NOVARA. TROFEO NAZIONALE D’ARTE CONTEMPORANEA a scopo benefico curato dall’ORDINE MILITARE E RELIGIOSO DEI CAVALIERI DI CRISTO, DELEGAZIONE DI NOVARA

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Sabato 28 luglio alle ore 17:30 presso lo Spazio Moderno in via Martiri della Libertà 38 ad Arona si terrà l’inaugurazione della mostra che raccoglie le opere legate al secondo Trofeo nazionale d’arte contemporanea “Il Templarino”.

Quarantaquattro sono gli artisti selezionati e cinque le sezioni del concorso: pittura, scultura, incisione, installazione e fotografia. Il percorso consente di approcciarsi all’arte contemporanea italiana attraverso i protagonisti della stessa.

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Il Trofeo è organizzato e patrocinato dall’Ordine Militare e Religioso dei Cavalieri di Cristo, Gran Priorato d’Italia, Delegazione di Novara, nella persona del Delegato pro tempore e Cancelliere Marco Benedetti, alla sua seconda esperienza dopo quella castellettese dello scorso anno.

L’Ordine ha tra i propri scopi la beneficenza e la promozione della cultura e dell’arte e proprio per raggiungere entrambe le finalità la somma ricavata dall’evento verrà devoluta al Ristoro Primavera di Meina, bar-ristorante gestito da un giovane gruppo di persone, tra i cui dodici ragazzi dell’Associazione Genitori Bambini Down, il progetto del ristoro favorisce l’inclusione e permette ai ragazzi di svolgere un’attività che consente loro di raggiungere l’indipendenza economica.

L’esposizione sarà visitabile fino al 15 agosto, con i seguenti orari: tutti i giorni dalle ore 16:00 alle 19:00; sabato e domenica dalle 10:30 alle 12:30 e dalle 16:00 alle 19:00.

La voce del presidente di giuria Federica Mingozzi

L’arte di fare il bene: questo potrebbe essere il sottotitolo del Premio Nazionale d’Arte “Il Templarino” che, per il secondo anno consecutivo, si propone come scopo quello di dare risalto all’attività di artisti diversi raccogliendo fondi per un fine nobile, il sostegno al Ristoro Primavera di Meina che, dal settembre 2016, vede la collaborazione attiva di alcuni ragazzi portatori della Sindrome di Down.

La collettiva risponde quindi ad un’esigenza duplice, di condivisione e di solidarietà; condivisione dei diversi modi di intendere l’espressione artistica, e solidarietà intesa come vincolo di assistenza nel bisogno che unisce tra loro persone diverse.

Proprio questa è la valenza intrinseca di questa manifestazione: il vincolo che si viene a creare tra curatori e artisti, tra artisti e pubblico, tra pubblico e destinatari del progetto. Una triangolazione virtuosa che permette un’immersione emozionale in un percorso che si arricchisce sempre di più, grazie alla capacità di messa in discussione dei soggetti coinvolti che, con grande umiltà, si fanno pervadere dallo sguardo di chi hanno di fronte, in una relazione empatica e di profonda sincerità.

“Io so e sento che fare del bene è la vera felicità di cui il cuore umano può godere” ha scritto Jean-Jacques Rousseau: queste parole ben si adattano al senso del Templarino, che si pone nell’ottica di trovare e di condividere la felicità, in un mondo che ne ha sempre più bisogno.

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