Ferrari confiscata ad automobilista per precauzione: “Troppo pericolosa nelle mani di un uomo”

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Questo è quello che è successo in Svizzera ad un proprietario di una Ferrari, senza precedenti penali. La confisca per “precauzione” da parte della polizia cantonale svizzera, si basa sul sospetto che l’uomo abbia avuto un incidente con la sua Ferrari, a causa di tracce presenti sul veicolo e perché presta la sua Audi a un amico.

In questa occasione lo ha filmato dal sedile del passeggero mentre cerca di superare i 227 chilometri all’ora su un tratto di autostrada dove il limite è di 100 km/h. Ma la bravata non resta impunita. Anche se non era al volante della vettura quel giorno, l’accusa ha deciso di confiscare la sua Audi e un’altra delle sue auto: una Ferrari. ha però supposto che l’uomo, senza precedenti penali, abbia avuto un incidente con la sua Ferrari, a causa di tracce presenti sul veicolo.

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Indignato per la decisione, il proprietario del bolide ha presentato ricorso contro la confisca dell’auto di lusso, sostenendo di non aver commesso mai un reato alla guida della sua Ferrari. I segni sulla carrozzeria li giustifica come semplici graffi ottenuti dopo aver urtato un marciapiede. Nella sua decisione, la scorsa settimana, il Tribunale cantonale ha ammesso di non poter dimostare che l’uomo sia un automobilista spericolato. Ma data la situazione, che evidenzia come l’uomo ami la velocità e si preoccupi poco delle regole della strada, conferma quanto stabilito dal Pubblico Ministero. Il proprietario della Ferrari, infatti, non ha cercato di dissuadere l’amico dal raggiungere una velocità folle in autostrada, ma, anzi, si è divertito a filmarlo con il telefonino.Assieme ai suoi amici amava la velocità. Avevano l’abitudine di usare le loro auto sportive per guidare a “tavoletta” in autostrada.

E non era raro che filmassero le loro “gesta” con il telefono cellulare. Dura lex, sed lex anche se è una beffa il gesto che è stato giustificato come “precauzionale” dalla polizia svizzera con il fatto che l’uomo, in passato, ha già perso la patente per due volte. Insomma un monito per molti di rispettare i limiti imposti della velocità sulle strade ed evitare di incorrere in sanzioni così estreme ed ingiuste.

Giovanni D’Agata
Presidente dello “Sportello dei Diritti”

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