Intervista al Vicepresidente di Confindustria sez. Turismo Lecce Fernando Nazaro: «È fondamentale adottare una pianificazione più moderna e al passo con i tempi»

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Fernando Nazaro, siamo a novembre e la stagione sembra non voler finire, che bilancio possiamo fare?

Il nostro resoconto è senza dubbio luminoso: l’estate prolungata ha portato una marea di visitatori, molti dei quali provenienti da terre lontane, attratti dalla bellezza incontaminata e dalla calda ospitalità della nostra regione. Ma ora ci troviamo all’alba di un nuovo capitolo, quello delle festività di fine anno. Qui, la clientela si fa più variegata e, talvolta, più esigente, desiderosa di esperienze che risuonino con le note autentiche delle nostre tradizioni. Dobbiamo quindi prepararci a incantare i nostri ospiti, offrendo un viaggio sensoriale che parli al cuore: tra sapori unici, storie antiche e paesaggi incantevoli, affinché ogni momento trascorso nel nostro amato Salento diventi un ricordo indelebile. La vera sfida sarà accogliere questa trasformazione, trasformando ogni attesa in un’opportunità per brillare ancora di più.

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Cosa manca al Salento?

A questo territorio manca un nuovo modello di sviluppo, per pianificare, con cura e attenzione, le prospettive di crescita di un dato territorio. Purtroppo, dobbiamo dirlo, stiamo vivendo di rendita su un lavoro di promozione svolto ormai 20 anni fa quando il mondo era diverso, quando il nostro paesaggio era diverso, quando erano diversi gli utenti.

Ci vuole una pianificazione più al passo con i tempi?

È fondamentale adottare una pianificazione più moderna e al passo con i tempi. Questa programmazione deve considerare sia gli elementi di forza che quelli di debolezza, cercando un punto di equilibrio convincente. Tale approccio è essenziale per garantire la stabilità di un settore che è tanto trasversale quanto delicato e strategico per tutti gli altri comparti economici, come commercio, artigianato, pesca e agricoltura.

Non solo mare insomma?

E per fortuna. Il mare è la prima risorsa ma sono enormi le interazioni tra entroterra e costa e vanno gestite compiutamente nell’ambito di una corretta visione in grado di far emergere le peculiarità essenziali di ogni paese, mettendo in luce quelle che io definisco ‘le nicchie di autenticità’, quelle eccellenze della nostra offerta che avevano dato vita ad una vera e propria primavera turistica già alla fine degli anni 90. Ne consegue un certo grado di responsabilità collettiva, perché il lavoro svolto da pochi ha portato risultati e benefici per molti, ma ciò non può e non deve rimanere un qualcosa di occasionale né passare per una moda, tutt’altro.

Cosa ci aspettiamo per Natale?

Abbiamo fiducia che il Salento e la Puglia possano emergere, ma dobbiamo renderci conto che solo programmando e investendo possiamo raccogliere frutti. Il dialogo e la collaborazione a livello istituzionale e tra imprenditori sono essenziali per progredire; in caso contrario, rischiamo di avviarci verso il declino di una gloriosa stagione. Dobbiamo già iniziare a preoccuparci per la stagione 2025.

Presidente Nazaro cosa è il turismo per lei?

Il turismo è la giostra delle emozioni, un desiderio che danza nell’anima, un sogno da cogliere nel suo attimo fugace. È la bellezza di un tramonto, come quelli che incantano gli occhi sulla spiaggia della Puritate a Gallipoli, dove il cielo si tinge di sfumature incantate. Siamo qui, in questo viaggio lungo le sponde affascinanti della vita, a raccogliere istanti, a intrecciare storie, a scoprire mondi nuovi. Ogni passo, un verso; ogni incontro, una melodia. Il turismo è, in fondo, l’arte di vivere, di esplorare e di sognare, un invito a perdersi per ritrovarsi.

DT

 

ph. Amedeo Perone

 

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