Intervista esclusiva alla scrittrice ed editrice STEFANIA CONVALLE: «…la voglia di scrivere è un grande richiamo e fonte di rilassamento e quindi la scrittura personale diventa una sorta di rifugio dove mi rintano per ritrovare me stessa»

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di Patrizia Faiello 

Abbiamo il piacere di ospitare tra le nostre pagine Stefania Convalle nel doppio ruolo di autrice ed editrice. Con una narrazione fluida, moderna, attenta e riflessiva, l’autrice Stefania Convalle, ci porta a scoprire il suo ultimo romanzo “Una straordinaria solitudine”, un romanzo emotivo che cattura l’attenzione del lettore, coinvolgendolo nella storia. Buona lettura!

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Stefania Benvenuta tra le nostre pagine. Hai appena pubblicato “Una straordinaria solitudine”, ce ne vuoi parlare?

Certamente Patrizia “Una straordinaria solitudine” è un romanzo che parla d’amore, non quello necessariamente “romantico”, ma l’amore con la “A” maiuscola, quello che va oltre il personale interesse; quello capace di rinunciare a qualcosa in nome dell’altro; quello che se a noi destinato, arriva per strade impensabili. Inoltre sottolinea la straordinarietà dell’amore stesso che, a volte, diventa una straordinaria solitudine.

Sappiamo che hai appena ricevuto un riconoscimento importante per questo romanzo…

Sì, ho ricevuto un riconoscimento dalla Giuria del Premio Letterario Milano International. Un targa che è stata assegnata solo a cinque opere – su centinaia e centinaia, oltre al migliaio – oltre naturalmente ai premi principali. Sono molto felice in quanto il Premio Letterario è di rilievo e consegnato a Milano che è la mia città.

Tu hai una doppia veste: sei infatti scrittrice ed editrice, possiamo dire che hai l’editoria nel sangue. Come vivi questo duplice ruolo e in quale ti trova più a tuo agio?

Vivo questo doppio ruolo con passione, dedizione, ma anche tanta fatica. Il mondo della piccola editoria non è facile e richiede tanta energia ed equilibrio. Trovare il tempo per la mia carriera di scrittrice a volte è complicato; la voglia di scrivere è, però, un grande richiamo e fonte di rilassamento e quindi la scrittura personale diventa una sorta di rifugio dove mi rintano per ritrovare me stessa.

Com’è cambiata l’editoria post Covid?

Per quanto riguarda la mia esperienza, è cambiato poco. Forse, l’unica difficoltà è stata trovare luoghi per incontri “in presenza”, ma lentamente tutto sta tornando alla normalità. I lettori hanno voglia di “esserci” e questo fa la differenza.

Si dice che ci sono più scrittori che lettori, è vero? E come si può ridimensionare questo fattore?

È vero, ci sono tanti scrittori, ma forse è meglio dire che ci sono tante persone che scrivono, cosa molto diversa dal definirli “scrittori”. Diciamo che ci sono tante pubblicazioni ogni giorno, e la cosa che noto è che gli scrittori veri, leggono… Gli altri, no. Detto questo, i lettori ci sono, sono tanti, ma bisogna conquistarseli uno a uno: questa è la difficoltà.

Sappiamo che in pentola bolle qualcosa di veramente importante; Puoi anticiparci qualcosa o preferisci mantenere il segreto?

Eh… Purtroppo devo ancora mantenere il segreto, ma posso dire che è qualcosa di veramente importante, almeno per me.

A quale dei tuoi romanzi sei più legata?

Impossibile rispondere. È come se si chiedesse a una madre a quale figlio vuole più bene!

Prossimi progetti?

Una vacanza! A parte gli scherzi i progetti sono sempre tanti. Di sicuro quello che bolle in pentola è qualcosa che assorbirà il mio tempo nei prossimi mesi, ma Edizioni Convalle andrà avanti col vento in poppa, ho già più di dieci titoli da pubblicare nel primo semestre. E per quanto riguarda la mia scrittura, verso Marzo vedrà la luce il mio nuovo romanzo e nei mesi a venire anche una silloge poetica e una raccolta di aforismi. Insomma, tante idee, tanta carne al fuoco: devo solo trovare il tempo per fare tutto al meglio. Ma ce la farò!

 

 

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