di Patrizia Faiello
DiTutto vi propone oggi l’intervista a Maurizio Meli, Patron del “Premio Lucio Dalla” l’unico evento nazionale concorsuale canoro ideato come omaggio al cantautore bolognese Lucio Dalla, che sabato 12 maggio, sarà protagonista della serata romana insieme ai 25 artisti giunti alla finalissima di questa 6° edizione.
Dopo l’esperienza dello scorso 9 febbraio, della Vetrina sanremese, presso il Palafiori, nella splendida cittadina ligure, la finalissima della manifestazione canora sarà ospitata infatti presso il prestigioso Auditorium Santa Chiara di Roma a partire dalle ore 20,30.
Oltre alla musica e parole dei cantautori emergenti contribuiranno a rendere ancora più festosa ed emozionante l’atmosfera l’attore siciliano Rosario Terranova, la cantautrice Alice Caioli, il cantautore e modello Michael Ros, Francesco Mecco Villani e Live Project (Tributo a Lucio Dalla) Stefano del Rosso, Pino Paolessi, Claudia Scaglioni madrina ufficiale del Premio e cugina di Lucio Dalla.
L’autore e attore Claudio Germanò e la giornalista Giulia La Face coadiuveranno Maurizio Meli nella conduzione della serata. Nelle date del 10 e 11 maggio invece, presso il Villaggio Fabulous di Roma, si svolgeranno i laboratori e le semifinali.
La produzione video per la televisione e video streaming della classica tre giorni sarà a cura della D.D.W.R. Association & Globs Tv Channel a cura di Danilo Daita Sanremo Doc e distribuita sul network nazionale Tv Fox Production & Music a cura di Mauro Marino. Distribuzione e produzione stampa DiTutto Emagazine a cura di Walter D’Errico.
La vetrina sanremese si è rivelata molto positiva per “Il Premio Lucio Dalla”. Per tutto il team e i giovani artisti sarà stata un’esperienza davvero emozionante tu come l’hai vissuta?
L’ho vissuta in modo ancestrale. Gli artisti sono stati splendidi dimostrando il gioco di squadra e non facendo valere l’individualismo. La Vetrina di Premio Lucio Dalla si è conquistata un posto al sole in pochissimo tempo e ciò la dice lunga sulla serietà e trasparenza. E per questo voglio ringraziare Danilo Daita per averci ospitati a SanremoDoc.
Il prossimo 12 maggio presso l’Auditorium S. Chiara a Roma si svolgerà la serata della finalissima “Premio Lucio Dalla”. Ad un mese dalla sua realizzazione quali sono i bilanci dell’edizione 2018?
Siamo nella fase ultima di questa 6° edizione. Mille situazioni da amministrare nei minimi dettagli. Sono entusiasta che il trasferimento da Bologna a Roma ci stia aprendo portoni inimmaginabili prima. Bilancio più che positivo. E mi riferisco alle nuove main partners come la Fox Production Tv e la testata DiTutto senza nulla togliere alla Treffpunkt Spraken e Deny Sun. Insomma una vera bella squadra dove ognuno ha dato il proprio volontario contributo.
Puoi rivelarci qualche anteprima sullo svolgimento dei laboratori il 10 e 11 maggio (giovedì e venerdì) e del gran finale di sabato?
Preferisco di no. Abbiamo uno schema preciso e che pretende che tutti gli artisti partano da zero. In laboratorio tutti sono alla pari per noi prescindendo dai curricula vari. E’ nei laboratori che poi noi valutiamo gli artisti ad uno ad uno senza che loro si accorgano. In effetti il laboratorio dura h48. E in quelle 48 ore valutiamo tante cose oltre alle qualità artistiche canoniche. I laboratori possono sentenziare tante cose ma chi poi arriva in finale deve vedersela con la giuria di turno. La cosa interessante è che i risultati ci hanno indotto a non dare mai niente per scontato.
Quali sono i progetti futuri che vedranno il contest ancora una volta protagonista per ricordare il grande maestro Lucio Dalla”
E’ un momento di grande riflessione per me. La mancanza di supporti economici non mi permette di garantire niente per il futuro. Vado avanti con la mia forza e di chi mi sta vicino in senso spirituale. I torti subiti hanno generato oltre 25 mila euro di buco economico. L’ostentazione degli eredi Dalla e seguaci alla contrarietà della realtà del Premio e l’atteggiamento della Rai col plagio del copyright alla scorsa edizione di Sanremo 2017 e così come l’inspiegabile comportamento del Ministero dello Sviluppo Economico francamente mi sta mettendo a dura prova dopo 6 anni. Valuterò tutto dopo la fine di questa edizione. Sia chiaro però che il Premio avrà lunga vita.
Sei soddisfatto dei risultati finora ottenuti?
Questa è la domanda più intrigante. Non credo di essere la persona più adatta per rispondere perchè sarei troppo di parte. Preferirei che si esprimessero altre persone. Dal mio canto posso solo dire che da zero siamo arrivati a 100 su una scala da 1000 per ciò che concerne alcuni aspetti e 100% per la qualità dello staff. Persone appassionate, vive e che insieme a me si impegnano volontariamente per tenere alto il nome di Lucio. Chiunque si sia avvicinato al Premio per velleità personali e dimostrando totale disinteresse a Lucio e esclusivo interesse alla ribalta del Premio è stato censurato subito. Sia che fossero artisti sia che fossero operatori di settore. In casa Premio Lucio Dalla non c’è spazio per gli avventori da talent tv o roba simile. Se poi ci vogliono lasciare in nicchia perchè non siamo così commerciali son ben contento di aver allontanato tanti avvoltoi. Io credo in certi valori e son quelli che ho imparato da Lucio in questo campo. E non faccio altro che metterli in pratica. Tutto il resto è noia come cantava il Califfo.
Il 22 marzo scorso è stata inaugurata la casa romana in cui Lucio Dalla visse. Che emozione hai provato ritornarci a distanza di 30 anni nella veste di patron “Premio Lucio Dalla” grazie all’invito della sweet Inn società che gestisce ora l’immobile?
Si è vero. Sono tornato in quella casa dopo 30 anni. Era il 1988. La Sweet Inn mi ha rivolto l’invito a partecipare e ho accettato molto volentieri. All’inizio ero titubante ma tornare a casa di Lucio a Trastevere sarebbe stato emozionante e intrigante per certi aspetti e per questo ho voluto fortemente esserci . Tornarci poi in veste di patron di Premio Lucio Dalla era come rappresentare tutto lo staff e gli artisti, anche se varcando quella soglia, non nascondo che mi stava venendo una sorta di soffio al cuore. Sulla porta d’ingresso ho sentito una vocina che mi diceva “Ciao”. Ho fatto un passo indietro e ho riprovato e ne ho sentita un’altra: “Dai entra”. Entrai intimorito da quelle voci interiori e da nient’altro. Girai la casa e sentivo i commenti della gente. Sono uscito subito perchè mi sentivo soffocato. Solo a fine serata mi sono goduto un po la tranquillità della casa in compagnia dei responsabili della Sweet Inn.
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