di Patrizia Faiello
Oggi il nostro spazio riservato alle interviste esclusive lo dedichiamo allo scrittore, sceneggiatore e regista palermitano doc Felice Corticchia.
Reduce dal grande successo in teatro con la commedia“Il ritorno di Franco e Ciccio” da lui stesso scritta e diretta, con Tony Biffi (sosia di Franco Franchi) e Marco Flammini (sosia di Ciccio Ingrassia) ho avuto il piacere e l’onore di incontrarlo e rivolgergli qualche domanda.
Tante le esperienze di Felice Corticchia sia nell’ambito della scrittura, della sceneggiatura, della regia, che in quello cinematografico.
Felice Corticchia ha collaborato infatti alla fiction di Rai 1 “Le 5 giornate di Milano”, diretto da Carlo Lizzani con Giancarlo Giannini.
È stato autore di soggetti e sceneggiature, alcune delle quali in produzione, ha curato anche diversi recital drammatici e comici tra i quali: “Il Silenzio nella Conca d’oro”, la Commedia in due atti “La Signora Nini” di cui è stato autore del solo adattamento e regia.
Molti i premi e i riconoscimenti che gli sono stati assegnati nel corso della sua lunga carriera figura tra questi il premio “Grinzane Cavour”, Premio arte e spettacolo “Anfora di Calliope” e recentemente il premio “Prestige per le arti”.
Il regista ci ha rivelato in esclusiva che molti sono i progetti che lo vedranno protagonista in questo anno tra i quali il debutto in primavera al Teatro Manzoni con la sua nuova commedia “Un lettino per due” e al Teatro Arciliuto di Roma con “Il silenzio nella conca d’oro”.
A breve presenterà nei più importanti festival cinematografici il documentario intitolato “Michele Russo.
Una vita per la pittura”. In ambito cinematografico invece il regista sta lavorando su due progetti molto validi e interessanti con un importante risvolto anche sociale sul quale ancora non può rivelarci nulla.
Lo salutiamo augurandogli buon lavoro e arrivederci a presto per raccontarci qualche particolare in più.
Buona lettura!
Come nasce la tua passione per il cinema?
Inizia nel lontano 1979 quando, passando per caso in un quartiere di Palermo, vidi girare alcune sequenze del film “Un uomo in ginocchio” diretto dal Maestro Damiano Damiani con i grandi Giuliano Gemma e Michele Placido. Successivamente, nel 1990, sempre a Palermo, in un set blindato del Padrino parte III, mi nascosi in una terrazza che sovrastava la piazza del Teatro Massimo e ci rimasi per ore ed ore letteralmente incantato a vedere Francis Ford Coppola mentre dirigeva miti come Al Pacino ed Andy Garcia. Rimasi incantato da visioni che ricordano Nuovo cinema paradiso del grande Maestro Giuseppe Tornatore, altro mio mito.
Qual è il tuo primo ricordo legato alla macchina da presa?
Il primo in assoluto nel 1995 mentre frequentavo la Scuola europea di cinema. Fu un’esperienza unica e indimenticabile
Recentemente hai ricevuto il Premio “Prestige per le arti” per la categoria cinema e spettacolo, in particolare per lo spettacolo “Il ritorno”, omaggio ai grandi Franco e Ciccio da te scritto e diretto. Cosa si prova a ricevere un riconoscimento così importante?
Ricevere un prestigioso premio fa sempre bene ad un artista. Nel mio caso mi riempie di gioia immensa ma lo considero anche un atto di responsabilità verso il pubblico, verso un produttore che da quel preciso momento si aspettano tanto da me.
Tra i tuoi lavori quale reputi il più importante?
Tutti sono importanti perchè sono frutto di un grande lavoro di squadra e realizzati con tanto entusiasmo.
Felice Corticchia nel suo privato è più ironico o malinconico?
Decisamente ironico. Non mi sono mai preso sul serio e diffido di chi si prende molto sul serio.
Progetti futuri?
Tra poco presenterò alla stampa il documentario sulla vita del pittore Michele Russo. Questo inverno sarò in teatro con la mia ultima commedia “Un lettino per due”, con “Il silenzio nella Conca d’oro” dramma atto unico.In estate mi dedicherò a nuovi progetti cinematografici.
Il 2018 si è appena concluso cosa avresti voluto realizzare e dovrai invece posticipare al 2019?
Qualche mese fa sono stato contattato da una giornalista che mi ha proposto di realizzare un lungometraggio sulla base di una storia che mi ha colpito molto. Io sono un uomo molto sensibile, questa storia affronta una tematica sociale che sento molto vicino a me e le ho detto subito di si. Sicuramente questo è un progetto che avrei voluto già aver portato a termine ma inizierò a lavorarci molto presto.