A pochi giorni dall’uscita del suo singolo, e del suo video, “W il pranzo coi parenti”, abbiamo intervistato la cantautrice bolognese Paola Angeli, nota al pubblico per la partecipazione a Sanremo Giovani nel 1993 con il brano “Merlino” (P. Angeli) e al Festival di Sanremo nel 1994 con “Cuore Cuore” (P . Angeli).
Arriva il tuo nuovo singolo “W il pranzo coi parenti” che sta già andando molto bene in radio, come nasce l’idea di questo brano?
Nasce da un’esperienza personale che ho vissuto l’estate scorsa e come sempre cerco di trasformare tutto ciò che mi accade, e che mi segna da un punto di vista emotivo, in musica e parole, sempre con una punta di ironia e comicità, sdrammatizzando un evento traumatico e traducendolo in “grottesco”. Sono contenta che il brano piaccia e che le radio lo trasmettano, ciò significa che le persone si identificano in ciò che canto.
E l’idea del video?
L’idea, direi piuttosto cinematografica, è di Marco Cavalli, regista sensibile e soprattutto amico “ritrovato” dopo tanti anni. Ringrazio personalmente Marco, il suo “umanissimo staff” e tutte le persone che hanno contribuito alla realizzazione delle riprese, per avermi fatto lavorare in modo assolutamente rilassato. Non abbiamo girato un video, ma ci siamo divertiti ad interpretare dei personaggi reali con estrema naturalezza e spontaneità.
Dopo “Centro commerciale” dello scorso anno un nuovo singolo ironico e divertente, “W il pranzo coi parenti”, che prende spunto dalla quotidianità nei suoi aspetti apparentemente più ordinari per porli in rilievo in modo quasi caricaturale. Si tratta di un cambio di rotta rispetto alle tue precedenti produzioni? Se sì in che direzione e perchè?
L’ironia mi accompagna da sempre, in realtà in passato ho partecipato a diverse rassegne dedicate alla “canzone d’autore” con brani più intimisti e personali, ma da qualche anno a questa parte sento l’esigenza di scherzare di più sulla realtà che mi circonda perché pur affrontando sempre tematiche esistenziali e questo “pranzo coi parenti” ne è la prova concreta. Ho bisogno di alleggerire ciò che mi crea disagio e che mette a dura prova il mio modo di essere. Questo non significa che non scriverò più canzoni intimiste, ma io credo che questo brano che ho scritto a quattro mani con Giancarlo Di Maria (che lo ha anche arrangiato e prodotto e che è stata una presenza fondamentale accanto a me in tutti questi anni) sia altrettanto impegnato, al pari degli altri miei pezzi, proprio perché anche se con ironia, affronta un tema profondo e comune a tanta gente.
Nella tua carriera hai vinto numerosi premi di prestigio il Premio della Critica al Festival di Musicultura,il premio Imaie, il premio per il miglior testo a Musicultura, il premio Bindi, hai inoltre partecipato a Sanremo Giovani, quale esperienza ricordi con maggiore emozione?
Ogni esperienza su un palcoscenico ha lasciato un’impronta indelebile in me, è il palcoscenico che marchia, perché ogni palco produce emozioni diverse e il pubblico è sempre diverso. Ricordo comunque con grande soddisfazione la premiazione a Santa Margherita Ligure nel 2008, in occasione del Premio Bindi, poiché il presidente della giuria era Giorgio Calabrese.
Nella tua produzione discografica, che è piuttosto ricca, qual è il brano a cui sei più legata e perché?
Inaspettatamente ti dico proprio “W il pranzo coi parenti” perché per me scriverlo è stato come esorcizzare un evento traumatico.
Quali artisti italiani sono stati per te fonte di ispirazione e spunto?
Mi sono formata attraverso la “canzone d’autore” quindi i miei punti di riferimento sono stati Dalla, Battiato, Fossati, Graziani, Fortis e tutti i cantautori, ma ci sono anche gli artisti attuali, in particolare Caparezza, Ermal Meta, Max Gazzè.
E stranieri?
Peter Gabriel è stato un punto fermo per me per il suo concetto di musica a 360 gradi, i suoi dischi sono sempre stati innovativi, pieni di contaminazioni di vari stili e di collaborazioni con artisti provenienti da ogni parte del mondo. Oggi ascolto molto Sia e Adele, le due voci al femminile che adoro.
Tu sei anche insegnante oltre che cantautrice, come concili i due impegni?
Sono due attività molto diverse ma complementari, insegno da più di vent’anni e imparo sempre qualcosa dai miei allievi perché insegnare significa confrontarsi con le persone così come esibirsi su un palco, cambiano solo le modalità. Diciamo che ho buone capacità organizzative e quindi riesco a portare avanti entrambe le attività
Cosa consiglieresti ad un tuo allievo che volesse intraprendere un percorso in ambito musicale?
Sono io la prima ad avere bisogno di consigli, comunque gli o le direi di acquisire prima di tutto una buona consapevolezza della propria voce, di approcciarsi in maniera molto umile, perché la Musica è una scuola infinita e non si impara mai abbastanza; di divertirsi seriamente e di non dare mai nulla per scontato. Sembrano frasi fatte e banali, ma non lo sono.
Cosa significa oggi in Italia vivere di musica?
Non è semplice perché gli spazi si sono notevolmente ridotti, l’avvento del web ha cambiato il modo di fruire la musica che, se da un lato è diventata “ovunque e con qualunque mezzo”, dall’altro ha forse un po’ inaridito il rapporto tra la gente e la canzone, il vinile era un oggetto prezioso e concreto, oggi ci confrontiamo con le tracce su un I-phone.
Quali sono i tuoi progetti nell’immediato futuro?
Sono molto contenta di partecipare ad una serata organizzata da un’associazione che si chiama “Il Giardino degli Angeli”, il 29 giugno a Castel San Pietro in provincia di Bologna, la location è molto suggestiva e sarà un live pianoforte e voce. Sto ultimando il mio trasferimento nel nord Italia poiché sto avviando delle collaborazioni didattiche in diverse strutture tra Piemonte e Lombardia quindi c’è molto movimento nella mia vita e, come scrive Giuni Russo, inteprete che amo molto, “Non esistono confini, la Musica è Musica e il futuro è in movimento”.
Dt
Ph. Chiara Sardelli
Paola Angeli – W il pranzo coi parenti (Official Video)