Progetto musicale nato nella periferia di Roma negli ultimi mesi del 2005, gli Astenia prendono il nome da un termine medico e lo personalizzano cambiandone un accento.
Durante i primi anni pubblicano diverse demo cambiando più volte line-up e produzione artistica e partecipano a importanti festival e concorsi nazionali. “Fa Che Sia Tutto Diverso” è il primo lavoro ufficiale della band.
Da venerdì 5 aprile Il loro nuovo singolo “3310” è in rotazione radiofonica e in digitale (Rivoluzione Dischi/Pirames International). Il brano, che anticipa l’uscita dell’album d’esordio prevista per il prossimo autunno, sottolinea la difficoltà nel comunicare a distanza. Un racconto che si svolge nei primi anni 2000, quando non esistevano servizi di messaggistica istantanea e i caratteri di un sms non bastavano mai.
Da qualche giorno è in radio “3310”, il singolo che segna il vostro ritorno sulla scena musicale. Vi va di parlarcene?
“3310” racconta una storia in modo diretto. Quando abbiamo scritto questo brano l’abbiamo concepito proprio in questo senso, anche musicalmente non solo nel testo. C’è una grande differenza tra mandarsi messaggi e parlarsi via telefono o dal vivo, ci piace pensare che dopo aver ascoltato questo brano la prossima volta invece di mandare un vocale via whatsapp tu possa prendere il telefono, fare una chiamata, e avere un dialogo vero con il tuo interlocutore.
Questo brano anticipa un lavoro più ampio che vedrà la luce dopo l’estate. Qualche anticipazione?
Sarà un disco con delle atmosfere in parte diverse dal singolo, racconteremo delle storie con un filo conduttore unico ma non vogliamo svelare di più. La nostra intenzione è quella di far sì che chi ci ascolta si possa ritrovare nelle nostre canzoni.
Quando registrate, pensate all’impatto che il brano avrà su un palco?
Sempre. Nasciamo come un gruppo “ live” e il nostro primo pensiero non appena finito di scrivere una canzone va subito al palco.
Avete degli artisti di riferimento su tutti?
I nostri gusti sono piuttosto eterogenei e cerchiamo ispirazione sempre ovunque. Tra gli italiani ci piace ispirarci ai grandi del passato come Dalla e Battisti, se parliamo del panorama internazionale potremmo citarti un’infinità di artisti.
Sempre più frequentemente si discute del rapporto fra musica e social: per molti artisti emergenti Spotify, Facebook e Instagram rappresentano una grossa opportunità per raggiungere un maggior numero di persone. Quale rapporto avete con questa realtà?
Un rapporto molto stretto. Oggi è fondamentale comunicare il quotidiano attraverso i social ed è una cosa che ci diverte molto. Spotify è una grande, immensa, biblioteca musicale… bisogna saper cercare bene e sfruttare a proprio favore questo grande spazio.
Progetti per l’estate?
Ci chiuderemo in sala prove per preparare il nostro disco nella sua dimensione live, ma non mancherà l’occasione di vederci su qualche palco a suonare le nostre canzoni.
DT