Alfons Mucha re del Decò

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di Ester Campese

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Alfons Mucha, figura di rilievo nel periodo dell’Art Nouveau, divenne noto al grande pubblico soprattutto per i suoi manifesti nel campo pubblicitario. Fu lui che per primo aprì le porte ad un nuovo genere di arte visiva, ovvero l’arte grafica e decorativa.

Nacque nella capitale della Repubblica Ceca, a Praga, nel 1890. Ebbe modo fin da bambino di vivere in un contesto fantastico quasi fiabesco. Praga infatti è chiamata “la città dalle cento torri” in cui nel centro fa la sua bella mostra lo straordinario orologio astronomico medievale.

Attraverso le sue locandine fu il maggior interprete della nuova filosofia artistica ed espressiva ed esplorò con altrettanta bravura anche l’arte pittorica e scultorea. Le donne che rappresentava nei suoi lavori, sorridenti ed accattivanti, divennero simboli iconici che furono anche la sua cifra stilistica distintiva.

Con grande gusto ed eleganza, le dame che tratteggiava, erano enfatizzate ed incastonate come gioielli in lussureggianti decorazioni floreali. Nelle sue opere si possono rivivere le atmosfere de “Il grande Gatsby” in cui si evince l’opulenza di quello che fu questo periodo irripetibile. Rappresentò più di ogni altro questa elegante epoca, anche detta decò, in cui era posta molta attenzione alle decorazioni.

Il nome deriva dalla “Exposition Internationale des Arts Décoratifs et Industriels Modernes” (Esposizione internazionale di arti decorative e industriali moderne) tenutasi a Parigi nel 1925. Quest’arte rappresentava uno stile ricercato e ricco che coinvolse non solo le arti decorative e quelle visive, ma anche l’architettura e la moda.

Mucha seppe imprimere il proprio stile promuovendo questo nuovo linguaggio ed ebbe il pregio di comprendere la potenza dell’arte comunicativa e divulgativa. Portò la sua arte al di fuori degli esclusivi salotti privati, frequentati solo da ricercati ospiti, offrendola a tutto il popolo e ponendola per strada.

A soli diciotto anni il giovane artista diede inizio alla sua carriera trasferendosi da Praga a Vienna per studiare. Al principio, per sostentarsi, realizzò scenografie per la compagnia teatrale: la Kautsky-Brioschi-Burghardt.

Furono molto importanti anche le relazioni sociali che seppe intessere, due incontri in particolare furono decisivi per dare una vera svolta alla sua carriera artistica. Tra questi il conte Eduard Khuen-Belasi che apprezzò la cura dei decori e dei dettagli dei suoi lavori. Tanto apprezzò le sue capacità che gli commissionò il compito di abbellire diversi suoi castelli in Moravia. Avendone finalmente i mezzi si iscrisse, nel 1885, all’Accademia delle belle arti di Monaco di Baviera per proseguire poi gli studi all’Académie Julian di Parigi.

Qui iniziò a farsi notare come illustratore frequentando gli ambienti dell’arte e dello spettacolo periodo in cui conobbe tra l’altro Paul Gauguin. Un ulteriore incontro importante per la vita dell’artista fu quello con l’attrice Sarah Bernhardt. L’occasione della sua conoscenza fu per ritrarre il manifesto dello spettacolo Gismonda, del 1894. Fu così che per i successivi sei anni realizzò tutte le locandine degli spettacoli teatrali in cui l’attrice era protagonista.

Per entrambi fu una scelta vantaggiosa che li fece crescere in notorietà. Mucha ottenne da li in poi ingaggi per le pubblicità delle più importanti imprese dell’epoca come Moët & Chandon e Nestlé. Oramai divenuto famoso nel 1901 gli fu attribuita l’onorificenza della Legion d’Onore. Morì nel 1939 ormai settantanovenne per un’infezione polmonare.

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