorcinelli e Bismillah di Alessandro Grande).
Nel cast tecnico, inoltre, troviamo Federico Baciocchi alla scenografia e Valentina Pintus ai costumi, Matteo Bendinelli al Sound Design, Silvia Leonetti alle Musiche.
Tratto da una storia vera e personale, Alba Blu, è il racconto dei segni che la violenza lascia nella psiche oltre che sul corpo. È centrale quindi il tema dei postumi della violenza declinato nella sua forma più intima e raccontato con una ricerca del linguaggio che indaga questa volta la contaminazione tra cinema di finzione, cinema del reale e video arte.
Dichiara la regista: “E’ un racconto molto diverso rispetto a tutto quello che ho girato come regista prima di Alba Blu. Alla luce dei numeri che hanno caratterizzato gli episodi di violenza nell’ultimo anno, spesso derubricati a favore di altri temi altrettanto urgenti, mi è sembrata opportuna la scelta di un linguaggio più disturbante anche se meno immediato. L’uso del 4:3 è teso a veicolare un senso permanente di claustrofobia nella mente della protagonista che ha subito il trauma e la contaminazione di nuances dei generi thriller e horror, anche a livello si sound design, hanno l’intento di restituire una suggestione sul tema dell’emorragia di violenza sulla donne degli ultimi mesi che non è più un semplice DRAMA ma un racconto del terrore cui abbiamo la necessità di porre argini in maniera tempestiva e diffusa.”
Le riprese del film si sono svolte fra Roma e il Monte Argentario in Provincia di Grosseto.
Iniziate nella storica Biblioteca Nazionale di Roma le riprese si sono spostate nella casetta After Love, opera degli artisti Vedovamazzei, ispirata al cortometraggio One Week di Buster Keaton, che è stata esposta anche al Maxxi di Roma.
Hanno firmato il partenariato e collaborato al progetto due importanti Associazioni Nazionali che si occupano di violenza sulle donne Relive (di cui fa parte anche Cam Centro Uomini Maltrattanti) e Una casa per l’uomo che sosterranno anche la distribuzione con incontri e dibattiti sul tema.
Si ringraziano, infine, Fody Fabrics, società benefit di Pistoia, che, grazie alla collaborazione con CNA Toscana Centro, ha fornito i tessuti di recupero per la realizzazione della scenografia che saranno riutilizzati in seguito per la creazione di un’istallazione di arte contemporanea, e Filomena Firenze e The Over Raimbow che hanno sposato il progetto interpretando l’immagine della donna regista – Emanuela Mascherini – in occasione della sua anteprima.