Complice e galeotta fu la scuola ed il loro prof di informatica
In classi diverse ma con la stessa passione per la tecnologia e le startup innovative, Giulio e Francesco diventano “soci”
Il loro entusiasmo: «Sarà una piccola rivoluzione nel mondo della formazione»
Bisogna premettere che questa bella storia non nasce propriamente da una semplice coincidenza, un fattore facilitante c’è stato, la loro scuola. I due protagonisti infatti, con cognizione di causa, hanno scelto appositamente la stessa scuola superiore da frequentare dopo le medie.
Entrambi avevano il pallino dell’innovazione, entrambi volevano creare o fare qualcosa di speciale nella loro vita e così hanno optato per la scuola che da oltre quindici anni, tra le varie materie previste, insegna anche discipline non propriamente tali, come “creatività”, “innovazione” e “cambiamento” e incentiva e specializza gli alunni nell’ideazione e gestione di micro imprese innovative, le cosiddette startup, parliamo dell’Istituto “Galilei-Costa” di Lecce. Giulio Raganato (di Copertino) e Francesco Tortorelli (di Lecce), questi i nomi degli intraprendenti e giovanissimi studenti, non si conoscevano e hanno iniziato il loro primo anno alle superiori giusto qualche mese fa, a settembre scorso. Sono capitati in due sezioni diverse, quindi in due classi diverse.
Entrambi però, in maniera indipendente l’uno dall’altro, hanno incalzato da subito il loro comune prof di informatica, referente per le startup, con idee e proposte per mettersi immediatamente in gioco. Da qui l’intuizione del docente di farli conoscere e di stimolarli ad ideare insieme quella che poteva essere l’idea più idonea da portare avanti, sia per quanto concerne la fattibilità (con le loro giovani competenze informatiche) che per il possibile o potenziale “successo” economico sul mercato.
Giulio e Francesco accettano di buon grado e in pochissimo tempo partoriscono quella che a loro sembra davvero risultare l’idea vincente. Sono partiti da una reale esigenza da parte di uno dei genitori, hanno così scoperto che un certo servizio non esisteva ancora sul web e hanno quindi deciso di farlo loro, tipico approccio di che ha la stoffa dello startupper.
Sull’identità e sulle funzioni della loro “creatura” tengono per ora il massimo riserbo, si sa solo che la loro startup opererà in tema di “formazione”.
«Non possiamo ancora svelare la natura della nostra startup – dichiarano i 14enni Giulio e Francesco – ma siamo già a buon punto dall’implementazione di quella che viene chiamata la “versione beta”, ossia la versione sperimentale che dovrà poi essere testata e, eventualmente, corretta.
Possiamo solo dire che l’ambito in cui si muove è il mondo della formazione. Se tutto funziona secondo le nostre aspettative, questa nostra micro impresa potrebbe rappresentare una piccola rivoluzione in questo ambiente.
Partiremo prima coprendo il territorio locale, le tre province di Lecce, Brindisi e Taranto, e successivamente abbiamo intenzione di allargare il progetto su tutto il territorio nazionale.
La cosa che ci sorprende (e ci soddisfa) di più è che in così poco tempo siamo riusciti a giungere ad una vera e propria realizzazione fatta da noi, con le nostre mani, e di questo dobbiamo ringraziare la nostra scuola.»