di Patrizia Faiello
Lo scorso 29 novembre, all’interno del The Church Palace a Roma, si è svolta la premiazione ufficiale della sesta edizione del Roma Web Fest sezione webserie, puntate zero, video di realtà virtuale, Movieland e cortometraggi.
Il Roma Web Fest, fondato dal suo direttore creativo Janet De Nardis, è il primo festival italiano dedicato alle webserie ed è promosso dal Mibact, Regione Lazio, Roma e Lazio Film Commission, Siae e patrocinato dall’Università La Sapienza, Luce Cinecittà e 100 autori.
DiTutto era presente al Galà ed ha avuto il piacere di intervistare Nicola De Paola, uno degli attori protagonisti della web serie “Noleggio con conducente” che ha ricevuto il Premio “Miglior puntata zero serie Tv”.
“Noleggio con conducente” è una serie televisiva a camera fissa, sullo stile “Camera cafè”, “Love Bugs”, etc in cui la macchina da presa è collocata sul cruscotto dell’auto di un autista Ncc, in maniera tale da dare una visuale di tutti i passeggeri all’interno dell’automobile.
Autore: Amedeo Pesce; Regia: Amedeo Pesce; Sceneggiatura: Roberto Ferraresi; Società di Produzione: Hydra Film; Suono: Enrico Landi; Fotografia, Grafica e Montaggio: Ludovico Canali De Rossi; Cast: Gianpiero Catallo, Rossella Vicino, Mariasole D’Onofrio e Nicola De Paola.
Sei stato il protagonista della web serie diretta da Amedeo Pesce noleggio con conducente come nasce questa collaborazione?
Sì, sono uno dei protagonisti nella web serie. Ricordo il giorno in cui ho inviato il self tape, ad Amedeo, stavo girando in Sardegna il cortometraggio “Gagarin mi mancherai”, ero sotto un pino e pioveva, non avevo tempo di approfondire un personaggio particolare, avevo una barba incolta e capelli arruffati come un nido d’uccelli. Mentre ero in pausa dalle riprese mi dissi: o ora o mai più. Entrai quasi subito dentro portando un lato del mio carattere che di solito mi contraddistingue credo, e cioè la semplicità e la leggerezza nell’affrontare i problemi. Volevo arrivasse la persona semplice ma che non fosse un sempliciotto. Nella semplicità si nasconde sempre un percorso molto tortuoso, per poi approdare ad un qualcosa di meditato, ma questo riguarda in questo caso me pensando al mio passato.
Il progetto candidato al festival roma web fest è stato insignito del Premio miglior puntata zero serie TV. Ti aspettavi questo riscontro?
È stato un riconoscimento davvero inaspettato. E’ un’opera a cui abbiamo lavorato due anni or sono, e insomma, il tempo passa, e quando ti arriva una soddisfazione da un lavoro passato, ma neanche troppo passato, è bello perché ti rincuora anche del tuo presente.
Qual è il senso del corto?
Penso che un lavoro come questo abbia un fine diverso che si crea in ognuno di noi, da chi lo crea a chi ne esegue il lato tecnico visivo, ed infine a chi ne usufruisce come spettatore. Io quando ho letto il copione ne sono stato subito assorbito come un bimbo con un giocattolo che riconosce subito suo.
Cosa vuol trasmettere il tuo personaggio?
Il mio personaggio ha tutte le caratteristiche del ragazzo della porta accanto, con in tasca pochi soldi ma forse con tante esperienze di vissuto che ne fanno un malinconico, e forse di una malinconia così somatizzata da tempo, da farne un’arma per andare oltre, ironizzando su tutto e tutti, anche col suo modo particolare di parlare. Spero possa divertire la gente. È un ruolo anche questo che mi piace definirlo figlio, e questo mi capita di farlo soprattutto quando passa del tempo dall’esecuzione. Anche il ruolo Franco nasce in un periodo particolare della mia vita, e in lui c’è un po’ di quello, ha i miei ricordi ma in una vita ed un contesto tutto suo. È bello poter far vivere mio figlio negli occhi di altre persone!
Sei reduce dal Festival di Venezia con “Gagarin mi ricorderò di te”. Che ruolo è il tuo?
Sì, sembra davvero una strana casualità, e in qualche modo i due progetti sono accomunati da un luogo, la genesi dei due personaggi Franco e Ivan è avvenuta a Carloforte, in Sardegna, in un luogo dal fascino quasi utopico dai colori marziani. E chissà se anche quella coloritura non abbia dato man forte ai due personaggi. Ivan è un personaggio fuori dal tempo, fuori dagli schemi ed anche qui rientriamo in un campo, quellodell’empatia con il ruolo. È un marito che vive il suo quotidiano con la sua compagna (una bravissima Marina Savino), come un ruolo che gli sta sempre più stretto.
Il corto “Gagarin mi ricorderò di te”è stato diretto da Domenico De Orsi. Che esperienza è stata lavorare con lui?
Parlando di empatia, in questo caso ce ne è stata anche col regista Domenico De Orsi, di cui mi piace ricordare la premiazione a miglior regia nella Settimana della Critica, alla 75’Biennale Cinema di Venezia, proprio per Gagarin. Anche per quest’ultima opera è stato davvero tutto inaspettato ed incredibile. Pochi fondi per girarlo, diversi set fra Sardegna e Puglia, ma forse chissà, la capacità e la tanta voglia di fare qualcosa di straordinario ha premiato lo sforzo. Anche Ivan ora è in giro per il mondo, credo in Spagna per un altro concorso, spero piaccia e faccia quello per cui è nato, far sognare la gente.
Progetti futuri?
Forse un ritorno al mondo teatrale, sono in fase di contrattazione, ma dovremmo esserci. A breve uscirà in sala in Italia e nel mondo, “Il Peccato” per la regia di Andrej SergeevičMichalkov-Končalovskij, una produzione Italo Russa di cui mi onoro di averne fatto parte. Un piccolo ma importante ruolo il mio, quello del Cardinale Giulio De’ Medici,in cui credo di aver dato qualcosa importante di me.