di Patrizia Faiello
Oggi lo spazio riservato alle interviste esclusive è dedicato a Dino Kappa, lo storico bassista, arrangiatore ed autore figura chiave del panorama musicale italiano.
Lungo tutta una carriera ormai ultracinquantennale, il 70enne Dino Kappa ha condiviso il palco con i più grandi artisti nazionali ed internazionali solo per citarne qualcuno Mia Martina, Antonello Venditti, Riccardo Cocciante, Loredana Bertè, Patty Pravo, Alan Sorrenti, Renato Zero, Fiorella Mannoia, GoranKuzminac e Gianni Morandi.
L’artista ha suonato per i “Libra”, band che vantò, a metà degli anni ’70, il primato di essere l’unico gruppo italiano ad incidere per la Motown, memorabile realtà discografica diventata una delle aziende gestite da afroamericani più indipendente e di successo.
In questa intervista Dino ci ha parlato del suo nuovo album intitolato “The President”, una raccolta di 13 tracce, prodotto da WORLD FONOGRAM Srls – Records&publishing Edizioni World FonogramSrls di Francesco Daniele e Giovanni Valle edizioni musicali. Buona videolettura!
Ognuno, quando inizia a suonare, ha un idolo. chi era nel tuo caso?
Alla fine degli anni ‘60 seguivo Stanley Clarke lui è stato il mio punto di riferimento.
In studio e dal vivo che effetti preferisci?
I pedali più’ in uso sono: chorus, compressore, echi, delay etc….
Che effetto fa a distanza di tanti anni vedere il tuo nome insieme a quello di Smokey Robinson, i Supremes, i Temptations, Marvin Gaye, Stevie Wonder e i Jackson per esempio eredità della etichetta Motown?
Patrizia è stata un’esperienza bellissima che farei di nuovo. E’ stato un onore per noi farne parte, l’unico gruppo italiano e per giunta bianco. Fu la casa discografica a scegliere noi. La nostra musica, per la Motown, era vicina ad un certo modo di percepire il ritmo, la melodia e i suoni.
Con la stessa band, in quegli anni hai inciso anche diverse colonne sonore di film, tra le quali quella di “Shock”. C’è un aneddoto legato aquella esperienza che vuoi condividere con i nostri lettori?
Il film “Shock” inizialmente fu curato da Mario Bava.In seguito alla sua triste scomparsa fu Dario Argento a completarlo. Dario, ormai esperto in film horror, era il professionista più adatto per poter continuare l’opera. Nonostante il grande nome,e per quello che ha rappresentato nel mondo cinematografico, il ricordo che ho di Dario è quello di una persona estremamente simpatica.
Come nasce l’idea di questo nuovo album e perché hai scelto di intitolarlo “The President”?
Questo album nasce dall’esigenza di far sentire il basso e la sua funzione ritmica. Il titolo nasce dal rispetto che i musicisti hanno verso di me, sia per l’età che per quello che ho realizzato in Italia e all’estero. Per questo ho deciso di attribuirgli questo significato.
Come nasce la collaborazione con il produttore discografico e musicista Francesco Daniele?
L’incontro nasce tramite un amico comune, Tony Braschi che ci fece incontrare qualche tempo fa. Da quel giorno abbiamo iniziato a frequentarci e a lavorare insieme per completare il disco. La musica ci ha avvicinati e così siamo diventati amici.
Come si lavora con lui?
Con Francesco mi trovo bene, siamo 2 ex ragazzi del sud, lavoriamo in sintonia senza nessun problema. La musica unisce con la sensibilità’, conoscenza e con la voglia di viverla.
Mettendo da parte per un attimo la tua attività di musicista. Parlando di quella di arrangiatore qual è stata l’esperienza più formativa di tutti questi anni?
L’esperienza fatta come arrangiatore mi ha dato la possibilità’ di conoscere artisti come, Morandi, Patty Pravo, Sorrenti, Berte’, Cocciante, Rino Gaetano etc….ognuno con la propria personalità’
Progetti per il futuro?
Sicuramente promuovere l’album la World Fonogram Record infatti si sta muovendo per programmare un tour For ThePresident.