Antitrust, istruttoria su Instagram e Influencer Asia Valente. CODACONS: finalmente autorità si attivano! Serve stretta su settore. In italia giro d’affari da 348 milioni nel 2023

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Da Infuencer italiani troppi inganni a danno degli utenti e dubbi su redditi dichiarati da pubblicità a resort di lusso e prodotti griffati

Dopo decine e decine di denunce presentate dal Codacons a tutte le autorità  competenti contro gli influencer che invadono con pubblicità  occulte i social network, finalmente l’Antitrust si attiva aprendo una apposita istruttoria. Lo afferma l’associazione dei consumatori, che come noto ha avviato da tempo una battaglia legale sulla mancanza di trasparenza nel settore degli influencer, settore che vale quasi 350 milioni di euro all’anno solo in Italia.

Sono anni che denunciamo le scorrettezze degli influencer italiani, che troppo spesso ingannano gli utenti attraverso post commerciali non dichiarati che realizzano una pubblicità  occulta a danno dei cittadinispiega il CodaconsBasti pensare che il giro d’affari prodotto sui social network dagli influencer italiani raggiungerà  i 348 milioni di euro nel 2023 con una crescita annua del 13%.

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Un’attività come quella esercitata da personaggi famosi è¨ tale da ingenerare un notevole flusso finanziario diretto ed indiretto, che pone tuttavia l’esigenza di chiarire l’intera modalità  di “gestione” dell’utilizzo di immagini di resort, hotel, indumenti e prodotti di lusso con richiami espliciti a brand. Il rischio è che proventi di attività pur non dichiarata commerciale e/o imprenditoriale non vengano correttamente assoggettati a tassazione.

Per tali motivi abbiamo già  chiesto all’Agenzia delle Entrate e alla Guardia di finanza di svolgere un accertamento fiscale al fine di verificare se la ricchezza patrimoniale dei principali influencer italiani possa essere il frutto totale o parziale della concessione di regalie, attività  di pubblicità  e promozione di location, prodotti e beni di consumo e/o di lusso, e di avviare un accertamento sulla rilevanza di tali operazioni, sulla loro idoneità  a costituire reddito e, quindi, sull’incidenza in ordine agli obblighi dichiarativiconclude il Codacons.

 

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