“Viva la RivoluzZione” rievoca la triste storia delle rivoluzioni contadine del sud Italia. Il film diretto dal regista Gino Brotto

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Il nuovo trailer del film

Viva la RivoluzZione” , è parte di un soggetto scritto da Gino Brotto, non ancora sviluppato in un film, “Beliefs”, dal quale partì l’idea, insieme allo sceneggiatore Andrea B. Nardi, di realizzare un cortometraggio dai tipici colori del vecchio west. Individuata la parte di storia da raccontare, Andrea Nardi, ne sviluppò la sceneggiatura, arricchendola di dialoghi e dettagli che hanno reso il film particolarmente interessante. La parte dei protagonisti principali, Don Diego e Salvo, sono stati rispettivamente affidate ad Ivan Raganato ed Antonio Turrisi.

Ad arricchire il film, hanno partecipato oltre cinquanta comparse, che hanno messo un scena la storica rivoluzione contadina, in terra d’Arneo. I casting del film sono stati affidati a Tony Sarcinella che insieme a Tonio Santo, hanno interpretato i due “sgherri” di Don Diego. Le location utilizzate che abbelliscono il film con fantastiche inquadrature, sono “Masseria Pier de Noha” a Vanze, “Tenuta Santi Cuti” a San Cataldo e “Masseria Li Pampuli” a Carmiano. La realizzazione del film è affidata a Gino Brotto, insieme a tutto staff di Breight Film e le splendide musiche, sono state scritte realizzate dal Maestro Riccardo Notarpietro. “Viva la RivoluzZione”, rievoca la triste storia delle rivoluzioni contadine del sud Italia, dove l’enorme differenza sociale tra lavoratori e proprietari terrieri, fece scaturire una delle guerre più aspre che si ricordi nel sud della penisola.

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Cast tecnico. Regia Gino Brotto, musiche Riccardo Notarpietro, sceneggiatura Andrea B. Nardi, assistente regia Walter Taurino, operatore camera Mattia Monaco, fonico Julian Brotto, casting Tony Sarcinella Rita Marra, attrezzista Luca Mele, clapper Rebecca Mele, trucco Luisa Zizzari, segretaria edizione Federica Calabriso. Media partner il gruppo media Ditutto.

Cast artistico. Don Diego Ivan Raganato, Salvo Antonio Turrisi, rivoluzionario col proclama Alejandro Mancarella, gli sgherri Tony Sarcinella Tonio Santo, sindacalista Claudio Longo, capo dei contadini Carmine Bianco, briganti armati Pierluigi Fanales, Giuseppe Massafra, Claudio Pranzo, Vittorio Aprile, cameriere Stefania Posi, Nicoletta Marzia, barbiere Maurizio Della Bona, ragazza che canta Giorgia Portaluri, bambina col pane Isabel Furia, bambino che dorme Ariele Trenta e con in ordine alfabetico: Alessio Ivo Bovino, Angelo Greco, Anna De Carlo, Annunziata Milone, Attilio Morello, Carmelina Dell’Anna, Caterina Quarta, Caterina Scarciglia, Celeste Piccinno, Diego Greco, Donatella Mingiano, Federica Mangia, Francesco Serafini, Gabriella Sticchi, Giovanni Manzo, Giuseppe Perrone, Isabella Stabile, Leonardo Morello, Marco Nicolini, Maria Pinto, Maria Luce De Pascalis, Mariangela Ingrosso, Mattia Gravili, Milena Muriglia, Moira Ranalli, Natale Gatti, Paolo Fachechi, Rossella Dito, Salvatore Ciccarese, Salvatore Bisanti, Sandro Genovasi, Silvia Rossetti.

Le armi di scena sono state fornite dall’ Armeria Amelio Gamba mentre gli attrezzi da lavoro dal Museo della civiltà contadina di Torre Paduli.

La trama del film: a fine Ottocento la Puglia era soggiogata al latifondo del patriziato. I braccianti vivevano in una miseria al limite della sopravvivenza. Nonostante i primi tentativi da parte di alcuni movimenti cittadini di intellettuali e politici per creare fra i contadini una coscienza di classe che potesse far valere i loro diritti contro il baronato, la violenza feudale dei signori della terra impediva qualsiasi rivendicazione sociale. Da questo ambiente di fame e sopraffazione nasceva il brigantaggio, espressione di lotta e rivalsa contro i padroni. Se il malcontento dei braccianti si fosse unito alla rabbia dei briganti, la rivolta poteva divampare come il fuoco in un fienile. Ma spesso la vittima che riesce a conquistare il potere, poi, lo incarna di nuovo come il nemico che poco prima aveva abbattuto. E nella giungla dove vince il più forte fino al momento in cui incontra qualcuno più forte di lui, il popolo alla fine ci rimette sempre.

DT

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