ROMA JAZZ FESTIVAL 2019 – 43° edizione

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NO BORDERS
MIGRATION AND INTEGRATION

1° novembre – 1° dicembre
Auditorium Parco della Musica | Monk | Casa del Jazz | Alcazar

Line up:

ABDULLAH IBRAHIM | ARCHIE SHEPP QUARTET | DIANNE REEVES | ANTONIO SÁNCHEZ&MIGRATION
DAVE HOLLAND CROSS CURRENTS TRIO: ZAKIR HUSSAIN/CHRIS POTTER/RALPH TOWNER | RADIODERVISH
MARE NOSTRUM: PAOLO FRESU/JAN LUNDGREN/RICHARD GALLIANO | TIGRAN HAMASYAN | CORY WONG
CARMEN SOUZA | ELINA DUNI | LINDA MAY HAN OH | KOKOROKO | MOONLIGHT BENJAMIN
FEDERICA MICHISANTI HORN TRIO | LUIGI CINQUE HYPERTEXT O’RCHESTRA | GABRIELE COEN | ROBERTO OTTAVIANO BIG FAT ORCHESTRA
DONNY McCASLIN

Mostri sacri come Archie Shepp, Abdullah Ibrahim, Dave Holland, Antonio Sánchez e Ralph Towner. La nuova scena rappresentata da Donny McCaslin, Kokoroko, Cory Wong e Moonlight Benjamin. Le deviazioni mediterranee dei Radiodervish e dell’ensemble Mare Nostrum con Paolo Fresu, Richard Galliano e Jan Lundgren. Le grandi protagoniste femminili Dianne Reeves, Carmen Souza, Linda May Han Oh e Elina Duni. E poi ancora: Tigran Hamasyan, Federica Michisanti, Luigi Cinque, Gabriele Coen, Roberto Ottaviano, Big Fat Orchestra.

Sono i protagonisti della 43° edizione del Roma Jazz Festival che dal 1° novembre al 1° dicembre 2019 animerà la Capitale con 21 concerti fra l’Auditorium Parco della Musica, la Casa del Jazz, il Monk e l’Alcazar. Il Roma Jazz Festival 2019 è realizzato con il contributo del MIBAC – Ministero per i Beni e le Attività Culturali ed è prodotto da IMF Foundation in co-realizzazione con Fondazione Musica per Roma.

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Già attive le prevendite su TicketOne.

No borders. Migration and integration è l’attualissimo titolo di questa edizione. Un programma pensato per indagare come oggi la musica jazz, nelle sue ampie articolazioni geografiche e stilistiche, rifletta una irresistibile spinta a combattere vecchie e nuove forme di esclusione e a creare occasioni di incontro e confronto fra le persone.

Nato come risultato/reazione/sintesi di fenomeni drammatici, come la tratta degli schiavi africani nelle Americhe e le conseguenti discriminazioni razziali, il jazz è un linguaggio universale, uno straordinario serbatoio di risposte creative alle domande e alle tensioni continuamente suscitate da tematiche come confini, migrazioni e integrazione, la cui  sempre crescente presenza nel dibattito pubblico ci obbliga a riflettere e a prendere posizione.

Fra l’affermazione di una nuova generazione di musiciste che rompono le discriminazioni di genere, le sperimentazioni di inedite ibridazioni dei linguaggi e la riflessione sul dramma delle nuove migrazioni, il messaggio del Roma Jazz Festival 2019 è che possiamo comprendere il concetto di confine solo se accettiamo anche la necessità del suo attraversamento.

Info:  +39 06 69345132

 

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