Intervista esclusiva. Romina Caruana: “Oggi la felicità è vedere una tavola imbandita con i miei amici attorno, è la serenità negli occhi dei miei familiari…”

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di Patrizia Faiello

Oggi nello spazio interviste abbiamo il piacere di ospitare l’attrice e scrittrice siciliana Romina Caruana. Recentemente Romina è uscita in libreria con il nuovo romanzo “Gli amori di Cucù”, edito da A&B Edizioni.

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Una Dark Romantic Comedy ambientata tra Roma e Los Angeles che narra le vicende di Cucù Salami, un’attrice quarantenne, adorabile e disarmante, alla disperata ricerca di un amore in una società piena di cinismo. Cucù rappresenta l’archetipo universale di una donna alla ricerca del ‘e vissero felici e contenti.

La sua storia è la storia di ogni essere umano alla ricerca del vero amore. L’unicità di Cucù sta nella sua capacità di essere appassionata, acuta e piena d’entusiasmo. Questa inusuale combinazione la rende irresistibile. Attraverso un candido sguardo su ciò che significa ‘cercare la verità’ in ogni forma, la storia di Cucù è una celebrazione dell’essere umano nelle sue forme più stravaganti, dipinta con humor perfino nei contesti più contorti. Buona lettura!

 

Romina Caruana attrice e autrice: in quali vesti ti senti più a tuo agio?

L’attrice è il mio primo amore e non potrà mai finire, l’ho scelto quando avevo appena 8 anni. La scrittura mi serve per comprendere le dinamiche, anche quelle attoriali.

Quali sono le difficoltà che hai incontrato durante il tuo percorso lavorativo?

La prima difficoltà è collegata al mio essere donna. Gli uomini hanno sempre avuto i ruoli primari, scritti bene in cui l’elemento femminile spesso è stato secondario, funzionale alle azioni del protagonista maschile. Poi con l’avvento del ‘metoo’ qualcosa sta cambiando ma in Italia sembra ancora un miraggio. Inoltre noto che raramente viene data la possibilità ad attrici di intervenire in dibattiti pubblici. Abbiamo ancora tanta strada da fare per abbattere le regole maschiliste che ancora imperano.

Che cosa consigli a chi si appresta a iniziare un percorso lavorativo nel mondo del cinema?

Di non mollare mai anche quando sembra che nessuno ti noti. Continua e se lo vuoi veramente prima o poi ci riesci.

Cos’è la felicità per Romina?

L’idea della felicità è cambiata negli anni, soprattutto dopo quello che stiamo vivendo collettivamente. Oggi la felicità è vedere una tavola imbandita con i miei amici attorno, è la serenità negli occhi dei miei familiari, è la gioia di vedere le attività che riaprono, è andare al parco e parlare con sconosciuti dandoci coraggio l’un l’altro, con gentilezza e umiltà perché gli ultimi due anni hanno cambiato tutti noi, la maggior parte in meglio.

Con il tuo romanzo “Gli amori di Cucù” ci racconti la vita di una donna. Ti vorrei chiedere: il bullismo e femminicidio sono piaghe sociali in aumento, come è possibile sradicare questo esecrabile atteggiamento?

A mio avviso, dovremmo ripartire daccapo. Dovremmo cioè ritornare a percepire qual’ era il disegno originario dell’amore. I primi uomini e donne, inizialmente si esplorarono fisicamente con il tocco delle mani. Cominciarono a comprendere che c’era una guarigione connessa ad esse. Dalla scoperta delle mani curatrici si arrivò alla sorpresa dell’unione dei due corpi. Così l’atto del fare l’amore, in cui lo stato di estasi dell’amplesso veniva vissuto come la cura per il corpo e per l’anima, fu presto concepito come l’acume più vicino a Dio, un’esperienza metafisica aldilà della mera fisicità. Quando i due amanti si concedevano nella magia dell’amore, erano in grado di creare altri universi. Materia e spirito si fondevano, l’energia sessuale sacra era usata per attrarre nuove cose; il canale a cui affidare desideri, sogni e aspirazioni. L’orgasmo come preghiera agli dei.

Con il passare dei secoli tutto questo è andato perso, sostituito spesso dal sesso a livello fisico in cui l’amplesso era consentito solo al maschile. L’avvento del cattolicesimo, che ha inculcato la sessualità come qualcosa di sporco e collegato al male, ha dato il colpo di grazia al significato originario dell’amore; sia del sentimento dell’amore che dell’atto in sé.

Il femminicidio, il bullismo e le psicosi odierne sono il risultato di tutto ciò. Abbiamo denigrato totalmente la reputazione originaria dell’amore. Trovo inaccettabile che parlare di sessualità sia ancora oggi un tabù. Credo che il bullismo e il femminicidio potranno essere sconfitti soltanto abbattendo il tabù collegato alla sfera sessuale, parlandone e divulgando il disegno dell’amore primordiale il più possibile; insegnarlo a scuola e ai nostri figli.

Negli ultimi anni, in California i corsi di Kundalini yoga, di Tantrismo e altre discipline collegate al concetto primordiale di amore come cura, stanno aiutando tantissimi individui e coppie a ritornare all’essenza dell’amore. Dovremmo riappropriarci anche della poesia, della gentilezza e della consapevolezza del sé come strumenti necessari di cura.

 

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