Navigare online è ormai una delle attività più frequenti che vengono svolte: difficilmente esiste al giorno d’oggi una sola persona, a meno che non sia un anziano, che non visiti un sito internet almeno una volta al giorno. Con l’avvento degli smartphone e dei tablet, poi, l’accesso al web è diventato ancora più semplice e, soprattutto, letteralmente a portata di mano: a qualsiasi ora del giorno e in qualunque luogo o circostanza ci si trovi, è sufficiente un click sul dispositivo mobile per ritrovarsi immediatamente online. L’aspetto più interessante da analizzare, relativo alle abitudini e ai comportamenti che gli utenti tengono su internet, è constatare come siano simili dappertutto: fatta eccezione per alcune pagine locali, infatti, sono pressoché gli stessi ovunque i siti web più visitati nel mondo, sia nelle classifiche globali che in quelle per categoria.
Sul gradino più alto del podio, naturalmente, c’è il motore di ricerca più utilizzato, Google, che possiamo dire senza timore di smentita sia l’homepage di quasi ogni computer o device; eccezion fatta per la Cina, dove si utilizza Baidu, che si trova al quarto posto del ranking mondiale grazie alla densità demografica del paese. Anche la seconda posizione della classifica è piuttosto scontata: nonostante negli anni siano stati sviluppati numerosi competitor, nessuno è mai ancora riuscito a togliere a YouTube la leadership nel suo settore, e non solo; ci hanno provato Dailymotion e Vimeo, che ancora eroicamente resistono, ma il re indiscusso delle piattaforme video rimane il colosso di proprietà Google. Il terzo gradino del podio è occupato, anche in questo caso possiamo dire in maniera del tutto scontata, dal social network per eccellenza, Facebook: la creatura di Mark Zuckerberg continua infatti a mantenere il primato nella sua categoria, nonostante l’agguerrita concorrenza; forse soltanto TikTok potrà riuscire nell’impresa in cui in tanti hanno fallito, chiudendo i battenti o venendo acquistati proprio dalla società di Zuckerberg.
Scorrendo la classifica, come dicevamo, si trova il motore di ricerca cinese Baidu, mentre subito dietro, con 45 milioni di voci in 280 lingue, si mantiene stabile e incontrastata l’enciclopedia digitale gratuita più letta del mondo: Wikipedia; che consente a chiunque di accedere a un patrimonio di informazioni e conoscenza inestimabili. Altri due social network fanno capolino tra il sesto e il settimo posto, Instagram e Twitter; mentre più in basso troviamo la versione web di WhatsApp, per quanto riguarda la messaggistica, e Amazon, che si conferma leader nel campo degli e-commerce. Per quanto riguarda il settore dell’intrattenimento, invece, a farla da padroni sono indubbiamente i colossi dello streaming e del gioco online: portali come Netflix e Prime, ad esempio, o piattaforme in cui è possibile capire come funzionano le slot machine e i passatempi con cui dilettarsi nel tempo libero, sono da molto tempo in cima alle classifiche dei siti web più visitati.
E per quanto riguarda l’Italia? Osservando l’andamento e le abitudini degli utenti, come abbiamo precisato all’inizio dell’articolo, si può notare che non esistono particolari differenze rispetto al resto del mondo, eccezion fatta per qualche incursione di pagine locali. Google, Wikipedia, Facebook, YouTube e Amazon dominano infatti anche la classifica dei siti più visitati nel nostro paese, che vede comparire nelle prime posizioni anche la versione web del quotidiano Repubblica, ovvero il sito italiano con maggiori visualizzazioni. Altre differenze rispetto alla graduatoria mondiale riguardano inoltre la presenza di portali come Subito, che si piazza nella top ten dei più utilizzati, e di un altro quotidiano come il Corriere. Non mancano ovviamente neppure Mediaset e l’Ansa, così come mantiene una forte presenza anche eBay, che nel corso degli anni ha subito una notevole battuta d’arresto, patendo la presenza di Amazon, ma che in Italia continua a essere evidentemente apprezzato. Per chiudere, citiamo tra i siti internet più visitati dagli italiani anche la Gazzetta, imprescindibile in un paese che vive per il calcio, e Il Meteo, conferma di un’altra intramontabile abitudine.