Fiori narrati: illustratori dell’Art Nouveau in dialogo con Villa Bernasconi – fino al 20 settembre

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Fino  al 20 settembre 2020 il Museo di Villa Bernasconi a Cernobbio (CO) sarà arricchito da opere di alcuni fra i più noti pittori e illustratori a cavallo fra Otto e Novecento, per i quali la bellezza femminile e quella della natura non erano intese solo come pura decorazione, ma interpretavano il sogno di un universo di eleganza e armonia da ricercare fra le mura domestiche: tra le opere esposte si segnala  in particolare la grande e rara litografia su tela di Alphonse Mucha (1860-1939) intitolata “Les fleurs”, realizzata per Home Decor nel 1894 e proveniente dalla collezione della Fondazione Arte Nova.

Un’opera realizzata da Mucha all’inizio della sua carriera di illustratore, con uno stile ancora distante dai poster che lo hanno reso celebre. Dialogano con quest’opera tre litografie su carta, di una serie di quattro, del 1898, sempre di Mucha, che rappresentano donne con fiori: il garofano, l’iris e la rosa.

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Di Paul Berthon (1872-1909), pittore e illustratore francese, è esposta una litografia su carta intitolata “Les bulles de neiges”, di inizio Novecento. Influenzata da Eugène Grasset nello stile, la sua produzione è connotata da una propria riconoscibilità, contraddistinta da colori pastello e contorni netti.

Completano il percorso quattro litografie su carta del 1901 di Elisabeth Sonrel (1874-1953) che rappresentano i fiori d’acqua, di campo, di montagna e di serra. Pittrice e illustratrice di successo, la Sonrel espose con regolarità ai Salons parigini dal 1893 sino al 1941. Si può leggere in una certa parte della sua produzione, probabilmente a seguito dei viaggi in Italia compiuti verso la fine dell’Ottocento, accanto all’adesione allo stile dell’Art Nouveau, anche un richiamo alla corrente dei Preraffaeliti. Molto spesso le sue opere si ispirarono a racconti e leggende, sovente bretoni, mentre più raramente i suoi lavori furono dedicati ai fiori, come nel caso delle opere esposte.

Sempre alla collezione della Fondazione Arte Nova appartiene un meraviglioso leggio degli anni Venti in radica di noce intarsiato, con figura di donna neoclassica stilizzata, in mostra accanto al pianoforte.

Infine, è dell’ebanista Eugenio Quarti (1867 –1926) il salottino in legno di mogano presentato ai piedi dello scalone di Villa Bernasconi, dove le linee eleganti degli alti schienali delle sedie paiono dialogare con i ferri della ringhiera di Alessandro Mazzucotelli (1865 – 1938). I due furono amici in vita, viaggiarono insieme in Europa, parteciparono alle più importanti esposizioni e lavorarono con i più noti architetti esponenti del Liberty, compreso l’architetto Alfredo Campanini (1873-1926), progettista di Villa Bernasconi. È parso, dunque, interessante ristabilire una connessione in occasione di questo – seppur temporaneo – allestimento, immaginando come doveva essere la casa a inizio Novecento.

L’esposizione è a cura di Elena Franco, direttore artistico di FAN – Fondazione Arte Nova.

Villa Bernasconi, sede del Museo, è uno dei rari esempi di architettura Liberty sul Lago di Como ed unica villa cernobbiese aperta al pubblico; venne edificata tra il 1905 e il 1906 su progetto dell’architetto Alfredo Campanini come “casa alla moda” per l’ingegnere Davide Bernasconi che, di origine milanese, fondò le omonime Tessiture Seriche a Cernobbio sul finire del XIX secolo.

Inaugurato nel 2017, il Museo di Villa Bernasconi è un’originale realtà museale ospitata nell’omonima splendida villa Liberty a Cernobbio, sul Lago di Como.

Non un museo nel senso tradizionale del termine, bensì un’esperienza fatta di suggestioni e connessioni guidate dalle #vocidivilla: un percorso innovativo e interattivo tra contenuti multimediali, oggetti e documenti storici in prestito da collezioni museali e private, ma anche attraverso esperienze multisensoriali.

 

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