Lo rivela un nuovo studio americano. I prodotti più coinvolti sono il fentanil e le benzodiazepine
Negli Stati Uniti aumentano i decessi dovuti a overdose di farmaci contraffatti. Un nuovo studio condotto dai Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) in 35 Stati americani ha rilevato che nel 2021, dei 54.768 decessi per overdose, 2.437 (il 4,4%) era attribuibili a farmaci contraffatti, un tasso doppio rispetto a solo due anni prima. “I decessi per overdose sono a livelli storicamente elevati negli USA, scrivono i ricercatori, con una stima preliminare di oltre 105 mila decessi nel 2022.
La proliferazione di pillole contraffatte, che non sono prodotte da aziende farmaceutiche, ma sono tipicamente realizzate per assomigliare a farmaci legittimi (spesso ossicodone o alprazolam), sta complicando il mercato dei farmaci illeciti e potenzialmente contribuendo a queste morti”. Secondo i dati dello studio, il fentanil e le benzodiazepine contraffatti sono i farmaci che più spesso sono coinvolti negli episodi di overdose, con il primo che, da solo, è implicato nel 41,4% dei casi. A maggior rischio di decesso da farmaci contraffatti sono i più giovani, le persone di origine ispanica e quanti hanno già alle spalle una storia di abuso di farmaci da prescrizione.
“I farmaci contraffatti possono esporre nuove popolazioni a farmaci altamente potenti come il fentanil e le benzodiazepine illecite, e le persone che usano le pillole potrebbero non essere consapevoli del loro contenuto”, avvertono i ricercatori, che invitano le autorità a mettere in atto campagne di informazione che «evidenzino i pericoli dei farmaci ottenuti illegalmente o senza prescrizione medica e sottolineino l’importanza di assumere solo i farmaci prescritti» da medico. Tuttavia l’analisi del team ha trovato informazioni limitate sull’impatto economico dei farmaci di scarsa qualità, con stime delle dimensioni del mercato che variano ampiamente da 10 a 200 miliardi di dollari.
Le medicine scadenti e contraffatte possono gravare sui sistemi sanitari deviando risorse a terapie inefficaci o dannose e causano costi di trattamento aggiuntivi e una minore produttività dei lavoratori a causa di malattie curabili, ma questi effetti non sono stati misurati. Lo studio, dunque, dimostra che è necessario uno sforzo globale concertato per migliorare la gestione della catena di approvvigionamento per i farmaci e per identificare soluzioni a questo problema sottovalutato.
Per quanto concerne la casistica delle falsificazioni, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, il 32% dei farmaci contraffatti non contiene principio attivo, il 20% ne contiene quantità non corrette, il 21,4% è composto da ingredienti sbagliati, il 15,6% ha corrette quantità di principi attivi ma un packaging falso e l’8,5% contiene alti livelli di impurità e contaminanti.
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