A oltre quarant’anni di distanza dal disco d’esordio ‘Amarsi’, suonato con Enzo Avitabile, Jenny Sorrenti e tanti altri nomi del Naples Power, il professore-cantautore pubblica il suo secondo album sull’onda di una insopprimibile urgenza espressiva
«Di nuovo! esprime il sorprendente affermarsi del bisogno di fare musica così come questa necessità si è imposta al di là di ogni premessa e conclusione logica: che senso ha tornare a fare musica dopo 45 anni? La musica è cambiata! Non hai possibilità, ecc., mi è stato detto. Ma non c’è stato niente da fare nonostante le mille obiezioni. La musica è imprevedibile, anche violenta, irragionevole ed irrazionale. La musica è comparsa di nuovo, inaspettata, nella mia vita».
Sono le parole di Stani Labonia, che quarantasei anni dopo il suo debutto, il cult-album Amarsi, torna alla musica con un prepotente e catartico bisogno espressivo, affidato al secondo album Di nuovo! (RetroRecords/Audioglobe). È un ritorno che incuriosirà non solo i cultori della canzone d’autore italiana più oscura e dimenticata, ma in generale gli amanti della musica sentita, pensata, realizzata e vissuta fuori dal tempo, sull’onda di una urgenza artistica insopprimibile.
Nato a Bolzano nel 1950, trasferitosi a Napoli nel 1968, folgorato dalla Londra di fine anni ’60 poi di nuovo in azione negli ambienti musicali partenopei degli anni ’70 con Alan Sorrenti, Pino Daniele, Toni Cercola, Peppe Vessicchio, Saint Just, Franco Giacoia e altri, Stani Labonia debuttò nel 1978 con la IT di Vincenzo Micocci, che pubblicò il suo primo e unico album Amarsi. Un disco di culto al quale parteciparono nomi di punta del Naples Power comeEnzo Avitabile, Piero Gallo, Gianni Guarracino, Jenny Sorrenti ma anche il compianto Gaio Chiocchio. Amarsi resterà un titolo isolato, la vita di Stani sarà interamente dedicata all’insegnamento universitario fino al 2022, quando la ristampa di Amarsida parte di LaMatta Records e soprattutto la scomparsa del figlio Davide lo hanno spinto a una irresistibile necessità creativa nonostante la profonda trasformazione dell’industria musicale e delle abitudini degli ascoltatori.
Di Nuovo! è nato come un lavoro terapeutico, di rigenerazione, ed è stato realizzato in un periodo di circa sei mesi: la lunga scrematura di una ventina di pezzi composti nell’ultimo biennio ha portato Stani Labonia a individuare sette canzoni che in larga parte hanno mantenuto intatta l’ossatura e l’impianto strumentale delle creazioni originali. Per la realizzazione è stato decisivo il contributo di pochi ma straordinari musicisti tra cui Francesco Albano, Francesco Vitiello e Antonio Catalanoil quale, appassionatosi al progetto, ha assunto in corso d’opera il ruolo di produttore artistico.Il senso della vita e il cambiamento, la presenza e la mancanza, il desiderio di osare tra alta quota e confini dei sentimenti, il sesso, la memoria e la morte: questi i temi chiave delle nuove canzoni di Stani Labonia, che affascinano per l’onestà, la fragranza, il desiderio di esserci nonostante i mutamenti della musica. Dopo l’uscita digitale su tutte le piattaforme, Di nuovo! sarà pubblicato in vinilevenerdì 18 ottobre.
Di nuovo! è anche il primo titolo della Retro Records, la nuova etichetta inaugurata da Audioimage (già presente sul mercato con le label Agualoca Records, Italian World Beat e la stessa Audioimage, una linea di colonne sonore su vinile e digitale del nuovo cinema indipendente italiano) e dedicata a progetti di cantautorato a 360 gradi, con distribuzione Audioglobe.