Attrice, regista e sceneggiatrice, Elisabetta Pellini torna sul grande schermo con due film: “Il Monaco che vinse l’Apocalisse” di Jordan River, dove interpreta Costanza D’Altavilla, in sala da oggi 2 dicembre, e il noir “Buio come il cuore”, nelle sale dal 12 dicembre, diretto da Marco De Luca. In quest’ultimo, Elisabetta veste i panni della protagonista Anna, un personaggio fragile e complesso nato dalla penna dello stesso regista insieme a Claudio Masenza.
“Buio come il cuore” è stato già presentato in numerosi festival e si è aggiudicato molti premi, l’ultimo lo scorso 30 novembre al 78° Festival Internazionale del Cinema di Salerno dove è stato consegnato il riconoscimento a Elisabetta Pellini da Francesca Pascale. “Oggi per fare arte, quindi cultura, c’è bisogno di tenacia e soprattutto di grande coraggio, soprattutto in un paese come questo che dimezza i fondi alla cultura, sovvenzionando purtroppo due guerre inaccettabili”, ha sottolineato la Pascale. “Il cinema italiano come ha appena detto Francesca Pascale sta vivendo un momento difficile, quindi sosteniamo il cinema italiano, andiamo a vedere i nostri film e poi andiamo a vedere quelli degli altri paesi. Dobbiamo tornare a essere il grande cinema, quello che tutti hanno amato e hanno imitato”, aggiunge la Pellini.
Di recente, Elisabetta ha terminato le riprese dell’opera seconda di Gianni Aureli, attualmente in post-produzione, un film che celebra la resistenza femminile raccontando le storie intrecciate di due donne apparentemente lontane, ma unite da una profonda forza interiore.
Già regista di un episodio del film corale “Selfiemania” scritto con Giancarlo Scarchilli, Elisabetta Pellini ha co-sceneggiato con Gianni Corsi il lungometraggio “DNA” in attesa di girarlo.
La passione per il cinema le è stata trasmessa dal padre Oreste Pellini, autore di celebri documentari come Africa segreta e Africa ama. La sua eredità artistica è inoltre legata agli scultori Eugenio ed Eros Pellini, figure chiave del movimento della Scapigliatura. Tra i film recenti “21 Rubini” diretto da Ciprian Mega, accanto a Mickey Rourke e Anthony Delon.
Una carriera tra cinema e televisione
Con un amore profondo per la recitazione, Elisabetta ha costruito una carriera solida e variegata. Sul grande schermo ha collaborato con registi di spicco come Neri Parenti (Il cucciolo), Carlo Vanzina (Il cielo in una stanza), Gabriele Salvatores (Denti), Ferzan Ozpetek (Un giorno perfetto) e Sergio Rubini (Mi rifaccio vivo). Ha anche partecipato a produzioni premiate nei principali festival cinematografici, tra cui Non prendere impegni stasera di Gianluca Maria Tavarelli, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia.
Parallelamente, Elisabetta ha interpretato fiction iconiche della televisione italiana, tra cui Incantesimo, Le tre rose di Eva, Un medico in famiglia, Distretto di Polizia 7, Maresciallo Rocca, Elisa di Rivombrosa, Capri e Don Matteo. Tra i suoi ruoli più significativi ci sono quelli in film TV come Il paese delle piccole piogge di Sergio Martino, dove interpreta una dottoressa impegnata con Medici Senza Frontiere, e Un coccodrillo per amico, girato in Kenya.
Impegno sociale e riconoscimenti
Oltre alla sua carriera artistica, Elisabetta è attivamente impegnata nel sostengo di iniziative sociali come la violenza sulle donne, malattie rare, testimonial Aism sclerosi multipla e Croce Rossa ed è volontaria presso le casa-famiglia. Il prossimo 6 dicembre sarà tra le relatrici del convegno all’Università La Sapienza di Roma “La violenza silenziosa contro le donne nelle aule dei Tribunali”, organizzato da ReWriters. Ha partecipato a cortometraggi dedicati a questioni delicate come la violenza sulle donne e le malattie rare. Tra questi, Anatomia di un amore, co-sceneggiato e interpretato dalla Pellini sotto la regia di Manuela Tempesta, ha ricevuto numerosi premi nei festival italiani.
Con una carriera ricca di successi e nuovi progetti all’orizzonte, Elisabetta Pellini continua a essere una figura di rilievo nel panorama del cinema e della televisione italiana.