Intervista alla scrittrice Stefania P. Nosnan

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Nei miei romanzi storici c’è un’alta componente di realtà, ma è data dall’ambientazione e dalla storicità del racconto

Stefania P. Nosnan autrice, libera professionista e vicepresidente dell’Associazione Scrittori FVG.

Oggi tra le nostre pagine ci presenta il suo dodicesimo romanzo “Il sapore del sangue” dal 2 settembre 2024 in tutti i bookstore e ordinabile in tutte le librerie. Come dice l’autrice: “potrebbe sembrare il classico giallo… ma non lo è!” Ecco cosa ci ha raccontato. Buona lettura!

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Stefania P. Nosnan autrice, ma partiamo dall’inizio: come nasce in te la passione per la scrittura?

Buongiorno e grazie a te Patrizia per questo spazio su diTutto. Ho sempre amato leggere e il passo verso la scrittura è stato breve. La parte più difficile è stata trovare il coraggio di inviare i miei manoscritti a un editore. Diciamo che non credevo molto nella mia capacità di autrice, oltre al fatto di essere molto timida. Poi un’amica ha letto il manoscritto de ‘La bicicletta nera’ e mi ha tartassato, finché non l’ho inviato a Bertoni Editore che lo ha subito pubblicato. Da quel momento non ho più smesso e sono giunta alla dodicesima pubblicazione.

Infatti… parliamo de Il sapore del sangue edito da LifeBooks che uscirà tra pochi giorni.

Il sapore del sangue è un giallo psicologico e devo dire che mi preso molto sia nella scrittura che nella costruzione delle scene e dei personaggi. Di solito i miei personaggi principali sono empatici, in Il sapore del sangue la protagonista è il commissario Sonia Volpato e ha un carattere particolare. Sonia è una madre single che si destreggia tra la figlia adolescente, la zia che l’ha cresciuta dopo la morte dei genitori e un serial killer che torna a uccidere dopo decenni. Il romanzo è ambientato a Udine, mia città natale, ed è il primo romanzo della serie Gialli in Città di LifeBooks.

Hai suscitato interesse. Che altro ci puoi dire?

È difficile parlare di un giallo senza cadere nello spoiler. Posso dire che siamo a Udine gli omicidi iniziano negli anni ’90 quando Sonia è un adolescente alle prese con tutti i problemi del momento: le amicizie, i primi amori, la scelta della scuola superiore, i sogni di cosa fare da grande e il lutto. Ma la sua giovinezza è segnata anche da un serial killer che uccide alcune ragazze. Poi succede un fatto che lo blocca, per riprendere trent’anni dopo.

Di solito i tuoi romanzi sono tratti da storie vere. Anche quest’ultimo ha qualcosa di reale?

Nei miei romanzi storici c’è un’alta componente di realtà, ma è data dall’ambientazione e dalla storicità del racconto. Con il romanzo giallo, a parte la narrazione investigativa in cui mi sono fatta aiutare da un commissario capo della Questura di Udine, è tutta fantasia. Lo spunto me lo ha fornito il mostro di Udine che tra gli anni ’70 e ’80 uccise alcune donne. Il serial killer che non fu mai identificato.

Le prossime attività di scrittrice e non solo?

È già prevista la pubblicazione nel luglio 2025 e sarà un romanzo ad ambientazione storica. È un romanzo a cui tengo molto e racconta tre storie vere di tre donne dichiarate “Giusti tra le Nazioni” per aver salvato dei bambini ebrei durante la Seconda Guerra mondiale. Poi sono in scrittura con il secondo episodio del commissario Volpato. Poi tanto lavoro e il mio ruolo di vicepresidente dell’Associazione Scrittori FVG (Friuli Venezia Giulia) che si prefigge di creare eventi e incontri culturali unendo le sinergie degli autori locali e non solo.

Patrizia Faiello

 

 

 

 

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