Jean Grey è un’eroina dal lato oscuro. Posseduta da una forza elementare di incredibile potere, la bella Jean non è soltanto uno dei membri fondatori degli X-Men, ma dotata di facoltà telecinetiche e telepatiche, è uno dei mutanti più potenti e pericolosi.
La morte è solo un impedimento temporaneo nella carriera di un supereroe, e Jean Grey incarna questo assoluto.
I signori Grey crebbero la loro bambina dagli splendidi capelli rossi in un piacevole sobborgo medio-borghese di New York. Ancora adolescente, Jean sviluppò poteri telecinetici, ma non venne allontanata da casa come accadde ad altri mutanti: i suoi amorevoli genitori fecero una ricerca sull’addestramento degli “adolescenti dotati” e così la affidarono alle cure del professor Charles Xavier, iscrivendola come uno dei primi allievi alla sua Scuola per Giovani Dotati.
Durante il primo periodo di Jean presso la scuola, a parte le occasionali battaglie con personaggi come Magneto o le Sentinelle a caccia di mutanti, tutto sembrava procedere per il meglio; andava d’accordo con gli altri ragazzi ed era l’unica fra loro che sapesse convincere il malinconico Scott Summers a mostrare un po’ di entusiasmo.
Solo negli anni successivi si scoprì che il Professor X aveva posto dei blocchi mentali alle capacità di Jean, limitandola alla sola telecinesi, poiché all’epoca non la considerava ancora pronta per gestire la piena manifestazione dei suoi talenti, che l’avrebbero resa uno degli esseri più formidabili in azione sulla terra del mondo Marvel.
Nei primi anni di appartenenza alla squadra originale degli X-men, la relazione di Jean (allora Marvel Girl) con Scott Summers si rafforzò, malgrado l’insicurezza del ragazzo. Da allora formano una coppia stabile, a parte occasionali crisi. Quando il professor X decise di allontanarsi dal gruppo facendosi credere morto, permise ai poteri di Jean di farsi più evidenti allentando un poco le catene mentali sulla ragazza. Jean sviluppò così i poteri telepatici per affiancare la telecinesi, e questi poteri erano destinati a diventare sempre più “esplosivi”. Fu proprio in quel periodo che Jean, durante un incontro con Scott, venne rapita con Wolverine da un gruppo di Sentinelle e portata su una stazione spaziale. Gli X-Men corsero a salvarli, ma durante il viaggio di ritorno verso la terra la navetta su cui viaggiavano venne investita e danneggiata da una tempesta magnetica. Jean prese il comando e con i suoi poteri mentali cercò di tenere insieme la navetta per proteggere gli altri mutanti.
Lo sforzo fu talmente al di là delle sue capacità che la ragazza si salvò solo grazie all’intervento dell’entità cosmica, conosciuta come Fenice, che si fuse con lei amplificandone i poteri. La navetta precipitò sul fondo della Jamaica Bay, a New York, e Jean emerse dalle acque del fiume Hudson affermando di essere il fuoco e la vita incarnata e pretendendo di essere chiamata Fenice (Phoenix). Piccolo particolare: dal fiume solo apparentemente emerse Jean. In realtà, alla ragazza si era sostituita l’entità stessa che aveva preso le sue sembianze e l’aveva riposta in un bozzolo in stato di coma sui fondali della Jamaica Bay.
Come Fenice, la potenza di Jean aumentò giorno dopo giorno e malgrado ciò, ella cadde nelle macchinazioni del mutante Mastermind capace di soggiogare gli altri individui. Costui la elesse Regina Nera del suo Club Infernale, quindi la corruppe gradualmente spingendola ad abbandonare ogni inibizione: la sua moralità scomparve del tutto tanto che lo stesso Mastermind non riuscì poi, più a controllare ciò che aveva manipolato. Fenice Nera in preda alla follia, si scatenò nello spazio spazzando via un intero pianeta e per questo venne inseguita da una squadra di super alieni con l’ordine di ucciderla, oltre che dagli X-men, che cercavano di salvarla. Fenice scoprì allora la verità, ovvero che un’antica forza infinitamente potente si era fusa con lei avendo udito la sua invocazione d’aiuto per salvare la navetta.
Comprendendo che non sarebbe mai stata in grado di controllare la Forza della Fenice, Jean si suicidò per il bene più grande della sua comunità. Per fortuna, qualche tempo dopo il bozzolo sui fondali della Jamaica Bay venne ritrovato dagli Avengers, e la vera Jean si riprese, con i poteri telecinetici potenziati, a compensazione della scomparsa di quelli telepatici. In quel momento il professor X si trovava nello spazio, e il vecchio nemico Magneto era al comando degli X-men: piuttosto che riunirsi a questo gruppo mutante, Jean scelse con dei membri dell’originale gruppo (Ciclope, Angelo, Uomo Ghiaccio e Bestia), di fondare gli X-Factor, un’organizzazione mutante alternativa di supporto ai ragazzi bisognosi della loro specie.
Jean ignorava che Scott nel frattempo si fosse sposato con Madelyne Pryor, un suo clone realizzato da Sinistro e che da essa aveva avuto un figlio Nathan Chrystopher Summers. Non venne a conoscenza nemmeno che Scott abbandonò la famiglia non appena seppe del suo ritorno, e che Madelyne Pryor si trasformò così nella malvagia Regina dei Goblin, e che morì mentre cercava di distruggere gli X-Factor. Infine non dimentichiamoci che nel periodo della Fenice Nera, una parte della conoscenza di Jean si era radicata in Madelyne, e che le venne restituita con la sconfitta di quest’ultima.
Come è giusto, Jean e gli altri membri di X-Factor si allearono di nuovo con gli X-Men, ma la sua vita non fu ancora facile. Apparentemente Jean morì ancora una volta, lottando contro le Sentinelle, e questa volta sopravvisse nascondendo la sua essenza mentale all’interno della mente comatosa di un’altra telepate, Emma Frost, fino a quando non fu possibile riportarla di nuovo nel suo corpo.
L’apparente fragilità della vita di Jean e la pericolosità della loro carriera convinse lei e Ciclope a fare il grande passo, e così finalmente si sposarono con una bellissima cerimonia a cui assistettero gli X-Men passati e presenti. Sfortunatamente però, la loro luna di miele non fu tranquilla come era nei programmi.
Nell’intreccio degli avvenimenti, lo spirito di Fenice aveva trovato ospitalità all’interno della piccola Rachel Summers, figlia di Scott e Jean. Costei, nel frattempo, era stata catapultata nel futuro e utilizzò i suoi poteri per portare a sé i genitori duemila anni più avanti. Là, i coniugi Summers facendosi chiamare Slym e Redd, allevarono il piccolo Nathan il quale a sua volta si trovava già nel futuro poiché dopo la nascita era stato rapito da Apocalisse, e lì condotto.
Il bambino una volta cresciuto, sarebbe tornato nel presente nella forma di Cable, un mutante armato fino i denti.
Christian Imbriani
La scheda
Illustrazione Christian Imbriani