E’ uno dei farmacisti più amati su Facebook, grazie soprattutto al suo impegno costante e continuo nei confronti dei colleghi non ancora titolari.
Parliamo del nostro consulente scientifico, il noto Dottor Rosario Porzio, laureato a Napoli nel 1990 con 110 e lode, master e specializzazione in ‘Natural Medicine’ (Medicina Naturale) ad Oxford nel 1996, giornalista scientifico, professore di cultura generale in diversi concorsi di bellezza nazionali, ricercatore in Gran Bretagna, poi collaboratore e infine titolare di Farmacia urbana a San Ferdinando di Puglia, grazie ad uno degli ultimi concorsi regionali (Regione Puglia dove si è sempre piazzato tra i primi 15-20 (Regione Piemonte e Toscana oltre che la Puglia) farmacisti italiani. Lo abbiamo intervistato proprio in relazione all’attuale stato di salute della farmacia italiana.
Come sta la Farmacia Italiana?
Non sta benissimo, sono cambiate tante cose, ma una Farmacia ben ‘lavorata’ in Italia può dare tante soddisfazioni, prima di tutto professionali ed umane. Certo se poi si vuole una farmacia per fare tanti soldi, mi spiace non sono questi i tempi e con le nuove aperture cambierà ulteriormente lo scenario.
Parlaci del nuovo ‘Concorso straordinario’ che porterà all’apertura di 2000/3000 farmacie?
Si…un concorso che sarà la fortuna di qualcuno ma la delusione di tanti altri, perché le sedi che potranno dare una certa soddisfazione saranno forse 300, 400 in tutto. Forse era meglio davvero liberalizzare con criterio…allora sì che avrebbe vinto il migliore. Qui invece non si vince per merito, a partire dal concorso, e questo potrebbe anche andar bene visto che siamo nello ‘straordinario’, ma le nuove aperture per lo più periferiche, creeranno malcontenti, ricorsi ed un’ulteriore spaccatura tra i vecchi titolari e i nuovi… E poi ci sarebbero migliaia di cose da raccontare: la fretta con cui è stato concepito questo concorso per titoli, l’assurdità delle associazioni paritarie a 10 anni, la poca valorizzazione nel calcolo dei titoli al singolo farmacista collaboratore e del rurale ‘vero’ (titolare di farmacie di 500/1000 abitanti), gli scarsi titoli di tutti gli altri farmacisti non operanti in farmacia…l’assurda realtà delle parafarmacie create non so perché (e ripeto era meglio liberalizzare a questo punto)….insomma uno scandaloso polpettone.
Ma lei che titolare è?
Sono solo un farmacista che ha vinto un concorso per titoli ed esami che divide con un’altra farmacista ed un collaboratore non farmacista associato (che poi è anche il mio miglior amico) in partecipazione una farmacia moderna del ‘benessere’ con saggia coscienza e grossa professionalità… Una farmacia che non è solo mia, ma di tutti e tre che ci lavoriamo, che è dei miei clienti che curo con tutte le medicine possibili, dalla cromoterapia all’allopatia. Ecco sono solo un farmacista ben preparato, e non voglio apparire presuntuoso, grazie a 22 anni di direzione in un’altra farmacia e ai tanti studi, che ha avuto la possibilità e la fortuna di vincere il suo ‘Oscar’, questa ‘Farmacia San Ferdinando’, dedicata proprio al paese che mi ospita. Sono un farmacista, il resto è il risultato del mio impegno e del mio lavoro. Siamo tutti uguali, dobbiamo essere tutti uguali. A premiarci deve essere il talento, l’impegno e quel pizzico di fortuna che regola il nostro vivere.
La figura più importante della farmacia italiana?
Il collaboratore di farmacia, quello che conosce il suo lavoro, che la gente apprezza e che si fa un sedere così per il portafoglio di qualcun altro.
Farà ancora concorsi?
A 60 anni se Dio vorrà perché no. Studiare mi piace davvero tanto.
Lei e’ campano, napoletano adottato da Pozzuoli, dove è amatissimo. E’ praticamente un icona.
Pozzuoli è nel mio cuore…c’e’ una graduatoria in uscita del ‘vecchio’ concorso per titoli ed esami della Regione Campania…potrebbe accadere di tutto, ma ora le mie radici lavorative sono in Puglia. Se son rose fioriranno e se il destino vorrà tornerò da titolare.
Che consiglio da ai farmacisti più giovani?
Consiglio di tenere alta la testa, di difendere la professione, di studiare e di accettare qualsiasi sede vinceranno, per chi parteciperà al concorso straordinario, per fare esperienza, ottenere titoli e puntare ai concorsi per titoli ed esami che torneranno tra qualche anno. Studio, dedizione, professionalià e tanta empatia. Chi vincerà una farmacia a 30 anni, anche rurale, deve accettarla per farsi le ossa, per capire se è quella la strada. Chi pensa solo al denaro…mi spiace gli anni 80 e 90 del boom farmacia sono passati. Investite in altro, allora perché la farmacia italiana oggi richiede un sacrificio immenso. Di mio ci metto l’impegno più assoluto a dividere con i miei giovani colleghi i miei pensieri, la mia vita lavorativa, i miei studi perché il mio percorso fortunato sia di buon auspicio per tutti. Intanto continuo a lavorare gratuitamente per i giovani e non, con i miei corsi gratuiti di perfezionamento.
Quanto lavora al giorno in farmacia?
Tra le 10 e le 24 nel caso della settimana di notturno mensile….ma non me ne pento, io ho scelto la mia strada.